PASQUA 2017

16.04.2017 15:43

“ …. vide che la pietra era stato tolta dal sepolcro …. “ … questa è la testimonianza scritta , che Giovanni raccoglie da Maria di Màgdala e che l’evangelista trascrive affinchè oggi , 2000 anni dopo la si potesse leggere , raccontare , raffigurare e persino immaginare . Ma caliamoci nei personaggi fratelli cristiani , che trovano “ … in quel mattino , quando era ancora buio … “ ( così descrive il luogo e il tempo l’evangelista ) il sepolcro aperto . Una caverna il cui masso, che era stato posto a chiusura , era stato spostato . Nel buio della notte , si trovano di fronte …. l’ancor più buio del sepolcro ….. li assale la paura , la paura di guardare dentro ….. paura dell’ignoto ….. la paura della morte che il sepolcro evoca . Maria ….. , come Giovanni annota , corse via in un posto sicuro … dagli apostoli , dove c’era gente e gente conosciuta … lì …. nella comunità si sente sicura . Se è vero che quel buio ,l’ oltre il buio scatena la paura è pur anche vero che il masso è lì posto a rappresentare la chiusura , il limite , limite invalicabile e …. doppiamente invalicabile … è ostacolo e in sé racchiude , tiene dentro … e tiene dentro e conserva la morte …. Il vangelo , se fate mente locale fratelli cristiani , ci presenta , oltre a quello che abbiamo testè ascoltato , altri due racconti in cui sono citati i sepolcri …. il primo singolare : le parole del Cristo rivolte contro gli scribi e i farisei ( la classe che detiene il potere politico e religioso ) definiti da Dio sepolcri imbiancati : “ …. guai a voi scribi e farisei ipocriti perché siete simili a sepolcri imbiancati , cha appaiono belli di fuori , ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni immondizia …. “ ( Mt.23,27 ) dunque il limite della morte è un limite , racchiuso , circoscritto ad un luogo , è luogo , è il limite spirituale , psicologico , dove il mio pensiero , la mia psiche , il mio speculare non può andare oltre a …… Poi c’è il limite fisico … attraverso la pietra non si può passare si può solo sbattere , scontrarsi …. e ciò si tocca con mano … è logica secondo il mondo …. si esperimenta ……. quel masso , da una parte esclude , non lascia entrare e dall’altra tiene prigionieri non lascia uscire . L’altro passo che il vangelo riporta a proposito del sepolcro è quello di Lazzaro …. la gente è lì per vedere cosa esce e se esce qualcosa dal quel sepolcro sigillato anch’esso da un masso : “ … era una grotta , e una pietra era posta all’apertura …. tolsero dunque la pietra … “ è Parola del Signore ( Gv. 11,39 ) . Ma l’esperienza che Maria , Pietro e Giovanni vivono è diversa ,dai racconti ascoltati , tutti e tre provano paura , la titubanza nell’entrare nel buio , di penetrare il buio , entreranno sì , uno alla volta , secondo la loro scala gerarchica ….. ma sono lì insieme …. nel sepolcro entra una comunità , dunque un popolo e non solo la singola persona ….. vi entra il genere umano , l’uomo : “ … maschio e femmina li creò …. “ ( Gen. 1,27 ) entra ciò di cui Dio si compiace perchè Dio nel Figlio si è compiaciuto , e noi siamo nel Figlio figli , in cui è posta la compiacenza di Dio : “ … Questi è il mio Figlio prediletto , nel quale mi sono compiaciuto …. ( Mt.3,17 ) …. Questo è avvenuto , fuori e dentro il sepolcro . La paura è vinta dalla forza della comunità e non solo … ma dalla fede ….. il processo immediato di rielaborazione di ciò che è stata la vita accanto a Gesù spinge tutti e tre alla fede , al fidarsi , a vincere la paura , a superare il blocco , il limite che non c’è più ….. il masso, il sepolcro , il buio , la paura , tutto è vinto … : “ … dov’è o morte la tua vittoria ? dov’è o morte il tuo pungiglione …. “ così Paolo nella prima lettera ai Corinti ( 15,55 ) saluta la vittoria sulla morte , attingendo una citazione dall’Antico Testamento ……. La fede dunque è l’antidoto alla morte … al limite , alla chiusura , alla schiavitù . La morte non è più limite perché all’interno del sepolcro … si