... nuova creatura ...

06.07.2019 14:54 “ … l’essere nuova creatura …. “ è l’imperativo che Paolo auspica nella sua lettera ai Galati che la liturgia della Parola propone oggi XIV domenica del Tempo Ordinario come prima lettura . La nuova creatura che Paolo intende , che Paolo propone è colui che sale sulle croce . Sì fratelli cristiani , avete capito bene è il salire sulle croce non abbracciarla o onorarla , ma esserne parte , divenire con essa una sola cosa , esservi inchiodati e per questa adesione vantarsi della sconfitta : “ … quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso , come io per il mondo … “ scive ancora Paolo ai Galati . “ … l’essere nuova creatura …. “ è condizione del cristiano , è la condizione , è novità , è divenire novità . In fondo il Vangelo e di coseguenza la Parola , è la buona notizia , è la buona novella , e ciò che è buono è sempre novità . “ … l’essere nuova creatura …. “ significa essere già stati creati , essere già stati creature ; quindi divenire nuova creatura significa essere ricreati pur essendo ciò che si è , significa essere vivificati , rianimati . Non essere più ciò che si è stati significa dunque cambiare , essere in divenire , cioè continuamente cambiare , continuamente rinnovarsi , essere altro , essere diversi da ciò che si è stati o da ciò che si è . La nostra origine è l’essere , l’esistere dunque e “ … l’essere nuova creatura …. “ significa essere stati per riessere e riessere altro . Dunque siamo ,quindi è nostra facoltà decidere , e se decidiamo , se aderiamo al richiamo , alla proposta di Dio , saremo e divenendo diverremo . Ma saremo cosa , diverremo cosa ? Sarò cosa , diverrò cosa ? Paolo risponde : “ … nuova creatura … “ essere cioè creatura , ossai concepito o conosciuto per la prima volta , e di conseguenza essere bramoso , desideroso di novità , l’essere avvenimento ,l’essere fatto nuovo. L’essere creatura , significa essere stato plasmato dal Creatore , come leggiamo nel Libro della Genesi (2 ,7): “…. allora il Signore plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e luomo divenne un essere vivente ….. “ . Dio dunque ci ha voluto creature poi , nella nostra maturità , rispettoso della nostra libertà e delle nostre scelte , ci offre , ci propone una nuova identità , ci propone una identità che oltrepassa lo spazio temporale , ci offre una identità nuova , ben diversa dalla prima , infatti la novità della nuova identità è che è eterna , per sempre . Dio propone di essere per sempre , di essere eterni , di esistere per sempre , eternamente , essere cioè oltre il tempo e lo spazio , ci propone l’esperienza di superare i nostri limiti , di scavalcare gli orizzonti che limitano la nostra visuale , ci proietta in un mondo nuovo , diverso , un mondo nuovo da scoprire , dove l’impossibile diviene possibile , il finito infinito , l’invisibile visibile , lo sperato certezza ; ecco perché Gesù dice : “ …. rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli … “ . ( Lc.10,20 ) La novità dunque è capovolgimento , è rivoluzione , letteralmente è mettere ciò che c’è sotto , sopra e viceversa , è quel risalire la corrente allo stesso modo dei salmoni che per generare , cioè per far essere altri , affrontano il lungo viaggio , passano ad altre sponde per usare una terminologia evangelica , nuotando controcorrente , accettando tutti i rischi per generare , per tramandarsi , per ciò che sarà il nuovo , la novità . Il nuovo , la novità scenderà la corrente , raggiungerà e dimorerà nel luogo dove maturare per poi lasciare i luoghi dove avrà abitato per essere nuova creatura e far essere nuove creature . Allo stesso modo noi fratelli cristiani , che nella nostra maturità , compreso il mistero del battesimo , ossia l’immersione in un altro mondo e la ri-emersione nel nuovo mondo , ci siamo attivati per essere nuove creature , cioè resi capaci , consci , convinti , certi che il nostro posto è l’essere parte del crocifisso , di colui cioè che pende dalla croce . Se si desidera divenire parte di colui che pende dal legno è per condividerne la sua divinità , come lui ha condiviso la nostra umanità , scrive infatti Agostino d’Ippona nel suo libro << Sulla predestinazione dei santi >> : “ … Così d’altra parte, la divinità non potè abbassarsi di più per noi , che con l’assumere la natura umana insieme alla debolezza della carne fino alla morte in croce … “. Scrisse Paolo alla comunità cristiana che era in Filippi : “ …. Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù , il quale , pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio ; ma spogliò se stesso , assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini ; apparso in forma umana ,umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce …. “ ; e ancora ai Galati ( 2 ,19 - 20 ) scrisse : “ …. in realtà mediante la legge io sono morto alla legge, per vivere per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me …. “ . Concludo fratelli cristiani , se “ … l’essere nuova creatura …. “ è essere parte della croce , e se chi pende dalla croce , l’appeso , si è consegnato al supplizio per essere simile in tutto e per tutto agli uomini , dunque condividerne di fatto la loro natura , la natura umana , così grazie a quel gesto , a quell’ atto , a quel consegnarsi alla morte è prova che gli uomini , innalzati , issati sulla croce divengono in tutto simili all’appeso , al Figlio di Dio , a Dio , condividendone di fatto la sua divinità …. così si può comprendere quanto scrisse San Tommaso d’Acquino nelle << Opere >> : “ …. L’Unigenito Figlio di Dio , volendoci partecipi della sua divinità , assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dei …. “ .