PECUNIA OLET

26.05.2016 08:30

“ La necessità aguzza l’ingegno “ è un proverbio di origine latina , usata da Fedro nella favola “ L’orso affamato “ . Scrisse il favolista latino “ la fame aguzza l’ingegno persino dei poveracci , in latino : ergo etiam stultis acuit ingenium fames “ . Sabato scorso la liturgia proponeva come memoria facoltativa i Santi Cristoforo Magallanes sacerdote e compagni martiri ,che nel 1927 , in Messico al tempo delle persecuzioni contro la Chiesa , 24 tra sacerdoti e laici furono torturati e trucidati manifestando la loro fede gridando : “ Viva Cristo Re ! Viva il papa ! “ . Quest’anno , cadendo il giorno 22 c.m. la Solennità della Santissima Trinità , la memoria facoltativa di Santa Rita da Cascia non avrebbe potuto essere celebrata , dunque in diocesi si è anticipata al giorno 22 . Siamo alle solite , questa Italia , che celebra la domenica successiva l’anniversario della Vittoria ( divenuta festa delle Forze armate , il 4 novembre ) e che in questa città di provincia e dalla mentalità borghese e provinciale ,si permetta che l’anniversario della Liberazione venga celebrato la sera del giorno prima, il 24 , perché il giorno di festa , della festa civile , possa essere trascorso diversamente da cortei e discorsi vari ritenuti noiosi è segno che il senso civico è morto , l’ha ucciso una politica di basso livello e mancante di senso civico e di una educazione civica che hanno come risultato l’annullamento degli ideali che permettono , a politici senza scrupoli , di prendersi gioco della Costituzione e modificarla a suon di voti di fiducia , con una esigua maggioranza in aula e le opposizioni sull’Aventino . Le motivazioni di quegli strategici spostamenti delle date delle feste civili risiedono nella paura : la paura di un flop di presenze , meglio dunque cerimonie quasi al limite del privato , presenti le autorità civili ,le associazioni d’arma e spesso , solo se presente la banda musicale , anche un po’ di popolazione . Ciò che colpisce è che anche le associazioni cattoliche si allineano al disamoramento per il sacro , ad esempio in dioscei si è permesso che la celebrazione della memoria della Santa dell’impossibile , così è conosciuta dalle devozione popolare la Santa perugina , fosse anticipata al giorno che precede la sua memoria . Così è accaduto qui da noi , presso la chiesa della Santissima Trinità nella centrale via cittadina . Lo spostamento ha logica di natura economica : la vendita delle rose dette appunto di santa Rita . La chiesa della santissima Trinità è situata nel territorio della parrocchia della cattedrale , dove la raccolta di offerta è attenta e scrupolosa direi scientifica . La paura di perdere la vendita delle rose ha fatto in modo di anticiparne la vendita il giorno prima . Vergognoso è il banchetto che viene installato sulla piazza delle chiesa ,e neanche al suo interno , come al mercato del tempio . Il buon gusto vorrebbe, che all’interno della Chiesa oltre che il sacerdote che benedice i fiori , mettendosi poi a disposizione per la giornata intera per ascoltare o interrogare , incontrare i fedeli lì giunti per devozione , fosse presente anche un sacerdote a disposizione per le confessioni . Ma si preferisce l’impersonale banchetto esterno proprio perché : “ pecunia olet “ . Come al solito , la caduta di stile , l’impianto decadente purtroppo di una devozione popolare tanto acclamata , ma ridotta al denaro , alla sua raccolta , così avviene per Santa Rita , così avviene per Oropa , momenti , e non eventi come i mestieranti del sacro amano indicarli , in cui sarebbe auspicabile l’incontro con la gente , il contatto umano da cui scaturisce poi il contatto spirituale , Dio ha scelto questa strada attraverso l’Incarnazione del Cristo suo Figlio . Ma siamo bravi a banalizzare tutto , mercificare tutto , ridicolizzare la spiritualità per la materialità . La rosa quindi il soldo , l’equazione che si ricava : cosa , dunque denaro , fare dunque ricevere e l’evangelico “ gratuitamente avete ricevuto , gratuitamente date “ è la frase cult per i bambini al catechismo , non certo per chi si alterna alla vendita dei fiori nel banco del mercato del tempio ; quando poi il ciclo dell’educazione che i bambini del catechismo riceveranno sarà finita , questi chiederanno soldi per fare gli assistenti nei campeggi estivi sulla scorta dell’esempio che i grandi hanno saputa dare . Io non compro le rose della parrocchia del cattedrale e mi sono adoperato affinchè non si comprassero le rose della parrocchia del cattedrale , perché quelle rose non sono quelle di santa Rita e quei soldi raccolti sono la mercificazione di un sacramentale come è definito dal Catechismo delle Chiesa Cattolica , con l’ aspersione dell’acqua santa quelle rose divengono un gesto sacramentale , che viene pagato , dunque venduto su una pubblica via . Senza la presenza di un sacerdote , senza la loro aspersione , al di fuori del santo luogo circoscritto dalle mura di una chiesa , quel gesto è solo un controproducente gesto che mette in imbarazzo la Santa Chiesa Cattolica . Come è già avvenuto per il bollettino della parrocchia delle cattedrale che , credo a seguito dei miei suggerimenti circa l’uso eccessivo della vendita , al suo interno , di spazi pubblicitari , e che con compiacenza ho preso visione che per Pasqua non è più stato pubblicato , consiglierei per il prossimo anno , nelle celebrazione della memoria di Santa Rita da Cascia , che si tenessero presenti i suggerimenti che ho sopra esposto , che sono di una logica , direi francescana , tanto declamata , ma poco vissuta . Si racconta che raccolte delle monete durante una questua , Francesco fece prendere , al fratello che le aveva accettate , con la bocca una ad una le monete e a quattro zampe le fece porre fuori dalle capanne in cui viveva la sua comunità . Sarebbe divertente vedere avverarsi , nella Biella bene che si alterna al banchetto , l’educazione francescana .