PER FAVORE LIMATE ANCORA

01.04.2015 08:37

Forse parlare apertamente comincia a dare i suoi frutti, il bollettino parrocchiale di santo Stefano, almeno in questa versione pasquale non parla direttamente di denaro, non è un estratto conto bancario. C’è ancora da limare qualcosa, e sono le pubblicità, che occupano un terzo delle sue sessantadue pagine che lo compongono, infatti ventuno sono occupate da trentacinque spazi pubblicitari… E’ troppo, anzi direi che le pubblicità non sono affatto opportune in un bollettino parrocchiale, magari vantaggiose ma non opportune. Lo spirito del denaro aleggia comunque, infatti la presenza del bollettino di versamento postale ne è un richiamo continuo, così come le due pagine dedicate agli offerenti, ma il tutto con velata dIscrizione.. un passo alla volta. Se posso permettermi un’osservazione, ritengo si sia speso troppo spazio per la visita pastorale, dedicandogli ben quattordici pagine, di ringraziamenti e salamelecchi vari, che sono legati più al dovuto (dovere) che al reale. La lettera del vescovo poi, alla comunità parrocchiale di S Stefano: “ineccepibile”! In quella comunità ha trovato la perfezione, e ne siamo contenti tutti; in altre si è soffermato a fare le pulci ad una tovaglia (per lui non appropriata all’evento), messa appositamente per lui. Siamo grati per la perfezione e l’indicazione del modello a cui tendere… Spero comunque che il modello sia il Cristo al cui confronto “la generosità apostolica”, “ la sapienza pastorale”, “ il senso di appartenenza”, (ad un’istituzione), “la infaticabile responsabilità”, citata dal presule sono paglia e spero che di ciò se ne convenga. Questo largheggiare di gratitudine, spinta sino alla edificazione, “sono stato edificato” scrive ancora il presule, è esagerato, della gratitudine Rosseau ci lascia questa sentenza: “ la riconoscenza (gratitudine) è un dovere imprescindibile ma mai un diritto esigibile”. Concludo con ciò che afferma il vescovo sulla visita agli ammalati, e cioè che il tempo dedicato a loro è da paragonarsi ad un corso di esercizi spirituali. Non è proprio così, sono cose molto diverse, e da ciò si può comprendere come non sia abituato a seguire degli ammalati, e scusi la franchezza, ma non si deve parlare di ciò che non si conosce. Intanto da ciò che scrive ne ha vistati cinque in due settimane, e più precisamente dal 10 al 25 gennaio ha occupato qualche ora di una mezza giornata. Se li paragona agli esercizi spirituali, la tempistica di questi sono almeno sette giorni, e gli ignaziani di giorni ne occupano trenta. Credo che la lettera scritta avrebbe  dovuto essere privata… (e se lo scrivo io che pubblico le lettere personali…), in riferimento a ciò che scrive Paolo ai Corinti:” Dio ha scelto ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio”, e invece c’è chi ha pubblicato per gloriare e gloriarsi e sentirsi citare: “sono un parroco fortunato”… Dall’Ecclesiate: “vanità delle vanità… tutto è vanità”