..... pellegrinaggio ...
11.08.2018 22:49
Il brano , tratto dal primo Libro dei Re , che la Liturgia della Parola in questa XIX domenica del Tempo Ordinario propone nella prima lettura , presenta il profeta Elia che si inoltra nel deserto : “ … una giornata di cammino ….. “ precisa la Scrittura .
L’uomo , e ancor più l’uomo di Dio , l’uomo che si rapporta con Dio e con Lui dialoga , sente la necessità , il desiderio di separarsi , di lasciare il mondo , il suo mondo , per isolarsi e trattare con Dio . Non è possibile vivere un rapporto se non c’è dialogo se non c’è interscambio , dare e ricevere , ancorchè nel rapporto con Dio … un rapporto d’ amore , più che di amicizia . Dio ama l’uomo , dà se stesso … dà , concede , dona amore e attende altrettanto dall’uomo …. attende senza pretendere … accontentandosi di ciò che l’uomo concede … accontentandosi di ciò di cui l’uomo è capace di concedere … accontentandosi di quel poco che l’uomo concede . A proposito di ciò , celebre è il brano tratto dal Vangelo dell’ evangelista Giovanni ( 21, 15-18 ) in cui Gesù chiede a Pietro se è da lui amato : “ … Simone di Giovanni , mi ami tu …. ? “ sentendosi rispondere per ben tre volte da Pietro : “ … certo Signore , tu lo sai che ti voglio bene … “ …. che è ben diverso dall’amare ….. si è sulla strada buona … ma non è amore . Come Pietro così Elia . Il profeta non si reca nel deserto per confidare a Dio il suo amore , per dirgli con il cuore e di cuore : “ … ti amo … “ si reca per trattare con Dio . Lodevole comunque è il desiderio di incontrare Dio nel silenzio , nella solitudine del luogo . Lodevole sì , ma scontato , il profeta , la figura del vero profeta è disprezzata e osteggiata sempre e ancor più se è nella sua patria , celebre è l’osservazione di Gesù quando insegna nella sinagoga della sua città : “ …. Un profeta non è disprezzato che nella sua patria trai i suoi parenti e in casa sua …. “ ( Mc. 6,4 ) . Dio comunque gradisce l’offerta di Elia , la sua rassegnazione , la consapevolezza dei suoi limiti della sua sconfitta , del suo fallimento , il desiderio di affidarsi a Lui e lo soccorre …. a modo suo , secondo il suo progetto . Il profeta ha davanti a sè la strada , un lungo cammino attraverso quel luogo di silenzio , in un altro mondo , il mondo di Dio ….. è il pellegrinaggio … l’andare cioè da un luogo preciso , la partenza , ad un’altro luogo preciso , la meta , l’arrivo , il traguardo , il luogo sacro , affidandosi e confidando esclusivamente nella Provvidenza di Dio . Il profeta dunque cammina immerso nel silenzio che è il linguaggio di Dio e nella separazione , nella solitudine ….. la santità che l’intimità con Dio . Il profeta ,l’uomo di Dio , gode della separazione dal suo mondo per incamminarsi nel mondo di Dio , nei luoghi di Dio , nell’intimità con Dio che è spazio , l’infinito uno spazio che non ha limiti né confini , tanto che Elia cammina per 40 giorni e 40 notti …. cammina in un tempo infinito ,per trovarsi davanti al monte di Dio l’Oreb , leggiamo nel libro dei Re ….. l’Oreb la meta , il traguardo , il luogo sacro , lo spazio designato . Non è detto , non è descritto , nel libro dei Re il tempo del viaggio ,l’infinito , l’eterno , il tempo dell’intimità , il tempo del corteggiamento e della seduzione , il tempo del desiderio e dell’attesa …. quel tempo è nostra storia , è intimità … sacra e inviolabile …. se si racconta , si racconta dell’adulterio mai dell’atto sponsale … mai . Noi fratelli cristiani , ogni cristiano è chiamato giornalmente a quel tempo , al tempo del pellegrinaggio che non è , come oggi viene proposto e vissuto ……
Il pellegrinaggio non è verso più luoghi e in tempi stabiliti , il pellegrinaggio è la vita stessa , lo nostra intera esistenza , tesa e protesa alla meta , nel tempo al luogo sacro … all’ Oreb una meta , unico luogo sacro . Ogni giorno e ogni notte si è in cammino , nel silenzio , nell’intimità , nella veglia per preparare l’evento cioè l’incontro con le mani aperte per ricevere giornalmente la Provvidenza , per vivere di Provvidenza . Sete e fame sono placate come scrive l’evangelista Giovanni ( 6 , 35 ) “….. chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete mai ! … “.
Provvidenza …… Non dobbiamo dunque , fratelli cristiani , ritagliarci un tempo o del tempo , ma vivere il tempo , non dobbiamo partecipare a chissà quali pellegrinaggi , ma fare della nostra vita un cammino verso Dio , Lui stesso luogo sacro , Lui meta e unica meta di pellegrinaggio . Il pellegrinaggio non è dunque , nella vita di un cristiano , un momento … ma è il sempre e per sempre …. sempre , eternamente in cammino con e verso Dio . Non si può nella vita sponsale usare periodicamente la sposa , né viverla parzialmente …. la vita sponsale , l’amore è totale e continua presenza di se stesso all’altro , tanto che la presenza entra anche nell’intimità , cioè nel dentro all’altro , si è coperti dall’altro e si copre l’altro : “ … ti coprirà dell’ ombra sua …. “ si legge nel Vangelo di Luca ( 1,35 ) nel dialogo tra l’angelo Gabriele e la vergine Maria e noi sappiamo che da quell’intimità è scaturita non solo la vita ma la vita che dà vita : “ …. perciò , anche colui che nascerà sarà chiamato Santo , Figlio di Dio … “ conclude l’evangelista . La vita cristiana non è un precetto , è amare e amare è farse pellegrini , camminare con ardore e desiderio verso l’amante …. verso colui che ama per primo …… Dio !