PERINDE AC CADAVER

24.09.2016 08:18

Volevo trattare un argomento a me caro sulla ribellione , che pare sia stata , e credo lo sia ancora malgrado l’età , una peculiarità di Benedetto XVI , ma ho deciso di fermarmi a riflettere su come gli ex comunisti ( riferendomi ai militanti che provengono dalle ceneri del Partito Comunista Italiano , il PCI , e sue seguenti trasformazioni ) abbiano potuto o voluto sottomettersi ( leggesi castrarsi ) all’attuale segretario del partito democratico che di quel Pci , dei suoi rinnovamenti e delle sue riforme è divenuto ( indegnamente e non democraticamente ) l’erede . La classe dirigente della vecchia DC confluita nel vecchio PCI ha di fatto estromesso la vecchia leadership e messo in un angolo i vecchi militanti sostituendoli con suoi uomini o con nuovi dirigenti fedeli al loro leader o con trasformisti che fiutano il vincitore e pronti , con balzo felino salgano sul carro del vincitore non per virtuosismo ma per mero opportunismo . Incredibile che un uomo , neppure eletto in Parlamento , proveniente dalle file della DC e dal movimentismo cattolico , scout e mi dicono anche da Comunione e Liberazione , oggi sieda sulla poltrona che fu voluta da Gramsci e sulla quale sono succeduti leader come Togliatti e Berlinguer . Ciò che traspare è come quel partito abbia condizionato il pensiero dei suoi aderenti , dei suoi iscritti , tanto che riconoscono solo la poltrona , il trono dove siede il capo e non la linea politica che detta e gli ideali che incarna . Prova ne è che quest’estate un inviato di una trasmissione di intrattenimento politico di prima serata , ha intervistato iscritti al PD che partecipavano alla festa dell’Unità di Reggio Emilia chiedendogli se conoscevano la riforma costituzionale e se il loro voto era orientato al si o al no . La risposta non è stata scioccante per il loro orientamento al si , ma per il fatto che dichiarando di non conoscere i punti della riforma ma che avrebbero votato “SI” perché il partito , la poltrona ( ma forse non sapendo chi vi era seduto ) indicava di dare una preferenza piuttosto che l’altra . La vecchia dirigenza ha talmente istruito alla disciplina gli iscritti che la prassi è non porsi domande ma obbedire ciecamente proprio come il detto gesuita “ perinde ac cadaver “ ( nello stesso modo di un cadavere , con quella rigidità , senza fiatare , senza vita , senza spirito e senza anima ) . I vecchi comunisti non si sono accorti che sono manipolati da uomini della balena bianca , che godono a comandare i vecchi avversari , dopo avergli portato via quella poltrona , il giornale di partito , la Festa dell’Unità ….. non hanno più nulla a cui aggrapparsi …. neppure la vecchia dirigenza , messo in un angolo , vilipesa , spessissimo ridicolizzata ….. hanno annientato persino il sindacato facendogli bere non olio di ricino …. peggio , l’articolo 18 …. e i giovani scudi crociati , quando necessita , pescano i vecchi partigiani usandoli come un fazzoletto di carta, che si estrae dalla tasca all’occorrenza il 25 aprile, poi non lo si ripone , ma lo si getta . Uomini di polso , se ne sono andati , hanno lasciato quella casa non più loro è il caso di Pippo Civati , di Stefano Fassina altri restano a farsi prendere a sberle , sbeffeggiati , usati come macchiette dai palchi di mezza Italia dagli infiltrati della balena bianca , che piano , piano con rigore e maestria si ricostituisce , con i suoi tempi , prova ne è la compagine governativa e l’allargamento alle forze esterne , ricordano i vecchi partiti dell’arco costituzionale che facevano di tutto per non far governare i comunisti , stavano insieme violentando gli ideali ….. tutto fa brodo , pur di governare perché dei democristiani è il motto “ il potere logora chi non ce l’ha “ (Andreotti docet ) . Il riscatto per i comunisti non è votare SI o No in questa consultazione referendaria è accorgersi di avere perso la loro identità e con essa la loro dignità , la loro personalità e la loro libertà . Quel delegare acriticamente , fidandosi dei leader è stata la loro rovina . Viva deve essere la partecipazione all’interno di un partito , né devono esserci figure troppo carismatiche , il carisma è l’ideale , e l’uomo non può incarnarlo , ma soprattutto non gli su deve permettere di incarnarlo . L’ideale lo si deve servire , servire al meglio , poi mettersi da parte , perché è l’ideale che deve emergere non chi lo serve . La colpa di questo asservimento al capo è dunque della vecchia classe dirigente comunista che non ha saputo creare le condizioni affinchè all’interno del partito gli iscritti anziché delegare , scegliessero … dunque è un problema di libertà , gli hanno imposto l’ obbedienza acritica “ perinde ac cadaver “ …. dell’ideale invece di proporre la sua coscientizzazione . Hanno preteso di dogmatizzare la parola umana …. un dramma che porta ad una propaganda subdola che ferisce l’intelletto , la ragione , l’intelligenza . Hanno accusato la Chiesa di dogmatismo , ma i dogmi proposti dalla Chiesa non sono l’imposizione dell’ideale ma è una libera scelta , sino alla libera sottomissione alla Parola di Dio ma non a quella dell’uomo , e questo funziona , ha funzionato da 2000 anni a questa parte , mentre l’atro funziona solo pochi anni provocando stress e drammi ……. ricordiamo tutti i pianti di Ochetto …….. In questo Paese c’è bisogno non di una sinistra a caso , ma del Partito Comunista , ma non della Democrazia Cristiana perché quella , ad un certo punto della sua storia ( quasi subito ) è stata il fallimento , ha fallito , ed è destinata al fallimento perché partito di potere e degli affari , dei soldi , quelli che Papa Francesco chiama di spregiativamente “ lo sterco del diavolo “ ma che fanno gola a tanti uomini politici e a tante istituzioni . Si deve tornare indietro e rivisitare e riappropriarci di quegli ideali che non appartengono a quei partiti al servizio del potere , né alla Chiesa che deve servire solo la Verità . Sono convinto che il PCI dovrebbe rifondarsi per restare fedele ai suoi ideali , compromettendosi il meno possibile come è stata la sua storia , restando partito , movimento di opposizione a garanzia della libertà e della democrazia di questo Paese , per crescere così nei consensi e ricavalcare e riproporre le stagioni di un tema dimenticato , volutamente dimenticato , ma che emerge continuamente : la questione morale . Non si ha l’obbligo di governare , ma di vigilare e denunciare . Non perdiamo la nostra identità , siamo un popolo che solo nel sistema elettorale proporzionale può trovare la sua rappresentatività , non seguiamo le mode , soprattutto quelle Europee , di una Europa che detta a noi l’agenda , che ci impone i suoi capricci e non ci considera minimamente ( ne facciamo esperienza in questi giorni con la voluta esclusione dai summit ) . Facciamo di testa nostra , riappropriamoci della nostra identità ……. a Roma oggi più che mai città aperta , altro che chiusa come i vescovi accusano , direbbero …. a redateci i comunisti …. a redateci er Piccì …… !