PIAZZISTI, PIAZZA, PIAZZATE
E siamo a due , finalmente dopo il Papa c’è qualcun altro che parla chiaro pubblicamente , noi siamo abituati a monsignore che come un cagnolino si struscia tra le gambe del suo padrone o di quelle di chi gli allunga un tozzo di pane, ma nella Chiesa c’è chi parla chiaro e dà le indicazioni , che non sono quelle di tollerare candidati che usano e sfruttano amboni o associazioni cattoliche per manifestare la loro verginità con la benedizione del prete e del vescovo , come succede ad ogni campagna elettorale . Mons. Galantino ,segretario Cei , dei politici ha espresso questa opinione, non proprio diplomatica, durante una intervista a radio vaticana rilasciata a proposito dei dibattiti sull’immigrazione e che è rimbalzata su tutti gli organi di informazione : << …… quattro “ piazzisti “ da quattro soldi che pur di prendere voti , di raccattare voti dicono cose straordinariamente insulse >> . Non è forse questa una netta presa di posizione e direi anche di distanza , da una classe politica che ha stancato l’elettorato ? Il numero degli astenuti , delle schede nulle e bianche , dicono che la maggioranza degli aventi diritto al voto non esprimo più la loro preferenza , esprimono però il loro dissenso , fanno e a ragione , di ogni erba un fascio . Tutti i politici rappresentano la stessa cosa : se stessi , il denaro ,il potere , gli agi ,i vizi , la mondanità ,le facilitazioni , tutti , questo sentenzia il voto e il non voto popolare . Qui da noi è un “sballo “ vedere dopo le elezioni le manovre di avvicinamento della classe sacerdotale , rappresentata da monsignore e suoi emissari e alla classe politica eletta, di fresca nomina . Qui c’era la piazza ,quella del faraone , e malgrado che la gente, con un referendum a mezzo stampa , si fosse dichiarata contro questo costoso regalo pubblico ad una chiesa locale ricca ma sprecona , malgrado ciò la nuova amministrazione ha ceduto alle pressioni di monsignore , mai dirette , sempre mediate nel viscido stile dei sacerdoti del tempio che sanno far fare e fanno fare il lavoro sporco ai funzionari dell’impero romano tramite traditori di professione e quei galoppini , figure torve ,losche che tengono i piedi in tutte le staffe che possono . In fondo la nuova amministrazione poteva giocare la carta di un referendum cittadino , ma ha preferito assecondare il vescovo principe per buon vicinato . Mons. Galantino è stanco e stufo di questa gente è chiaro a lui, come al Santo Padre , il marciume , il sudiciume che costituisce gli ambienti politici e curiali , ambienti dove viceversa dovrebbe emergere ed essere di esempio quella politica definita da Giorgio La Pira ,già sindaco di Firenze, come “ l’azione per il bene comune della polis , della città “ . Azione che deriva dal pensiero , era un motto risorgimentale mazziniano “ Pensiero e Azione “ le cose pensate sono quelle realizzate o realizzabili ma se in mano a “quattro piazzisti “ né sono pensate né tantomeno realizzate o realizzabili . La Chiesa dovrebbe essere il pungolo al pensiero e all’azione ma monsignore è impegnato a vendersi ad ogni giro di boa che il sistema politico propone ; dunque un piazzista pure lui che pur di vendere il suo prodotto , altare del duomo , piazza del duomo e ristrutturazione del duomo con la complicità del parroco del duomo ci dice cose straordinariamente insulse quali la povertà in cui vertono le casse , i forzieri diocesani per la cattedrale, la mancanza di fondi per i lavori . Se cattedrale e diocesi soffrono la povertà lo dimostrino , si pubblichino i bilanci e li si faccia controllare da ragionieri non di area cattolica , laici magari anche atei che , non coinvolti e critici , certifichino il vero stato patrimoniale della diocesi , ciò che ragionieri di parte, partigiani, per convenienza e ordini di scuderia, non certificheranno mai.
