... Partire senza indugio ...

26.04.2020 08:58 Pietro , San Pietro Apostolo nella sua prima lettera ( 1,18- 19 ) scelta dalla Liturgia delle Parola di questa terza Domenica di Pasqua come seconda lettura , scrive : “ … Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l'argento e l'oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta ereditata dai vostri padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, come di agnello senza difetti e senza macchia … “ . Da queste parole si dovrebbe desumere , trarre , comprendere come i membri della prima comunità cristiana , quella apostolica , si rapportavano con il denaro ( le cose corruttibili ) e ciò dovrebbe essere faro , esempio per il nostro cammino di discepoli e in continuità con quella Tradizione . Dovrebbe , usando il verbo al condizionale , perché la prima comunità cristiana , quella apostolica , visse e convisse della diretta predicazione di Cristo a noi tramandata attraverso la Tradizione . Il rapporto della comunità con il denaro è stato sicuramente argomento discusso con e da Gesù , ecco perché Pietro ne fa l’oggetto della sua predicazione : non è il denaro che fa essere , ma è l’essere che fa , dunque ciò ci insegna che prima di fare bisogna essere e senza essere non si può fare . Negli Atti degli Apostoli ( 3,6 ) Pietro si rivolge al paralitico con le parole che seguono : “ …. Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina! … “ che tradotto potrebbe suonare così : “ … non ho niente , non so fare niente ma nel nome di colui che è dunque fa : cammina ! “ è chiara l’esperienza che l’apostolo aveva vissuto alla sequela di Cristo la cui sintesi si può così risassumere : credere e sperare da cui essere quindi fare . Che Gesù fosse nel giusto , che dicesse la verità , è stato riconosciuto anche dai suoi nemici . Un esempio è nella disputa che scaturì se fosse lecito pagare il tributo a Cesare. Matteo riporta nel suo Vangelo (22,15-21): “ …. Allora i farisei, ritiratisi, tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque a lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità e non hai soggezione di nessuno perché non guardi in faccia ad alcuno. Dicci dunque il tuo parere: È lecito o no pagare il tributo a Cesare?» …. “ . L’evangelista commenta e annota la risposta di Gesù , scarna , essenziale , scevra e libera da ogni compromesso : “ … Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio»…. “ . Gesù dunque mantiene una giusta e sana distanza dal denaro e questo atteggiamento lo propone alla comunità che lo seguiva , che era al suo seguito , lo propose ai suoi discepoli , dunque è oggi a noi poroposto . La distanza , Il distacco dal denaro è documentato nel Vangelo di Matteo ( 17,24-27 ) con il racconto che segue : “ …. Venuti a Cafarnao, si avvicinarono a Pietro gli esattori della tassa per il tempio e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa per il tempio?». Rispose: «Sì». Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re di questa terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli altri?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù: «Quindi i figli sono esenti. Ma perché non si scandalizzino, va' al mare, getta l'amo e il primo pesce che viene prendilo, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d'argento. Prendila e consegnala a loro per me e per te»…. “ . Perché questa distanza ? Perché questo distacco dal denaro , che è poi ciò che manca a noi , perché ? Perché il denaro non è un problema , almeno non dovrebbe esserlo , perché dovrebbe essere l’essenziale , mezzo e non fine : “ … perché l’operaio ha diritto al suo salario … “ dice Gesù ( Lc. 10,7 ) e perché nella prima comunità cristiana , interiorizzata la predicazione e vivendo con Gesù : “ …. Tutti i credenti vivevano insieme e mettevano in comune tutto quello che possedevano. Vendevano le loro proprietà e i loro beni e distribuivano i soldi fra tutti, secondo le necessità di ciascuno.…. mettevano ogni cosa in comune … “ si legge nel libro degli Atti degli Apostoli ( 2,44-45 ) …. Luca autore deglia Atti sottolinea : “ …. secondo il bisogno di ciascuno … “ che si può tradurre : secondo giustizia . Al tempio di Gerusalemme , Gesù assunse un atteggiamento di intolleranza anche verso i cambiavalute , coloro che vivevano scambiando denaro, vivevano per il denaro , con il denaro , di denaro : “ … Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si portassero cose attraverso il tempio. Ed insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le genti? Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!»… “ leggiamo nel Vangelo di Marco ( 11, 15-17 ). Dunque il denaro , l’oro , l’argento le cose corruttibili sono mezzi non il fine dell’esistenza umana che è esistenza anche divina . Se è tale , se percepiamo , se ci accorgiamo , se prendiamo coscienza che la nostra esistenza è anche divina allora si deve supporre un dialogo con il divino , un rapporto con il Signore . Il rapporto rende elevato il livello di dialogo con il Signore, perché dialogando , rapportandosi con Dio ci si eleva , ci si innalza verso il cielo , verso la divinità , si attiva ,si assume, si adopera , si fa emergere quella parte della nostra natura , divenuta per grazia di Dio , divina . E’ la differenza tra Matteo apostolo ed evangelista , un tempo pubblicano , gabelliere , usuraio e Giuda Iscariota , anche lui come Matteo apostolo . Ma cosa successe al banco delle imposte ? Ascoltiamolo da Matteo stesso nel raccondo tratto dal suo Vangelo ( Mt.9,9 ) : “ …. Andando via di là, Gesù vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì …. “ . Invece di Giuda è Giovanni ( 12,4- 6 )a raccontare : “ …. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: «Perché quest'olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?». Questo egli disse non perché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro … “ . Ecco dunque la diffrenza , Matteo lasciò dunque le cose visibili , che sono di un momento , per le cose invisibili ,che sono eterne ,rinunuciò al superfluo per l’essenziale, mentre Giuda restò ancorato alle cose visibili : Giuda è figura dell’uomo che vive il momento non dividendolo con gli altri ,è colui che vive del tangibile , che vuole fare da se stesso , autarchico ha un sua visione che non condivide , cerca solo il fare rinunciando ad essere , rinunciando al dialogo con l’Essere , rinunciando alla propria elevazione per rimanere ancorato alla terra , al suo momento ( Mt. 26,14-15 ) : “ …. Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: «Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d'argento …. “ . Giuda è talmente ancorato alla terra da sprofondare nella terra , da esserne inghiottito ( Mt. 27,3-5 ) : “ … Allora Giuda, il traditore, vedendo che Gesù era stato condannato, si pentì e riportò le trenta monete d'argento ai sommi sacerdoti e agli anziani dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «Che ci riguarda? Veditela tu!». Ed egli, gettate le monete d'argento nel tempio, si allontanò e andò ad impiccarsi …. “ … Giuda sprofonda ed il denaro , l’argento è sparso a terra , ha perso il suo valore , o meglio conserva il valore della corruzione , del tradimento perché fine e non mezzo . L’elevazione dell’uomo a Dio , sta nel suo totale affidamento , sta in quel suo volontario consegnarsi alla divina Provvidenza incurante dei propri mezzi ma in attesa dell’azione divina che è fine , traguardo : “ Dopo questi fatti, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: «Questi è davvero il profeta che deve venire nel mondo!»…. “ si legge nel Vangelo di Giovanni ( 6,1-14 ) . Ma chi è dunque : “ …. il profeta che deve venire nel mondo ! …. “ beh fratelli cristiani la risposta la abbiamo ascoltata proclamata , nella lettura dell’odierno vangelo ,e precisamente nella domanda e nella reazione che da questa scaturì nei discepoli di Emmaus dopo avere riconosciuto il Risorto , Cristo Gesù : “ …. Ed essi si dissero l'un l'altro: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?». E partirono senz'indugio …. “ .