NON L'ELEMOSINA CI FA CRISTIANI

24.01.2016 06:38

La Parola è scritta e diretta a noi , ad ognuno di noi , singolarmente . Luca presta a Dio la sua mano , la sua penna , ma è Dio che attraverso Luca ci parla , la Costituzione dogmatica sulla divina Rivelazione la Dei Verbum specifica che : “ le verità divinamente rivelate , che sono contenute ed espresse nei libri della sacra Scrittura … hanno Dio per autore …… per la composizione dei libri sacri Dio scelse e servì di uomini … affinchè … scrivessero come veri autori …. “ . Dio dunque diffonde la sua Parola attraverso i suoi discepoli,noi fratelli cristiani , diffonde se stesso e dà a noi questo nome , che noi vediamo scritto e che leggiamo e che proclamiamo da ben due millenni : Teofilo . Io sono dunque Teofilo , noi tutti fratelli cristiani siamo Teofilo che significa amico di Dio ,amante di Dio ma anche amato da Dio e caro a Dio . Teofilo è dunque portatore di azione verso Dio è colui che lo ama , ma è anche colui che riceve qualcosa da Dio : riceve amore , è amato . Teofilo è in essere , in atto , la relazione , è relazione attiva perché si dà ed è relazione passiva perché riceve . Cosa riceve Teofilo ? o cosa riceviamo noi , fratelli cristiani ?o meglio ancora cosa abbiamo ricevuto ?.... Dio stesso attraverso lo scritto di Luca ci informa che abbiamo ricevuto degli insegnamenti e che di questi è nostra responsabilità , rendersene conto , cioè farsene carico .Teofilo dunque è colui che è posto al centro di una attenzione , è colui al quale è stato rivelato qualcosa di cui altri sono stati testimoni …… di qualcosa che è cominciato , che ha avuto un inizio e che perdura nel tempo e nello spazio ….. qualcosa che si diffonde attraverso a degli insegnamenti : “ …. avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi ….. “ abbiamo ascoltato dal racconto lucano e ancora : “ come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio ….. “ . Teofilo non è un testimone oculare diretto , ma è colui che vede con gli occhi della fede , vede le cose che non si vedono ma che si possono solo sperare , fa delle cose che non si vedono la prova di cosa c’è oltre , nell’oltre , che rende reale l’oltre con la sua stessa esistenza , perché la sua esistenza è il suo credo , il suo credere , ciò che egli spera per se stesso e per ciò e per chi gli sta intorno , è colui che incarna pienamente il messaggio che Paolo invia agli Ebrei , attraverso le sue lettere discorrendo di fede : “ la fede pone il suo fondamento nelle cose che si sperano e ha come prova le cose che non si vedono “ . Teofilo è colui che fonda la sua esistenza sulla speranza , dunque sulla fede quindi sulla carità cioè l’amore, ecco perché ama ed è amato o meglio ancora ecco perché è amato : perché ama . Teofilo dunque è colui che è posto al centro di un grande progetto , di un mistero che è racchiuso nella sua stessa esistenza e che è chiamato a svelarlo ….. ma come può svelarlo ? comprenderlo e farlo comprendere ? Ritornando ……. “ Gesù ritornò … “ scrive Luca . E’ necessario ritornare , ripercorrere i proprio passi , il proprio cammino alla luce , illuminati da quei solidi insegnamenti ricevuti , rendendosi conto di ciò che siamo veramente e non di come appariamo o di come gli altri vogliono farci apparire o di come vogliono che noi appariamo . Ma chi siamo veramente fratelli cristiani ? Siamo cristiani , coloro sui quali lo Spirito del Signore si è posato : “ Lo Spirito del Signore è sopra di me … “ abbiamo sentito proclamare , coloro che prendono coscienza di come questa grazia ci trasforma , cioè ci forma , nuovamente formati , rinati a vita nuova che è ciò che Gesù confiderà a Nicodemo . La prova di ciò , sta nell’unzione , siamo unti fratelli cristiani , nel sacramento del battesimo e più abbondantemente nel sacramento della confermazione siamo unti affinchè diventassimo araldi della vita nuova , della novità : “ …. Per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio , a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista : a rimettere in libertà gli oppressi ….. “ questo siamo diventati fratelli cristiani , questo siamo chiamati a diventare se ci rendiamo conto dei solidi annunci ricevuti che non sono il solo pensare che l’elemosina sia l’atto che ci fa cristiani , no ….siamo ben lontano , è l’annuncio , l’annunciare Cristo con tutta la nostra esistenza e non solo con una parte di essa . Siamo araldi , come nelle parabola di Gesù siamo posti agli angoli delle strade per invitare tutti alla festa convogliare al palazzo del Regno …. perché noi siamo già parte della festa , siamo solidi in ciò che abbiamo ricevuto . La Parola di Dio è scritta per noi , per ognuno di noi , in essa c’è il nostro vivere , è lì scritto , da leggere , da cercare , da interpretare . Se nelle Scritture è posto al centro il Cristo , esempio dell’autenticità della vita cristiana è perchè lo si possa sostituire nella lettura con noi stessi . Siamo noi il centro , se lo è il Figlio lo siamo anche noi che siamo i figli . Siamo noi i guaritori , se solo ci rendessimo conto di quei solidi insegnamenti , siamo noi posti al centro dell’attenzione del Padre perché nel Figlio, figli . Se solo tendiamo , ci apriamo alla vita nuova , diveniamo araldi , gli occhi di tutti si posano su di noi , proprio come scrive Luca di Gesù : “ … gli occhi di tutti erano fissi su di lui “ . La nostra responsabilità ,fratelli cristiani , è quella di essere , non di apparire , perché chi vuole apparire in realtà scompare , ma chi scompare in realtà appare è la sintesi del messaggio cristiano , chi perde la sua vita la troverà , ma chi la vuole conservare la perderà . E’ l’assenza ciò che fa percepire, dunque essere , la presenza , non si può dire del contrario . Dio stesso ama farsi cercare , il salmo lo presente come un Dio geloso e, si fa presenza con chi ne percepisce l’assenza . Fratelli cristiani è tempo di riavvolgere il rotolo , perché se ci rendiamo conto , siamo novità e di noi potremmo dire : “ Oggi si è compiuta questa scrittura che voi avete ascoltato “ .