PARTECIPAZIONE
La fede secondo S. Paolo è affidamento , totale affidamento , e sul totale affidamento si è provati , si è messi alla prova . Tommaso e Pietro non superano la prova , a Tommaso Gesù dice : “ …. Non essere incredulo , ma credente …… “ e ancora “ perché mi hai veduto tu hai creduto ….. “ leggiamo nel Vangelo di Giovanni ( 20,27-29 ) mentre Pietro viene ammonito bruscamente da Gesù con queste parole : “ Uomo di poca fede , perché hai dubitato ? “ …. e noi dobbiamo immaginarci un esitante , un dubbioso Pietro ….. dopo che lui stesso aveva chiesto al Signore di potergli andare incontro sulle acque , camminando ….. possiamo leggere e rivivere questo racconto in Matteo ( 14,31 ) . La risposta che Gesù dirige ad entrambe gli apostoli la possiamo leggere nel Vangelo di Giovanni , parole già usate per Tommaso ma che ben si adattano anche a Pietro e ad ognuno di noi : “ ……. Beati quelli che pur non avendo visto crederanno ! “ ( Gv. 20,31) . Noi dunque fratelli cristiani siamo investiti di questa responsabilità perché , come dianzi detto, quelle parole sono dirette a noi …. leggendo quelle parole emerge che siamo noi il soggetto di quella frase , siamo noi …. i “ quelli “ noi …. sono rivolte a noi le parole di Gesù , perché i suoi apostoli , malgrado la sua presenza , malgrado che di lui hanno fatto esperienza diretta , hanno dubitato , non hanno superato quella prova , dunque sta a noi dare prova . Ma prova di cosa ? San Paolo nella prima lettura dice : “…. prova di ciò che non si vede “ …..e che cosa non si vede ? La fede , che sempre a detta di Paolo : “ … è fondamento delle cose che si sperano …. “ . Ciò che afferma Paolo è certezza , la certezza , non il dubbio , il dubbio viene dal demonio è lui che lo introduce nel giardino , nelle certezza , il serpente sventra , scardina violenta la certezza , perché il demonio è violenza ….. posto il dubbio non ci si affida più alla certezza ma al tarlo e alla ruggine che consumano : “ Non fatevi tesori sulla terra dove la tignola e la ruggine consumano “ ( Mt. 6,19 ) ci insegna Gesù . L’affidamento al dubbio è la distruzione della persona in sé , è la disgregazione della persona , il dubbio pone in concorrenza ciò di cui la persona è composta , corpo , anima e spirito , non più unità verso a … , quindi identità, , ma un tutti contro tutti , anonimo , devastante , separante , spersonalizzante , avvilente . Il tesoro da accumulare per bocca di Gesù è dunque nei cieli , là non c’è tignola , né ruggine , a questo proposito Luca riporta le parole di Gesù : “ …. dov’è il vostro tesoro , là sia anche il vostro cuore “ … l’equilibrio , dunque è nell’unità , nella pace , tra corpo , anima e spirito che il cuore rappresenta , sintetizza … già il cuore , organo del corpo ma sede del sentire , del sentimento , dell’amore umano , perché è così che Dio vuole e di conseguenza l’uomo . Quando il Signore afferma “ …. dov’è il vostro tesoro , là sia anche il vostro cuore “ dà un valore inestimabile all’amore e dell’amore, l’amore sponsale e l’amore materno o paterno che sia , cioè l’amore creativo e generativo. Quale sposo non chiama con il linguaggio del cuore , dell’amore , la sposa “ tesoro “ o viceversa , o quale madre o padre non chiama , con il linguaggio del cuore, il figlio tesoro ?… quale ?…. E quale sposo o sposa non ripone nell’altro fiducia , fede , speranza ? …. o quale padre o madre non ripone nel figlio fiducia , fede , speranza ? ….. quale ? E perché sentiamo questo trasporto perché Dio infonde , insinua , in noi questo trasporto ? Perché è lo stesso trasporto , è la stessa esperienza che la Trinità sente, prova . Il sentire Trinitario nasce , ha origine, è originato dall’unione che è tesoro , dunque cuore, che è carne . La Trinità è Dio creatore , Creatore della creatura che siamo noi , creati a sua immagine e somiglianza , dunque l’esperienza trinitaria è analogamente esperienza umana per volontà divina …. e questa per l’uomo deve essere gioia , la gioia di essere posto , voluto , collocato al centro , nel mezzo di una grande attenzione che sfocia nella nostra divinità , nel nostro essere divini , perché posti al centro dell’unione trinitaria , un antropocentrismo voluto , un divino antropocentrismo …. non certo umano . Scrive S. Giovanni della Croce nel Cantico spirituale , sua opera : “ L’anima unita e trasformata in Dio , vive in Dio e per Dio , e riflette verso di lui lo stesso impulso vitale che egli le trasmette . …… Infatti quando Dio le fa grazia di giungere ad essere deiforme e unita con la Santissima Trinità , essa diventa Dio per partecipazione . Allora si rende possibile nell’anima un’altra vita intellettiva , conoscitiva e caritativa ,realizzata nella Trinità , in unione con la Trinità e simile a quella della stessa Trinità . Ciò tuttavia solo per comunicazione, perché è sempre Dio che opera tutto ciò che si verifica nell’anima . Come poi ciò avvenga , non si può sapere , né si può esprimere . Si può solo dimostrare che il figlio di Dio ci ottenne una stato tanto sublime e ci meritò di poter essere figli di Dio e lo chiese al Padre dicendo : - Padre , voglio che anche quelli che mi hai dato , siano con me dove sono io , perché contemplino la mia la mia gloria , quella che mi hai dato – ( Gv. 17,24 )” . La fede dunque, secondo il mistico carmelitano, è comunicazione e partecipazione trinitaria , per questo l’uomo assume una dignità regale , profetica e sacerdotale , diviene l’unto di Dio , come Davide re , come i sacerdoti , come i profeti , diviene , per analogia , come il Cristo e se il Cristo è posto al centro , così l’uomo è posto al centro …. cristocentrismo per antropocentrismo …. è il conferimento della dignità divina e umana , che è tutto e solo a nostro vantaggio , a vantaggio dell’uomo ….. Ma attenzione fratelli cristiani all’ammonimento divino : “ A chiunque fu dato molto , molto sarà chiesto ; a chi fu affidato molto , sarà richiesto molto di più “ .