... ogni creatura : animali , vegetali , cose , elementi ...

16.05.2021 07:46 “ ... Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura ... “ parole ascoltate nella lettura del Vangelo di questa VII domenica di Pasqua , Ascensione del Signore . La responsabilità di ogni discepolo , di ogni cristiano , dunque di ognuno di noi è quella di lasciare , staccarsi abbandonare il proprio mondo , al pari degli sposi : “ ... Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne ... “ si legge nel libro della Genesi ( 2,24 ) . Dunque si lascia il proprio mondo per un atto di amore , per l’atto di amare . L’uomo , ognuno di noi fratelli cristiani è invitato ad aprirsi al mondo ad aprirsi all’amore ,ad aprirsi sempre ad un mondo nuovo dunque ad aprirsi al creato cioè interagire , rapportarsi con il creato e, del creato ,con ogni creatura sia essa appartenente al regno animale ,vegetale o minerale , quindi amare , amare il creato che non solo è ciò che ci circonda , ma è ciò che ci permette di vivere. L’uomo che è ceatura non può non includere nel suo ambito le altre creature , non le può escludere, se così fosse significherebbe danneggiare il creato , tutto il creato , come di fatto sta accadendo da quando l’uomo fu posto nel giardino , in Eden . E’dunque evidente che l’uomo ama più se stesso che il creato ... di ciò che lo circonda ; è il risultato dell’incontro , del dialogo con il serpente . L’uomo ognuno di noi fratelli ha alterato , altera e altererà con il suo comportamento , l’equilibrio , l’armonia primordiale . L’uomo , ognuno di noi fratelli non rapportandosi con l’altro da sé , in primis con Dio ,dunque con il suo prossimo porta squilibrio nella creazione , l’ordine primordiale costituito . Proclamare il Vangelo ad ogni creatura implica predicarlo anche all’ambiente che ci circonda che include gli animali , i vegetali , le cose e gli elementi che costituiscono la creazione , dunque significa accettare e convivere con ciò che ci circonda , ciò che ci è stato dato , consegnato , ciò che abbiamo ricevuto dal Creatore e altresì comprendere che nulla ci appartiene , ma che ciò che abbiamo ci è stato affidato come a buoni amministratori, lo scrive Pietro nella sua prima lettera (4,10 -11 ): “ ... Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio ... perché in tutto venga glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartiene la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen! ...“ e Pietro conclude la sua lettera con la parola amen che tradotta dal latino significa così sia , sia così ! Proclamare il Vangelo dunque , predicare il Vangelo , quindi testimoniare il Vangelo , incarnare il Vangelo . Questa è la responsabilità a cui ogni cristiano , ogni credente , ogni discepolo è chiamato ,è invitato . Non si delega la testimonianza , la predicazione , la proclamazione del Vangelo , lo si incarna cioè gli si dà corpo , lo si rende persona , lo si realizza con la propria vita , lo si fa vivere e lo si tiene in vita . Il Vangelo , la Parola di Dio , Cristo dunque vive attraverso noi che proclamiamo il Vangelo e, per il fatto che proclamiamo il Vangelo ,ci sforziamo , ci impegnamo a viverlo . Il Vangelo vissuto da chi in esso si riconosce è tramandato , si tramanda , si tramanderà alle generazioni future attraverso la Tradizione dunque la Chiesa. Il nostro credo , il Vangelo dunque è trasmesso cioè proclamato , predicato , testimoniato con il cuore e con la bocca come insegna San Paolo nella sua lettera inviata alla comunità cristiana che era in Roma ( 10,10 ) : “ ... Con il cuore infatti si crede ..... e con la bocca si fa la professione di fede .... “ . Il coinvolgimento personale, risposta di ogni credente alla Parola di Dio, ha come conseguenza la trasformazione del mondo . Il cambiamento che il Vangelo opera , produce , reca con sé non coivolge solamente la natura unama ma tutti gli esseri che la natura umana incontra nel suo divenire e coinvolge nella sua esistenza sia animali o cose , infatti tutta la creazione è stata coinvolta dall’avvento di Cristo , dunque dall’avvento dell’uomo ; e come l’uomo attende la sua redenzione così la creazione tutta , come scrisse Paolo