OLTRE LA FIGURA

26.03.2017 14:56

“ Riempi d’olio il tuo corno e parti ….. “ …. a questo è stato chiamato , mandato , inviato Samuele , come Abramo è stato chiamato a lasciare la terra di Carran la sua terra ….. è anche lui mandato , inviato : “ Vattene dal tuo paese , dalla tua patria e dalla casa di tuo padre , verso il paese che io ti indicherò …. “( Gen. 12,1 ) . Il profeta e il patriarca sono inviati , o meglio sono invitati , mandati al cuore , al loro cuore di uomini , invitati a farne tesoro ed esperienza , a vivere il sentire , il sentimento , l’essenza , la sostanza stessa del loro essere , la loro vera natura , che non è l’apparenza ….. sono chiamati , invitati a provare i brividi nel salire , la vertigine nel vincere le altezze proibite , sono chiamati ad immergersi , a calarsi nel buio e nella solitudine della profondità , sono invitati a configurare l’invisibile , a percepire l’impalpabile , ad ascoltare il non udibile a superare l’apparenza , cioè ciò che è alla portata ….. per giungere all’aldilà , nell’oltre , nell’essenza stessa dell’esistenza dove lo sperato è realtà , dove il finito è l’infinito e l’eternità è condizione di vita ….. è il percepibile , l’esperibile , il vivibile , il reale . San Paolo scrive agli Ebrei che l’esperienza cristiana , l’essenziale della esperienza cristiana ha come prova : “ ….. ciò che non si vede … “ ( Eb. 11,1 ) . “ L’essenziale “ …. dunque …. “ è invisibile agli occhi “ scriveva , nel suo racconto Il Piccolo Principe , Antoine De Saint Exupery , perché , sembra rispondergli Paolo, nella sua seconda Lettera ai Corinti ( 4,18 ) : “ … le cose visibili sono di un momento , quelle invisibili sono eterne … “ . Il cristianesimo è una esperienza fuori dal comune , fuori dagli schemi ordinari , è straordinarietà , santità di vita , cioè , nell’etimologia della parola stessa è separazione , separazione dall’apparenza quindi assunzione dell’essenzialità ….. è cioè essenza di vita , l’essenza stessa della vita , è realtà propria , immutabilità ,è vero essere , il vero modo di essere , che non è l’apparire ma l’invisibile , dunque l’essenziale , cioè ciò che non vedo , perché ciò che non vedo è l’ovunque …. dunque l’esterno e l’interno …. è ciò che mi avvolge , che è anche dentro di me , è ciò a cui appartengo e che mi appartiene . Mi identifico nella mia esistenza , in ciò che sono …. e la mia identità mi afferma nel cosmo solo se scelgo di appartenere all’eternità , a quell’invisibile agli occhi ….. del cieco nato , che cieco non era , perché divenuto vedente perché nel Vangelo di Giovanni di questa IV domenica di Quaresima abbiamo sentito affermare dal Signore : “ … sono venuto in questo mondo perché coloro che non vedono , vedano ….. “ . Vedano dunque l’essenziale , l’invisibile , l’eterno e ne facciano esperienza nel cuore e con il cuore . Siamo chiamati ad essere luce noi ….. noi che siamo ….“ … tenebra … “ scrive Paolo alla comunità di Efeso , ma poi afferma “ …… siete luce nel Signore ….. “ … cioè cristiani …. identificati come si legge nel libro del profeta Geremia ( 14,9 ) : “ … Tu sei in mezzo a noi Signore , e noi siamo chiamati con il tuo nome … “ … il nome è quello di Cristo dunque siamo suoi discepoli , suoi inviati , suoi messaggeri , profeti : cristiani … appunto . Accettare , dunque scegliere l’identità proposta , la nostra identità , significa essere disposti a partire e a ripartire se nel frattempo ci si è fermati . Accettare l’identità proposta , la nostra identità , consiste nel proiettarsi oltre l’apparenza ….. come Gesù sul Tabor … lasciarsi trasfigurare …. superare la figura , l’immagine , la nostra immagine , i nostri contorni ed entrare in un mondo nuovo che è in noi , è già in noi , dentro di noi , oltre l’aspetto e alla statura … lo abbiamo sentito proclamare nella prima lettura in quell’ indicazioni che Dio , il Signore , impartisce al profeta Samuele : “ … non guardare al suo aspetto né alla sua statura …… “ . Se sono me stesso , se scelgo di essere me stesso , dunque creatura , ed in essa mi identifico , allora mi distinguo …. “ … era fulvo … “ …… e sono gradevole “ …. con begli occhi e bello di aspetto … “ … fratelli cristiani è questa la nostra identità , l’identità del cristiano , ….. che se cieco , riacquista la vista …. viene ricreato , perché se dal fango è generato , dal fango viene rigenerato …. . Così è stato generato l’uomo secondo il libro della Genesi “ ….. allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente …. “ ( Gen. 2, 7 ) ….. e così è stato rigenerato : “ ….. detto questo , sputò per terra , fece del fango con la saliva , spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse – Và a lavarti nella piscina di Siloe – che significa inviato ” …. E’ quello che abbiamo testè ascoltato nel brano di Vangelo che oggi la Liturgia ha proposto . Lo stesso cieco viene inviato all’acqua , alla fonte , che porta anch’essa il nome di inviato …. l’inviato è dunque il rigenerato ed il rigenerante , perché quella è la natura del discepolo dell’apostolo , dell’angelo , del profeta …. nomi questi le cui etimologie portano allo stesso significato : inviato , messaggero ……. inviato e messaggero di qualcuno e da qualcuno ….. e questa è la nostra identità ….. identità cristiana e cristiana identità . Scriveva il monaco trappista Thomas Merton : “ …. gli altri possono darti un nome o un numero , ma non possono dirti chi realmente sei . Quello è qualcosa che puoi scoprire solo tu stesso dal tuo interno “ .