... pace ...

22.03.2021 13:56 “ ...perdonerò la loro inequità e non ricorderò più il loro peccato ... “ così il Signore Dio parla attraverso la voce del profeta Geremia in questa quinta domenica del Tempo di Quaresima . Questa è pace , un messaggio di pace ! Non solo il Signore Dio parla , ha parlato , ma rassicura , pacifica ,è la Parola che rassicura , rincuora , pacifica e la Parola è rivoluzionaria , è cambiamento , vero cambiamento , progresso , pace . La Parola è liberante , libera , ci rende liberi è scritta dentro di noi fratelli , lo insegna ,lo comunica il Signore Dio , il Padre a noi figli : “ ... porrò la mia legge dentro di loro , la scriverò sul loro cuore ... “è la tuonante Parola di Dio che risuona attraverso il profeta Geremia . Il Signore con la sua Parola , attraverso la sua Parola , ci invita a ritornare al cuore , al nostro cuore , a viaggiare non per il mondo , ma dentro noi stessi ; quello è il viaggio che conta , non è importante conoscere le lingue del mondo e vederne i luoghi più esclusivi quando non si riesce a comunicare o comprendere il linguagggio del nostro cuore , e se non si riesce dialogare con se stessi figuriamoci con gli altri e, con l’Altro . Stare , restare , stazionare nel cuore porta patimento , non divertimento . Vivere il cuore non estranea , non divaga , non fa evadere , anzi radica , a fonda . L’uomo non sceglie di patire , patisce ma non sceglie di patire, dunque non gestisce il patimento lo subisce e ciò lo destabilizza . Fratelli il patimento , le difficoltà , il dolore sono parte della nostra esistenza , del nostro quotidiano , lo dovremmo sapere bene noi cristiani perché ciò è parte del nostro bagaglio personale , culturale , di ciò che ci portiamo appresso, del nostro credo : “ ... A ciascun giorno basta la sua pena ... “ dice Gesù (Mt.6,34 ) e con ciò si è detto tutto . Paolo nella lettera agli Ebrei , seconda della tre letture oggi proclamate, usa il verbo patire per descrivere un momento o più momenti della vita del Cristo : “ ... patì ... “ e usa anche il verbo imparare , si è letto : “ ... imparò ... “. Gesù che è Dio e uomo , impara dunque ad entrare in se stesso , impara dalla sua introspezione che Paolo , nella sua lettera , identifica nel vivere i : “ ... giorni della sua vita terrena ... “ e attraverso questo suo vissuto insegna a noi . Gesù dunque ci invita a imitarlo , a seguire le sue orme , il suo cammino , a mettersi alla sua sequela come comandò a Pietro : “ ... va' dietro a me ... “( Mc.8 ,33 ) come scelse gli apostoli e i discepoli : “...Gesù disse loro: «Seguitemi...“ (Mc.1,17 ) “...disse loro «Venite e vedrete»...“. ( Gv.1,39) e ancora “... vieni e seguimi ...“. (Mc.10,21) Se non entriamo in noi stessi , se non scendiamo nel nostro cuore , se non impariamo a leggere ciò che Egli , Dio ha riposto in noi , allora possiamo tranquillamente sfogliare e scegliere nelle pubblicazioni dellle agenzie di viaggio il posto o i posti dove altri hanno deciso per noi come farci evadere e come farci sognare . Un’ evasione che è una prigione , un sogno che ci è imposto in falsi ed effimeri paradisi artificiali che l’uomo ha creato per l’uomo e che per l’uomo protegge : i parchi che non sono il giardino, Eden, che Dio ha progettato e creato per l’uomo perché l’uomo osservando l’armonia e la bellezza che in esso aleggiava potesse scoprire ciò che era stato posto in lui , dentro di lui , attraverso quel mondo esterno che indirizzava al mondo interno , interiore , al luogo dell’incontro ( il cuore ) con Colui , lo sposo , che aveva preparato il banchetto e invitato i commensali perché si godesse, in armonia e in pace la bellezza . Armonia ,pace e bellezza dei mondi di Dio , come ebbe scrivere Paolo agli Ebrei : “ ... per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio , sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede ... “ (Eb. 11,3 ) Quel luogo , il cuore , non ha confini come i parchi , né come i parchi ha muri o recinzioni che solo l’uomo è capace di innalzare ; al contrario nel cuore si estendono praterie , luoghi e distese incontaminate in cui con tranquillità e pace si può , anzi si è indotti a dialogare con Colui che ascolta ,perdona e non ricorda il male di cui è stato fatto oggetto , e c’è di più dimentica il male di cui è stato fatto oggetto adoperandosi in favore di coloro che gli