NON SOTTOVALUTARE LA MALVAGITA' DELL'ORO
Controllando attentamente il bollettino redatto ed edito dalla parrocchia di S Stefano, che è fonte di preziose informazione si apprende che la vendita del libro “Maria tra la gente”, ha reso 11.700 euro che (se la matematica non è un’opinione) dividendo per dieci, ovvero il prezzo di copertina rivela che i compratori sono stati circa 1100 persone. Per essere realisti dobbiamo scrivere che la presenza dei rotti significa che alcuni compratori hanno versato più del prezzo di copertina, dunque il numero di coloro che hanno comprato il volume è sicuramente inferiore alle 1100 unità. Mi fermo al dato matematico arrotondato in eccesso in 1200 persone. E’ il dato di un fallimento. Diceva don Perini la sera della riunione presso la sala del museo del territorio, alla presenza del sindaco nella riunione indetta per l’annosa e noiosa questione della piazza del duomo, che quell’assemblea riunita e composta di circa un centinaio di persone, di cui la maggioranza era contraria ai lavori, ebbene il canonico sosteneva che era un nulla il numero che componeva l’assemblea a fronte dei 170.000 abitanti del comprensorio biellese. Ora, concordando con i dati declamati dal direttore della caritas, ritengo che a fronte di 170.000 abitanti del biellese la vendita di 1.200 copie del libro “Maria tra la gente” è la risposta fallimentare ad un’ operazione commerciale: composta da lumini, libro e offerte di cui, tra l’altro non si è mai avuto cura né sensibilità di stilare e rendere pubblico un bilancio finale dell’operazione, ma ciò che più preoccupa è che non c’è stato dietro quell’operazione una risposta popolare. Il gregge è sordo al richiamo del pastore. Il gregge chiaramente risulta essere disperso o in mano a mercenari, non bisogna più cercare la pecora smarrita ma tutto il gregge disperso e smarrito, ogni pecora è da ricercare, il pastore non amministra più, chiuso nel suo casolare non sa più che “pesci pigliare”, aspettando il tempo in cui gli sarà chiesto di rendere conto della sua gestione. Questo vale per tutto il clero me compreso. Un dato che fa molto pensare è l’offerta dei sacerdoti che il bilancio pubblicato sul bollettino parrocchiale denuncia in euro 32.000 da ripartirsi fra più di cento preti e se penso che alcuni confratelli hanno versato considerevoli e consistenti cifre, possiamo affermare che forse i preti che hanno contribuito superano di poco le 10 dita della mano. Ma nella prossima uscita del bollettino posso sempre essere smentito. Presenti alla celebrazione i preti non hanno poi ritenuto di contribuire alle spese, cioè non hanno approvato l’operazione di marketing. In ultimo il dato ascrivibile alle parrocchie che il puntiglioso bilancio indica in euro 31.000 mette in evidenza il duro periodo economico che induce da parte delle singole comunità che sono di poco superiori al centinaio austerità, austerità dunque un minor gettito di offerte. Ma penso anche ad una forma di protesta che parroci e parrocchiani di parrocchie che la diocesi non ha aiutato con il contributo dell’8 x 1000 i lavori di manutenzione dei loro beni preferendo beneficiare parrocchie quali Vigliano Biellese, il Santuario della Brughiera, la Cattedrale e se non ricordo male l’organo della Chiesa del Favaro: e questa non è giustizia né carità cristiana. Concludo, quando si dichiara che il costo dell’intervento, (leggo sempre sul resoconto del bollettino), che il costo dell’intervento sino ad oggi è stato di euro 1.912.000 e che restano ancora da finanziare opere per euro 431.720 che sommati arrivano a poco meno di 2.500.000 euro cioè cinque miliardi delle vecchie lire, beh due paginette di descrizione corredate da due conti su carta da macellaio sono un po’ pochino… Ma attenzione mancano ancora le cappelle laterali della Cattedrale, e prima di chiudere i lavori arriveranno anche quelle, dunque si riparlerà ancora di soldi, di oro, di carta moneta, poco pochissimo di spiritualità, vale davvero ciò che scrisse Tolkien:” non sottovalutare la malvagità dell’oro”.