PASTORALE DELL'ESSENZIALE
Ho “ scaricato “ da internet alcuni interventi di Mons. Galatino , segretario della CEI , che leggerò in queste torride serate biellesi e mi pregio elencarli a voi cari amici di Chiesa Controcorrente invitandovi a leggerli e a meditarli : La passione per la Chiesa ,Amore & vita , Questioni di cuore e di ragione , “ Persone nuove in Cristo Gesù , Corresponsabili della gioia di vivere , Rapporto sull’analfabetismo religioso in Italia …. note a margine .
Beh non posso non confrontare la figura di questo vescovo , consacrato solamente nel 2012 ,con il nostro vescovo consacrato nel 2001 . Gli interventi del presule calabrese ,a voi proposti ,si riferiscono agli anni 2014 e 2015 e non sono i soli ; inoltre ricopre una carica certamente impegnativa . Se penso alle lettere pastorali del nostro vescovo …………. tra l’altro ricordo che il suo giovane pro vicario , con l’arroganza che lo contraddistingue , quando frequentavo ancora il seminario cittadino e non ero per lui nessuno ,mentre ora,prete, sono arrivato ad essere, sempre per lui , una pedina , vantava di esserne l’autore , ridicolizzando e screditando di fatto ( lui uno dei prescelti ) la figura di monsignore , ma infondo per il contenuto e le argomentazioni trattate ovvero il valore e l’interesse che hanno destato in diocesi quelle lettere chi ne vantava la primogenitura ridicolizzava se stesso . Il Segretario generale Cei e Vescovo di Cassano Ionio è un uomo con la passione per la Chiesa , è un appassionato della Chiesa, i suoi interventi e le sue riflessioni lo fanno emergere ed ho iniziato queste letture proprio da “ La passione per la Chiesa “,un intervento del gennaio 2015 al Convegno nazionale degli Assistenti ACI , tenutosi a Roma , dove probabilmente sarà stato presente anche il giovane pro vicario che tra i suoi molteplici incarichi ( ne sono elencati 13 sull’annuario diocesano ) ricopre anche quello di assistente ecclesiastico dell’ACI , che in diocesi sotto la sua capillare ed attenta assistenza ,credo di avere capito che è in caduta libera . E qui mi fermo .
Nell’ introduzione del Convegno il presule enuncia le tre Passioni su cui gli organizzatori avevano articolato le giornate : passione per la vita , passione per la Chiesa e passione per la laicità e di queste sviluppa il tema de La passione per la Chiesa .
Mons. Galatino , prendendo spunto da Papa Francesco riproponeva quanto lo stesso papa aveva , tempo prima , indirizzato ai vescovi : “ la mancanza o comunque la povertà di comunione costituisce lo scandalo più grande ,l’eresia che deturpa il volto del Signore e dilania la sua Chiesa . Nulla giustifica la divisione “ . E giù una tirata di orecchie credo sia la terza che monsignore merita perché quando parla il Papa ai vescovi e per i vescovi , il nostro dove sta? E’ forse il buontempone ,il goliardo dell’ultima fila che anziché prendere appunti e stare attento durante le sedute delle conferenze episcopali , usa la Bic come cerbottana ? Oppure come abitua il suo presbiterio passa più tempo alle pause caffè anziché diligentemente partecipare ai lavori cioè ascoltare ? Fatto sta che monsignore giustifica qui da noi in diocesi la divisione , non solo la giustifica ma la propone e la persegue ergo secondo la citazione papale è da paragonarsi ad un eretico che con il suo comportamento deturpa il volto del Signore e dilania la sua Chiesa e ciò è scandaloso . (Papa Francesco docet ) . Ma non solo, infatti a tentare i vescovi secondo il Santo Padre sono : “ le chiacchiere , le mezze verità che diventano bugie , la litania delle lamentele che tradisce intime delusioni ; la durezza di chi giudica senza coinvolgersi e il lassismo di quanti accondiscendono senza farsi carico dell’altro ; e la pretesa di quanti vorrebbero difendere l’unità negando la diversità , umiliando così i doni con cui Dio continua rendere giovane e bella la sua Chiesa …. “ Ancora il Santo Padre sentenziava : “ La Chiesa è grazia che richiede un cuore spoglio di ogni interesse mondano , lontano dalla vanità e dalla discordia ; un cuore accogliente , capace di sentire con gli altri e anche di considerarli più degni di se stessi ”, tutto ciò mentre monsignore organizza , proprio perché spoglio di interesse mondano , gli incontri con il suo presbiterio nel Resort 4 stelle di Spotorno e baratta lavori faraonici con l’amministrazione comunale sperando di rimediare un misero posto nella toponomastica di questa città magari una via ….. o la piazza del faraone …… e a palazzo capeggia già il suo ritratto , ad olio , di pessima fattura ma con il suo stemma episcopale disegnato . Vanità ,vanità delle vanità recita l’Ecclesiaste . Il Papa poi , rivolgendosi direttamente ai vescovi esortava : “ Ascoltate il gregge . Affidatevi al suo senso di fede e di Chiesa . Abbiate fiducia che il popolo santo di Dio ha il polso per individuare le strade giuste . Accompagnate con larghezza la crescita di una corresponsabilità laicale ; riconoscete spazi di pensiero , di progettazione e di azione alle donne e ai giovani con le loro intuizioni e il loro aiuto riuscirete a non attardarvi ancora su una pastorale di conservazione – di fatto generica , dispersiva , frammentata e poco influente – per assumere , invece , una pastorale che faccia perno sull’essenziale “. Io non copio il Papa né il Papa copia da me , sono mesi che scrivo queste cose e di me l’intellighentia dice che racconto panzane e che sono esaurito e mi chiedo se , per le proprietà transitiva e comparativa lo pensa anche del Santo Padre . I cristiani ( tra di essi anche io ed il Papa ) sono sempre sulla stessa lunghezza d’onda , sulla stessa linea, mentre non posso dirlo del mio vescovo , che non dimostra di essere sulla stessa lunghezza d’onda del Papa , ( malgrado si faccia fotografare in sua compagnia … da buon pavone ) , quindi non è sulla mia lunghezza d’onda ; siamo dunque su lunghezze d’onda diametralmente opposte o anche solo diverse , anche se come il buon padre di famiglia , perché io a differenza di lui lo sono , aspetto il figliol prodigo e come direbbe Padre Turoldo lo aspetto mal accompagnato da fratello maggiore. In fondo per concludere penso che le indicazione del segretario della CEI proposte attraverso una domanda diretta ai convenuti dell’ACI ovvero : “ Quale spiritualità per l’ACI ? “ a cui segue la risposta : “ riappropriarsi di una identità , in spirito di comunione ecclesiale e di servizio “ sia l’augurio che invio al mio vescovo , ( avaro anzi avarissimo di risposte ) di potere e sapere riacquistare la sua identità di pastore o se ne è privo di acquistarla , si presti al Signore , si lasci da Lui guidare e non da quel brutto ambiente che ha instaurato e propone : una oligarchia formata da laici clericalizzati e da preti secolarizzati una commistione d’affari e potere con cui ama dividere gran parte del suo tempo .
Il mio grazie a Mons. Galatino che mi si offre compagno in questa calda estate biellese .