hanno inflitto , procurato il male e che lo hanno tradito . Il potere che scaturisce dall’uomo , dunque frutto dell’uomo , ingabbia i leoni e li fa vivere nei recinti , come ha ingabbiato e costretto l’uomo a vivere in recinti , negando la libertà allo spirito che Dio ha insufflato nell’uomo al momento della sua creazione . Fratelli siamo stati creati liberi , aperti al dialogo , uniti e unitivi perché il Cristo unisce , è unità perché è Trinità . L’uomo duqnue è prigioniero , perché non attinge quella forza , non dà spazio allo spirito libero che abita il suo cuore ,quello spirito libero che Dio ha posto nel cuore dell’uomo perché fosse e restasse libero e assaporasse la libertà che è il fondamento della persona che non solo è corpo ma anima , spirito e divinità . L’uomo schiaccia l’altro , schiaccia l’uomo , il suo prossimo , chiunque esso sia , e colui che subisce è figlio di Dio e fratello di colui che schiaccia , che sottomette , che infligge . Non è forse vero ? Siamo disposti noi a morire , a dare la nostra vita per l’altro ? Per un altro ? Siamo sinceri con noi stessi fratelli cristiani , non siamo disposti a dare la nostra vita neppure per un nostro congiunto . Le liti nelle famiglie per potere , denaro o invidia sono all’ordine del giorno . Si fa teatralmente l’elemosina ,si sfoggiano atteggiamenti riconducibili ad una spiccia filantropia per pacificare la nostra coscienza e dare all’esterno di noi l’immagine del giusto , dimostrando così empietà . Un briciolo di elemosina ... ma a noi cristiani è richiesto ben altro . Scrisse Paolo alla comunità cristiana che era in Roma ( 5,7-8 ) : “ ... Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi ... “. Questo fatto , questo atto fratelli non è da associare neppure lontanamente alla nostra sterile elemosina , alla nostra spiccia filantropia , l’atto , gli atti che il Cristo compie sono amore e finalizzati all’amore . Fratelli è nostro dovere in qualità di credenti comprendere e metabolizzare che Cristo muore per noi , che Cristo , come scrisse Paolo nella sua seconda lettera inviata alla comunità cristiana che era in Corinto ( 8,9 ) : “ ...da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà ... “. Ecco spiegato perché Dio non ricorda il peccato e l’iniquità contro di Lui commessi e, ciò è possibile perché Dio ama l’uomo ,perché Dio non pensa , non usa la ragione come la usa l’uomo per ingabbiare , per costrigere l’altro . Diversamente dall’uomo Dio pensa , usa la ragione perché l’uomo sia libero , libero di scegliere bene , di scegliere nel modo più appropriato secondo quelle che sono le sue vere esigenze , le sue profonde esigenze , ciò che serve all’uomo per vivere , per rappotarsi . In quale modo , secondo quali modalità dunque un discepolo dovrebbe far emergere , protestare , rivendicare le proprie esigenze ? La Sacra Scrittura , la Parola ne dà indicazione negli Atti degli Apostoli ( 2,45 ) attraverso queste poche parole : “ ... secondo il bisogno di ciascuno ... “ . Rivendicare i prorpri bisogni significa intraprendere un viaggio introspettivo , significa sapere scegliere tra ciò che è l’apparenza e ciò che è l’essenziale , tra ciò che è superfluo e ciò che è vitale . Cercare con tutto il cuore ,con tutta l’anima e con tutta la mente ciò che è invisibile attraverso il visibile , dare senso alla nostra esistenza adoperandosi a trasformare il precario ,il provvisorio in eterno , è questa la strada nella quale il discepolo deve incamminarsi e percorrere. Questa è la traccia , il sentiero , il cammino che intrapreso porta come conseguenza la spogliazione del superfluo per l’essenziale che Gesù sintetizza con queste parole : “ ... Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno ... “ (Mt.5,37 ) . L’introspezione incomincia così ... è la verità che porta ad immergendosi nel profondo di noi stessi , nel nostro cuore . Dopo quel viaggio , a conclusione di quel percorso , da una posizione resa elevata , la divinità , tutto passa senza scalfirci , tutto ci scivola addosso come scrisse Teresa d’Avila “ ... Nulla ti turbi, nulla ti spaventi. Tutto passa, solo Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla: solo Dio basta! Il tuo desiderio sia vedere Dio, il tuo timore, perderlo, il tuo dolore, non possederlo, la tua gioia sia ciò che può portarti verso di lui e vivrai in una grande pace ... “ .