OGGI FISCHIANO LE ORECCHIE

27.02.2015 08:43

Ho letto in questi giorni di due ordini religiosi: i trinitari e i mercedari. Ordini nati per il riscatto dei cristiani caduti prigionieri dei mussulmani. Li riscattavano raccogliendo somme di denaro attraverso l’elemosina, oppure sostituendosi ad essi, dandosi schiavi. Gli ordini avevano cara la libertà, riscattando dalla schiavitù chi vi era caduto, chi ne era stato privato. Dio ha sempre avuto cara la libertà dell’uomo, del suo popolo, riscattandolo dalla schiavitù in Egitto e a Babilonia, e liberandolo dall’idolatria. Cari amici di Chiesa controcorrente posso dirlo sono cristiano perché sono libero e sono libero perché sono cristiano. Non dipendo se non da Dio, al quale credo, credo che sono suo figlio, cioè pensato, voluto e amato; se sono tale è perché sono voluto, creato libero, senza condizionamenti, né nato sotto condizione, tanto che io posso aderire o non aderire al progetto del mio creatore, così posso rendermi schiavo o mantenermi libero, consegnarmi agli idoli o far crescere le mie potenzialità, fra cui primeggia la mia libertà. La Chiesa mi aiuta a vivere affinchè sia libero, trovi la mia strada, la mia vocazione, così che la viva e ne tragga gioia. Ognuno vive la sua vocazione, dunque la sua libertà, se ne coglie la verità, il vero, cioè ciò che sono, creatura e non creatore, se percepisco ciò, sono libero. Noi siamo educati però ad essere creatori, da quella chiesa con la c minuscola, che tenta di sostituire la Chiesa, di scimmiottarla, dunque non viene diffusa la verità e di conseguenza la libertà. Viene a mancare, dunque subentra l’idolatria, io divengo dio, centro e artefice di tutto. La lotta alla schiavitù non è cessata con la sua abolizione, oggi la schiavitù è in atto quanto prima della sua proibizione, si è resi schiavi dall’arroganza, dalla mondanità, dal perbenismo, dal condizionamento e dal comportamento di certo clero e di fedeli che pur non approvando accondiscendono e coprono ciò. Oggi non diamo più la vita in riscatto per la salvezza, per la libertà di altri, anzi rendiamo schiavi, ci si sostituisce spesso agli schiavisti, riduciamo alla schiavitù negando la libertà per imporre noi stessi, (altro che scafisti). Non c’è più in noi proposizione ma imposizione, ci sono interessi di parte, partigianamente da difendere e spesso ascoltando la gente ci si rende conto dei condizionamenti e dei sensi di colpa che ad arte sono stati indotti per rendere dipendenti chi si affida a loro. Gesù mette in guardia dai falsi profeti, così come dagli scribi e dai farisei. Dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe, la Chiesa, quella con la C maiuscola è sempre pronta a riscattarci, c’è chi dà la vita per la mia salvezza: la mia libertà, perché io sia, possa essere persona e non pedina. A certi preti, soprattutto quelli dei piani alti, oggi secondo venerdì di quaresima possano fischiargli le orecchie.