alla comunità cristiana che era in Roma ( 8,19-21 ): “ ... La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità ... non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa ... e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio ... “ . Ogni credente , per il solo fatto di credere cambia il mondo , lo trasforma , lo muta : come ? In che modo ? Permettendo a Dio di entrare , di penetrare in noi . L’incontro con Dio permette all’uomo di crescere , elevarsi , maturare e la penetrazione di Dio nella nostra esistenza non limita la nostra libertà anzi permette di acquisire conoscenza , dunque sapienza . Scrisse San Paolo nella sua prima lettera indirizzata alla comunità cristiana che era in Corinto ( 2,9 ) : “ ... Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo,queste ha preparato Dio per coloro che lo amano ... “ . Fratelli questa affermazione reca in sé il significato del divenire discepoli . Se Dio penetra in noi , di conseguenza noi penetriamo in Dio e iniziamo a vedere le cose come Dio le vede e a pensare come Dio pensa . Siamo invitati a lasciarsi penetrare da Dio , ci è richiesto di concedersi non come fece Pietro , che si irrigidì al cospetto del Signore non permettendogli di agire ; per la sua reazione fu severamente , ma amorevolmente rimproverato da Gesù ( Mc.8,33 ) : “ ... Ma egli, voltatosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e gli disse: «Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini» ... “ . Dio amorevolmente , con grazia chiede il permesso di entrare in noi , di insediarsi in noi e in noi dilagare . Il peso di Dio in noi , per le sue stesse parole , non è gravoso : “ ... Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero»... “( Mt. 11, 28-30 ) . Dio si dispone a caricarsi dei nostri pesi ; si dispone in modo che i pesi non gravino su di noi e perché noi si possa caricarli a Lui , gettarli in Lui come Pietro invita a fare nella sua prima lettera ( 5,7 ) : “ ... gettando in lui ogni vostra preoccupazione, perché egli ha cura di voi ... “ . L’invito che il Signore estende a noi suoi discepoli è segno , lo conferma Gesù nel brano di Vangelo che abbiamo poc’anzi ascoltato : “ ... Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono ... “ . Il credere come afferma Gesù , nel Vangelo di Giovanni ( 6,29 ) è l’opera omnia di Dio: “ ... Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato» ... “ . Il credere dunque è atto dunque segno , segno perché visibile , azione , realtà , ciò che i sensi dell’uomo catturano e che il mondo percepisce . Un esempio ? Lo si può leggere negli Atti degli Apostoli , che è la storia della prima comunità cristiana che prende vita immediatamente dopo la morte di Gesù : “ ... ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani ... “ . I pagani riconobbero nei discepoli di Gesù dei testimoni dunque dei maestri e con costanza si convertirono . A proposito di ciò vi cito una frase e un brano di una regola monastica . La frase è del papa Paolo VI , San Paolo VI : “ ... l’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri ,o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni .... “ ; mentre il brano che mi dispongo a leggervi è tratto della regola di Taizè , che disciplina la comunità ecumenica che vive e opera nel piccolo paesino a sud della Francia a pochi passi dalle rovine di quella che fu la celebre abbazzia di Cluny : “ ... I fratelli in missione sempre ed ovunque essi rappresentano la comunità : il loro atteggiamento coinvolge la testimonianza di tutti .... “ . L’invito di Gesù , del Cristo ad aprirsi al mondo si fonda sulla testimonianza , ovvero al coinvolgimento totale e radicale della nostra esistenza : predicare e vivere dunque ciò che non ci appartiene , ciò che a noi è solamente prestato e che si ha il dovere di restituire migliorato , ecco perché il rapporto con il creato deve essere non solo predicato ma testimoniato cioè vissuto . Fratelli non imitiamo i farisei ,Gesù di loro osservò ( Mt.23,2-4): “ ... Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei . Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno. Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito ... “ .