... O luna ...

05.11.2022 17:56 Risurrezzione dai morti ! E’il tema della prima e della terza lettura di questa XXXII domenica del Tempo Ordinario, ma noi fratelli cristiani non crediamo o meglio facciamo fatica a credere , a porre fede nella Risurrezione dai morti, lo conferma per noi il Signore nel racconto della parabola del ricco Epulone , vi rileggo le parole di Gesù trascritte dall’evangelista Luca (16,31) : “ ... Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi ... “ . Dunque, per questo mondo, la Resurrezione dai morti è materia per i creduloni non per i credenti proprio perché credere nella Resurrezione proietta in un mondo , in una realtà , che è fuori della portata dei nostri sensi , è oltre alla portata del nostro modo di intendere e del nostro modo di percepire la realtà e se tale non può esistere , perché altrimenti significherebbe riconoscere i nostri limiti , i limiti della mentalità di questo secolo parafrasando S. Paolo . La Resurrezione è ambito del mondo della fede , deno nostro mondo fratelli cristiani , che ha come fondamento le cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono come ben ci ha insegnato S.Paolo nella lettera agli Ebrei (11,1) e la fede fratelli cristiani non è di tutti come abbiamo sentito proclamare nella seconda lettura tratta dalla seconda lettera che S.Paolo inviò alla comunità cristiana che era in Tessalonica ( 3,2 ) : ” ... La fede infatti , non è di tutti ... “ scrisse l’apostolo . Ma c’è di più , c’è altro che non è di tutti , che non appartiene a tutti , che non è manifestata , sostenuta e perseguita da tutti : la pace , la volontà di pace. Considerate questo fratelli , se oggi nelle due letture che abbiamo ascoltato (la prima e la terza ) il tema della Risurrezzione dai morti è marcatamente richiamato anche attraverso la parola stessa Risurrezione , in questa settimana la Liturgia delle Ore e precisamente le seconde letture del mattutino di domenica, di lunedì e di martedì , ha proposto il tema della pace attraverso la lettura del V capitolo della Costituzione pastorale su la Chiesa nel mondo contemporaneo “ Gaudium et spes “ del Concilio Vaticano II . Come per la Risurrezzione dunque anche la pace è materia per i creduloni e non per i credenti . Questo mondo il nostro mondo la nostra società ,chi ci amministra e governa , i grandi della terra , noi stessi riteniamo e crediamo che la guerra di offesa e di difesa siano tra di loro diverse dunque ci schieriamo con la guerra di difesa giusticando di fatto la guerra perché la guerra è guerra sia essa di offesa che di difesa . Noi siamo coloro che credono ( questa volta da creduloni ) che l’invio di armi sia il mezzo per raggiungere la pace, come crediamo che la Risurrezione dai morti sia un modo per riempire un vuoto che non siamo capaci di colmare , che non siamo capaci di affrontare , perché non abbiamo i mezzi per risolverlo , perché non siamo Dio e questo fatto è colto come limite : la morte è colta come un limite e non come parte della nostra vita che è eterna destinata alla Risurruzzione. Crederlo non è da tutti ,al pari della fede . Diversamente fratelli cristiani la Risurrezzione dei morti è per tutti perché sempre l’apostolo Paolo (1 Cor.15,14 ) afferma che : “ ... se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede ... “ . Se dunque non crediamo a questo caposaldo della nostra fede , a questa verità di fede , a questo dogma sconfessiamo il nostro credo che pubblicamente abbiamo recitato e recitiamo : “ ... credo nella Risurezione dei morti e la vita del mondo che verrà ... “ . Dunque fratelli tutti Risorgeremo , tutti chiuderemo gli occhi a questo mondo per riaprirli immediatamente su quel mondo che si ritiene esistente solamente per i creduloni e li riaprimemo incontrando coloro che hanno creduto e che godono del loro credo : i credenti . Con queste parole descrive la schiera dei credenti l’apostolo Giovanni nella Apocalisse ( ) : “ ... una moltitudine immensa , che nessuno poteva contare di ogni nazione , tribù ,popolo e lingua ... “ . In compagnia di quella moltitudine saremo in attesa dell’esito della ricostituzione del nostro corpo corrotto dalla morte con le modalità che il profeta Ezechiele , nel capitolo 37 ° del libro che reca il suo nome , ha descritto : le ossa ritrovato il loro corrispondente ,ricostituiranno lo scheletro , che poi sarà rivestito e completato da ciò che manca per ottenre nuovamente la sua forma , il nostro , corpo le nostre sembienze e lo Spirito ne prenderà nuovamente possesso . Riavremo il nostro corpo, lo stesso corpo con il quale Cristo , il Risorto apparve agli apostoli nella domenica dopo la sua Risurrezione , della sua Pasqua. Il corpo nella sua forma gloriosa che non conosce ostacoli , che vive in comunione con gli altri con la propria identità cioè è conosciuto e riconosciuto , dunque riconoscibile, non sconosciuto e non inconoscibile . Il Cristo dal tempo della sua Risurrezzione appare portando i segni della sua Passione , cioè i segni del momento in cui più di ogni altro ha amato cioè, il segno del tempo nel quale ha donato la propria vita per gli altri . Così saranno le nostre sembianze, fisseranno per l’eterntà l’attimo in cui abbiamo più amato ; mi rivolgo agli sposi esortandoli a pensare al momento in cui hanno concepito i loro figli , spogliati di tutto, al pari del Cristo in Croce hanno dato la vita , se stessi all’altro per altro , per un altro , in attimi di passione . Fratelli ma non comprendiamo ancora quanto sia difficile estirpare dalla nostra vita , dai nostri pensieri la Risurrezzione ? La fede e la predicazione della Chiesa non è vana , è verità , è vita , è via , è il Cristo ,è la sua Parola , Parola di Dio che l’apostolo nella seconda lettura auspica che : “ .... corra e sia glorificata ... “ . La Parola predica la Risurrezione come predica la pace . Il credente , perché credente è santo cioè destinatario della Parola di Dio , lo scrive Paolo nelle lettere inviate a coloro che definisce santi ,cioè ai componenti delle comunità cristiane del suo tempo destinatarie della sue missive, dunque della Parola di Dio e di essa oggi ne siamo noi i destinatari . Se santi siamo dunque beati ,coloro che trasmettono beatitudine cioè la Parola di Dio , che trasmettono pace dunque operatori di pace è parola del Signore ( Mt.5,9 ): “ ... Beati gli operatori di pace,perché saranno chiamati figli di Dio ... “ e se questa è la nostra identità non siamo riconosciuti solo operatori di pace ma figli di Dio . Se figli di Dio , fratelli cioè figli dello stesso Padre . Come è possile dunque combatterci ? Come è possibile dichiarare guerra al proprio fratello ? come ... ? Fratelli andiamo a rileggere la Costituzione pastorale su la Chiesa nel mondo contemporaneo “ Gaudium et spes “ del Concilio Vaticano II . Il capitolo V che tratta della pace porta il titolo “ La Promozione della Pace e la Comunità dei Popoli “ . I paragrafi che seguono fanno comprendere la fede della Chiesa al suo Credo da sempre e per sempre , eternamente al di là delle temporanee mode e convenienze. I titoli dei paragrafi disposti in sequenza ci introducono e incamminano lungo un percorso che riporta la nostra attenzione alla pace ovvero a quell’ “ .... ordine impresso nell’umana società dal suo Fondatore ... “ si legge nel documento, che é dovere di tutti noi mitigare l’umanità della guerra dalla guerra totale , dalla corsa agli armamenti ,per una condanna assoluta della guerra e per promuovere l’ azione internazionale per evitare la guerra ,per analizzare le cause di discordia e ricercare i rimedi attraverso la cooperazione delle istituzioni nazionali e internazionali per l’accrescimento demografico,l’aiuto agli altri paesi e ciò come compito primario , alla presenza e con la partecipazione della Chiesa e dei cristiani nella comunità internazionale per un mondo da costruire e condurlo al suo fine : il fine del mondo non la sua fine . Fratelli dice il Signore ( Gv.14,27 ) :” ... Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo ... “ dunque la pace e la Risurrezzione sono possibili perché : “ ... nulla è impossibile a Dio ... “ ( Lc. 1,37 ) e credervi è possibile perché come scrisse l’apostolo “ ... Tutto posso in colui che mi dà la forza ... “ ( Fil.4,13 ). Lo sperare , attuare ciò che si spera, non è forse l’aspirazione , l’ambizione dell’uomo ? Certo lo è per il cristiano secondo le parole dell’apostolo Paolo ( Eb.11,1 ) : “ ... La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono ... “ ovvero l’eterno ,l’eternità , la vita eterna dunque la Risurrezione e con essa la pace . Concludo ! Giacomo Leopardi , rivolgendosi alla luna , dunque al cielo , cioè all’Eterno , all’eternità che comprende la vita etera scrisse questi versi : Dimmi, o luna: a che vale al pastor la sua vita, la vostra vita a voi ? dimmi: ove tende questo vagar mio breve, il tuo corso immortale? O luna, confessami : per che finalità ha valore la vita per il pastore, e che ragione d’esser ha la nostra esistenza per te ? Dimmi : dove punta quasta mia esistenza nomade , e dove invece va il tuo itinerario eterno e sempre uguale . (Canto notturno di un pastore errante dell'Asia)