fa esperienza che non c’è immondizia … ma i teli piegati … messi da parte “ posasti là …” annota l’evangelista . Ora il sepolcro , la paura , la morte divengono , anzi , da allora sono …. per il nostro credo, sinonimo di vita perché si entra a vedere , si entra in esso , si penetra esso e da esso si esce , dal buio , alla luce ,alla vita , dunque si nasce o meglio si rinasce ad una nuova vita …. è il naturale processo della vita da fuori si entra , quell’entrare genera dunque si esce nuova creatura ( non è così sposi cristiani ? ) . Da quel luogo , da quella esperienza usciranno coloro che sono stati capaci a compiere il primo passo verso la fede , a lasciarsi guidare dalla fede …. con speranza hanno compiuto il salto nel buio , hanno penetrato il buio fidandosi … e vi hanno trovato la luce , la luce che era in essi , che essi stessi portavano …. così sono stati preparati a ricevere lo Spirito e il racconto degli Atti che ascolteremo nei prossimi giorni è lì a testimoniare una esperienza che è prova . Non c’è più accanto a loro il Maestro che compie segni , ora i segni sono loro stessi e devono manifestare . La loro vita , deve essere l’Epifania del Signore , la sua manifestazione ….. e si manifesta il Signore se si possiede l’amore , la carità …. è una frase celebre di una sacerdote biellese Don Ferraris ….. d’altra parte se si ama si ha fede , si possiede la fede …. e gli sposi cristiani lo sanno bene. Dunque amore , speranza , fede …… che se possedute queste tre virtù teologali , manifestano il Signore , ne danno testimonianza , lo testimoniano e ci testimoniano , ci identificano . Fanno qualcosa di eccezionale i due Apostoli e Maria ? No , nulla di eccezionale , solo di ordinario compiono gesti ordinari , perché il cristianesimo è questo , compiere gesti ordinari ed è questa la straordinarietà , la santificazione dell’uomo …… un esempio ? Oggi siete presenti qui , presenti per partecipare alla santa Messa , è straordinario questo ? No è fede , è speranza è amore è vita … vita cristiana …. oggi tutti noi qui presenti siamo entrati liberamente nel sepolcro vincendo la paura e nascendo a vita nuova ; non a caso le prime comunità cristiane battezzavano la notte di Pasqua ,nella celebrazione della veglia pasquale a rimarcare nel battesimo la vita nuova , la nuova identità assunta nella notte in cui Cristo risorge per la nostra resurrezione . Quel masso , il limite non esiste più … non si muore più … si vive eternamente …. si attende quel corpo glorioso di cui Cristo è rivestito perché è già parte di noi …. è già …. come un abito , confezionato , fatto a nostra misura . Se abbiamo questa nuova identità è doveroso viverla , cercare ciò che dà linfa a questa identità … Paolo nella seconda lettura , tratta dalla lettera alla comunità di Colossi ci esorta a pensare alle cose di lassù , non solo a queste di quaggiù . E’ sano pensare all’ oltre , andare oltre , cercare l’oltre ….. entrare nel sepolcro anziché rimuovere il problema o non porselo affatto ….. le cose che non si vedono fratelli cristiani , sono da noi percepite e se sono percepite non sono indifferenti , quindi esistono ; così come abbiamo capito che le cose che non si vedono sono eterne ….. perché facciamo esperienza che le cose che si vedono a lungo andare sono corruttibili , non eterne , invecchiano , si consumano , spariscono … e noi sappiamo che siamo fatti di cose visibili e di cose non visibili e come cristiani crediamo che siamo stati creati a immagine e somiglianza di Dio e non solo , ma che siamo di Lui figli perchè il Cristo , il Figlio , assumendo la nostra natura umana , Lui di natura divina , ci ha resi divini dunque in Dio noi siamo Dio , che significa che siamo eterni …. scriveva Gregorio di Nazianzo nei suoi Discorsi ( 40,45 ) : “ ….E’ divenuto uomo a causa tua , affinchè tu divenissi Dio a causa sua … “ … ecco perché la comunità facendosi coraggio entra nel sepolcro per uscirne nuova , divina , dunque novità , eternità . Buona Pasqua