PERCHE' COSTRUIRE PONTI E NON GUADI?
Ho letto , con tristezza ieri mattina sulla prima pagina di un giornale locale l ‘idea di installare ,sul ponte della tangenziale , delle barriere per risolvere definitivamente il fenomeno dei suicidi , che in questi anni , ma soprattutto negli ultimi giorni denunciano il gravoso problema del disagio del vivere , volutamente irrisolto e non compreso nel nostro territorio . Oltre alle barriere si prende in considerazione la posa di cartellonistica dissuasiva …… letto ciò , capite la tristezza del cuore cari amici di Chiesa Controcorrente . La risoluzione dei tanti problemi che spingono un essere umano , costretto dal disagio , a togliersi il bene più prezioso , la vita , è dunque di natura meccanica . Allora perché costruire ponti e non guadi ? E’ chiaramente una provocazione la mia , il problema vero è la violenta imposizione di questo modo di vivere , al cui centro non viene più posto l’uomo e di conseguenza la vita ( ma non si parlava di nuovo umanesimo ) . La politica ha fallito , ha calato i pantaloni tanto che alla migliore gioventù invece di creare le condizioni per permettergli di vivere la sua vita qui in questo territorio che l’ha vista crescere , la invita ad andarsene , perché qui , a detta dei satrapi della politica , non ci sono opportunità , perché la politica è stata incapace di creare le opportunità . La prima opportunità , e mi rivolgo ai consiglieri comunali che godono della pensione e che si fanno eleggere comunque in consiglio comunale , sarebbe quella di permettere ai giovani di occupare i posti che inopportunamente loro occupano e se vogliono proprio sentirsi utili , si rechino davanti alle scuole con paletta a far attraversare gli studenti … o nelle case di riposo a dialogare con gli anziani , strappandoli dal babisisteraggio della televisioni che non fanno altro che rimbambirli …. lo dico a chi nei partiti e nei movimenti sceglie i candidati … lasciate che siano i giovani a dedicarsi alla politica , è il loro momento e ciò ricorda il Cristo , Dio che rivolto agli apostoli che volevano impedire ai bambini spesso invadenti , irrispettosi , confusionari , di incontrarlo … disse “ lasciate che i bambini vengano a me “ siano i giovani la forza , creino loro , con il loro entusiasmo la politica nel loro territorio e per il loro territorio , altro che obbligarli ad emigrare a cercare fortuna altrove , la loro fortuna è qui , è il loro territorio che li ha visti nascere ma che la politica non ha accolto ; il loro primo diritto è la realizzazione di loro stessi qui , perché la loro realizzazione è la realizzazione di questo territorio e la politica deve dare ai giovani la possibilità e l’opportunità di assumersi delle responsabilità qui , nel loro ambito e non obbligarli a dover piegare la testa e mettersi in coda e subire che una classe dirigente bollita e strabollita li faccia penare , o peggio ancora li obblighi ad assistere all’immoralità di una politica rifugio di pensionati o mestieranti vari che da anni si impongono ad un elettorato che si fa sempre più esiguo e partiticizzato , quindi incline più che al servizio al bene comune all’interesse di parte . Questi personaggi si mettano da parte , in fondo non sono in grado di consigliare le nuove generazioni , perché non solo hanno fatto il loro tempo , ma lo hanno fatto male ,avendo fallito su tutti i fronti sociali , morali , politici , economici consegnando alle generazioni future un territorio sfasciato , allo sbando e violentato ……. si costruiscono le piste ciclabili ma non si riparano i buchi nelle strade , marketing , si cambia il manager di una partecipata in attivo per nominare un uomo di apparato partiticizzato , si alzano barriere sui ponti e si installano cartelli dissuasori per risolvere il problema dei suicidi mentre si permette e si alimenta il disagio sociale con politiche di abbandono del bene pubblico , di abbandono dell’azione per il bene pubblico che è abbandono della politica per la sola affermazione personale . E’ vero che il vescovo di questa città in questi giorni era a Roma , alla CEI ( conferenza episcopale italiana ) a farsi tirare le orecchie dal Papa , a sentirsi dire ciò che non è e ciò che dovrebbe essere , a prendere coscienza del suo fallimento pastorale , quindi di Biella , della sua diocesi poco sa e poco lo informano , ed anche vero che non legge “ giornalacci anticlericali “ ( anche se poi ha obbligato a Canossa il suo vicario ad andare a ritrattare affermazioni superficiali e controproducenti che lo avevano costretto all’angolo, proprio sui quei giornalacci anticlericali …. cosa si fa oggi per il marketing … anche orecchie basse e coda fra le gambe ) ma giunto a casa contatti subito il suo organo ufficiale , quello che ( almeno sino a qualche anno fa ) era finanziato dalla presidenza della Repubblica e si renda conto che si vive in una città che anche per merito suo il disagio sociale , famigliare , morale , spirituale , politico è affidato ….. ad un buon fabbro . L’istituzione che rappresenta ( che non è la Chiesa sia chiaro , ma un ente privato di professionisti del sacro e riconosciuto da una classe di borghesi da sacrestia ) con l’istituzione politica non sono in grado di affrontare il problema del disagio ,del male di vivere ( vivo più che mai nel clero locale attraverso l’ alcolismo , la depressione , i suicidi ). Questa istituzione di professionisti del sacro risponde al disagio , preparando , pasti , prodigandosi in tutti i sensi soprattutto per i migranti ( mentre le statistiche dicono che chi ha scavalcato quella ringhiera e chi scavalcherà quelle protezioni sono figli della nostra terra ) e lavora già da qualche anno per incoronare , nel 2020 , una effige ( benchè sacra ) della Madonna , spreca denaro pubblico in piazze e faraonici oratori . Le istituzioni , perché borghesi , di natura borghese scelgono sempre la visibilità , all’interiorità , scelgono, per semplificare la meccanica , quando è necessario , se non la spiritualità , il buon senso .