... per amore cristiani ...

11.01.2020 07:40 Due sono le affermazioni forti che sono state proclamate e donate da Dio a noi suo popolo in questa domenica che segue la solennità dell’ Epifania del Signore in cui la Chiesa terrena e celeste festeggia il Battesimo del Signore. La prima delle affermazioni è l‘intero brano del profeta Isaia ( 42,1-4 , 6-7 ) che riporto e rileggo : “ … Ecco il mio servo che io sostengo,il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui ; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono,non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata,non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta. Proclamerà il diritto con fermezza; non verrà meno e non si abbatterà,finché non avrà stabilito il diritto sulla terra ; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole . Così dice il Signore Dio che crea i cieli e li dispiega,distende la terra con ciò che vi nasce,dà il respiro alla gente che la abita e l'alito a quanti camminano su di essa: «Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre … “ . La profezia indica nel servo , nell’eletto , Gesù di Nazareth , il Cristo , l’unto di Dio e da Dio , l’atteso , Dio incarnato , il Figlio , il Figlio di Dio . Il figlio dunque ha una missione da svolgere , è stato incaricato di portare a termine ciò che il Padre gli ha commissionato , gli ha affidato , gli ha consegnato , che sapientemente il profeta elenca e che le nostre orecchie hanno il dovere di ascoltare , recepire e incanalare nel cuore , nell’intimità del nostro cuore . Al Figlio , da Dio , dunque è stata affidata una missione , si è caricato sulle spalle un fardello che è stato ben più gravoso di ciò che viene caricato da Dio a noi , sulle nostre spalle . A noi è affidato , proposto un carico , un peso che Gesù giudica con queste parole ( Mt. 11,30 ) : “ … Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero…” . Quel peso , quel carico che viene posto sulle spalle dall’uomo che amministra l’uomo , Gesù lo giudica con queste parole ( Mt.23,4 ) : “ … Legano infatti pesanti fardelli e li impongono sulle spalle della gente, ma loro non vogliono muoverli neppure con un dito…“ ciò è riferito agli scribi e ai farisei , coloro che al tempo di Gesù amministravano il popolo di Israele . Ora fratelli facciamo mente locale , confrontiamoci con il nostro credo e domandiamoci : ma per caso non siamo anche noi figli di Dio ? Non siamo forse anche noi fratelli cristiani, figli di Dio figli per adozione , e perchè tali , a tutti gli effetti figli ? Ricordiamo cosa affermano l’Apostolo Paolo nella sua lettera ai Galati ( 4,4-5 ) : “ … Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli ….” e l’Apostolo Giovanni nella sua prima lettera afferma : “ … Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente!.... “ . Siamo realmente figli di Dio , perché il diritto ci insegna che il figlio di adozione eredita dal Padre al pari del figlio naturale , come afferma Paolo nella lettera ai Romani ( 8,17 ) : “ … E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria … “ . Nel Battesimo noi fratelli cristiani riceviamo da Dio la sua paternità e la capacità e l’esempio per viverla. Nel rito del battesimo , dopo l’unzione e l’aspersione del catecumeno il sacerdote rivolgendosi ai genitori e ai padrini e ai presenti recita questa breve monizione :“… Nella Confermazione riceverà la pienezza dello Spirito Santo ; accostandosi all'altare del Signore parteciperà alla mensa del suo sacrificio , e nell'assemblea dei fratelli potrà rivolgersi a Dio chiamandolo Padre … “ . Questa monizione scaturisce dalla lettera di Paolo ai Romani ( 8,15 ) in cui si legge : “ … voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura , ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo : «Abbà, Padre!» … “ . Dunque figli di Dio al pari di Cristo Gesù e a questo punto dobbiamo riascoltare quanto afferma l’Apostolo Pietro nella seconda lettura poc’anzi proclamata , tratta dagli Atti degli Apostoli ( 10,34 ) , che la Liturgia della Parola ci ha offerto : “ … In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia a qualunque nazione appartenga … “ . Dio dunque non ha e non fa preferenze tra il figlio suo Gesù Cristo e noi figli adottivi e ciò perché noi siamo suoi figli come il Figlio , il Signore Gesù , è suo Figlio . Se la natura di Gesù è divina e umana , così è la nostra natura , e la divinità che noi possiediamo l’abbiamo ricevuta attraverso il sacramento del Battesimo e successivamente , liberamente abbiamo confermato , nel sacramento della Confermazione , ciò che nel Battesimo abbiamo ricevuto : la vita di grazia , la divinità . Sant’ Ippolito sacerdote teologo e scrittore romano vissuto tra il 170 ed il 235 d.C. nel suo discorso sull’Epifania così scrive : “ …. Il Padre dell’immortalità inviò nel mondo il Figlio e Verbo immortale , che venne tra gli uomini per lavarli nell’acqua e nello Spirito e per rigenerarci nell’anima e nel corpo alla vita eterna , insufflò in noi lo Spirito di vita e ci rivestì di un’armatura incorruttibile . Se dunque l’uomo è divenuto immortale , sarà anche dio . Se nell’acqua e nello Spirito Santo diviene dio attraverso la rigenerazione del battesimo , dopo la risurrezione dai morti viene a trovarsi anche coerede di Cristo … “ . Siamo dunque nelle mani di un buon padre Dio e come recita il Salmo 81 : “ …. voi siete dei , siete tutti figli dell’Altissimo , ma certo morirete come ogni uomo … “ siamo dei , in Dio siamo dio , siamo in Lui , siamo figli di un Padre giusto, che non fa distinzione tra i suoi figli perché li ama tutti e li ama a tal punto che sacrifica il suo Figlio , l’Unigenito e lo sacrifica per la salvezza degli altri figli , cioè di noi fratelli cristiani nella logica di quanto afferma Gesù nel Vangelo di Giovanni ( 3,16-17 ) ovvero : “ … Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna … “ e sempre nel Vangelo di Giovanni ( 15,13 ) leggiamo questa forte affermazione : “ … Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici …. “ Dio dà per noi la vita , cioè ama ma cosa riceve in cambio ? Chiediamocelo , interroghiamoci e, “ … ai posteri l’ardua sentenza … “scrisse Manzoni . Siamo dunque servi eletti di cui Dio si compiace , siamo figli amati perché pensati e creati dunque voluti , assistiti , accompagnati . Siamo chiamati a partecipare della vita divina con il Padre , il Figlio e lo Spirito Santo , invitati a partecipare del grande mistero che è l’amore trinitario , ma rifiutiamo e banalizziamo l’invito perché attratti dalle luci del mondo , dalle cose visibili , quelle che brillano , che abbagliano e che spesso accecano e stordiscono e disperdono . Questa giornata , celebrata nel ricordo del Battesimo del Signore richiami alla nostra mente le nostre promesse battesimali e ciò che abbiano ricevuto in dono fratelli cristiani . Quelle nostre promesse con la forza di ciò che ci è stato donato , ci richiamano ai doveri della missione affidata ad ognuno di noi , la missione affidata al servo , all’eletto indicato dal profeta , al figlio indicato , assistito , amato dal Padre . Ma qual è la missione affidataci ? Per amore , cristiani .