Se cattedrale e diocesi soffrissero la povertà il seminario cittadino sarebbe pieno di vocazioni , questa è la realtà , ed è un segno dei tempi , cioè del Signore .
Altra frase apprezzata nell’intervista è quella in riferimento a quegli uomini che hanno lasciato tutto per seguire Gesù e si riferisce ai cristiani iracheni fuori usciti dalla loro patria ,l’Iraq ,incontrati dal presule in Giordania ; di questo incontro Mons. Galantino scrive : << l’atteggiamento con il quale sono andato lì non è stato l’atteggiamento di chi andava per dare …….. >> ed il presule ha aggiunto : << quante volte noi diciamo ( banalizzando ) che abbiamo lasciato tutto per farci preti ,suore per una vocazione particolare , e poi un poco alla volta ci riprendiamo quel tutto che abbiamo dato >> e qui c’è la dimostrazione della frase di Gesù << .… osservando attentamente il loro tenore di vita … >> . Mons. Galatino dà la dimostrazione di conoscere a fondo , e il mondo dei chierici e quello dei laici volontari , e questo lo affermo alla faccia di chi in Mensa dice che racconto solo “ palle “ , coloro che mettono in giro queste voci , hanno sempre vissuto da stipendiati nel mondo delle associazioni caritative a carattere nepotista , e chi ha orecchie per intendere intenda . Il popolo perde il lavoro , la sua dignità e monsignore da faraone sovraintende i lavori di costruzione delle piramidi anziché dei granai , lavori che hanno dannato chi li ha voluti .
Il resto dell’intervista al presule mette in risalto una carità che è carità e non elemosina , qui all’arrivo dei contributi dell’otto per mille si catapultano e si sbranano tra diocesi , associazioni e le parrocchie che contano . In quella giornata sono vergognosamente presenti tutti non sono in viaggio di piacere o di studio o in pellegrinaggio o a predicare o a partecipare agli esercizi spirituali sono in fila ordinata per riempirsi le tasche e spartirsi il bottino : soldi , denaro , davvero sterco del diavolo e loro sono lì , a sporcarsi le mani . Anche in questo sarebbe necessario un controllo non dei “ soliti ignoti “ , ma di elementi critici , che dissentono da un metodo di elemosina che predilige l’apparenza e l’apparire al nascondimento ( non sappia la mano sinistra quello che fa la destra ) . E’ proprio tutto da riscrivere, basta riconoscimenti a mezzo stampa e inviti a “ camere riunite “ a tenere lezioni “ magistralis “ da quelli che giocano a sentirsi dei miti perché come cantava Guccini anni fa “ ……. nei miti delle piazze Dio è morto “ .
P.S.
Sono stato informato IERI mattina, che un mio articolo è stato prelevato interamente dal mio sito e pubblicato , sabato scorso 7 agosto , dal giornale “ La provincia di Biella “ con il titolo “ un durissimo attacco di don Andrea Giordano al vicario della diocesi “ . Ora che io abbia scritto sul mio sito è innegabile , negabile è che abbia scritto l’articolo per il giornale e che l’abbia firmato . Dissento poi totalmente e prendo le distanze dal titolo , è sicuramente un mio diritto ma soprattutto perché non è la verità , se mai è una deduzione di chi l’ ha composto .
In futuro ,essendo il materiale a disposizione ma su un sito privato , gradirei essere informato prima di prelevare interamente il materiale che vi è depositato ma sopratutto diffido chicchesia ad usare la mia firma : per una questione di buona educazione, e a tutela della mia privacy .
Gradirei , e credo che anche questo sia un mio diritto ed un dovere del direttore del giornale , che venisse pubblicato quanto puntualizzo per voi cari amici di Chiesa Controcorrente .
Copia di quanto scrivo lo invio anche al vicario generale della diocesi .
Biella , 10 agosto 2015 nella festa di S. Lorenzo martire
donandreagiordano