... piccolo di statura ...
02.11.2019 14:35
Zaccheo , capo dei pubblicani di Gerico ( cioè di coloro che esercitavano la professione di esattore per conto dell’impero romano che occupava militarmente Israele ) è salvo , è stato salvato da Gesù non certo per ciò che offre al Signore : “ … Ecco, Signore , io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e , se ho rubato a qualcuno , restituisco quattro volte tanto … “ come abbiamo sentito proclamare nel Vangelo che la liturgia della Parola ci ha offerto in questa XXXI domenica del Tempo Ordinario .
Zaccheo si salva perché trova , scopre la via , la strada per elevarsi , ovvero per uscire dalla bassa condizione che sino a quel momento era stata la sua esistenza , il suo modo di vivere , di stare al mondo …. ecco spiegata la sua bassa statura che l’attento cronista Luca annota nel suo racconto : “…. era piccolo di statura …. “ .
Zaccheo ambisce elevarsi e si sforza con tutto se stesso mettendo in gioco la totalità della sua persona ( corpo , anima e spirito ) vuole a tutti i costi elevarsi , cioè tendere verso l’alto , togliersi dalla condizione di peccato che lo tiene schiacciato a terra , che gli conferisce la statura che ha , che possiede , una statura che non gli permette di emergere e sovrastare la folla che fa da schermo alla novità , all’evento , all’avvenimento , alla salvezza , al Signore , quella statura che gli preclude , gli impedisce l’incontro .
Con tutte le sue forze , con ciò che il Signore gli ha donato , con ciò che è , per come è , con la sua forza fisica , intellettuale e spirituale e con le modalità , i precetti che il Signore detta e che gli evangelisti Marco e Matteo riportano nelle loro cronache : “… Ascolta, Israele . Il Signore Dio nostro è l'unico Signore; amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza … “ si legge nel vangelo di Marco , modalità tra l’altro già presenti nell’Antico Testamento , nel libro del Dauteronomio (6,4 - 9) : “ … Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti dò, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Te li legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio tra gli occhi e li scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte … “ ebbene secondo queste modalità secondo questi precetti Zaccheo incontra il Signore perché ama , ama il Signore , non può fare a meno di incontrarlo .
Attraverso la sua intelligenza , con l’uso della sua mente individua l’albero su cui salire e con le sue forze fisiche vi sale, si arrampica per potersi elevare, per salire verso l’alto , emergere ( attraverso un percorso fisico e spirituale ) dalla sua condizione , quella condizione che lo teneva schiacciato a terra e apre il suo spirito alle forze del bene , si lascia invadere dalla forza che dal Signore esce, che il Signore promana , emette , diffonde , satura .
Ecco la cronistoria dell’avvenimento , ecco la storia di una anima : all’arrivo di Gesù in Gerico , Zaccheo si sente attratto dal passaggio del Signore nella sua città , Luca nel suo racconto così descrive quel suo desiderio , quella sua tensione : “ … Gesù entrò nella citta di Gerico e la stava attraversando , quand’ecco un uomo , di nome Zaccheo , capo dei pubblicani e ricco , cercava di vedere chi era Gesù … “ .
Zaccheo è attratto dal passaggio di Gesù , sente in se stesso , intimamente attrazzione , è il suo stesso spirito a smuoverlo , a far agire Zaccheo per permettere l’incontro fisico e spirituale .
E’ una storia d’ amore , con i suoi tempi , i suoi riti , la sua liturgia : dopo il forte l’interesse , subentra l’innamoramento , quindi il desiderio di far scaturire la scintilla , l’incontro in cui dialogare , proporsi , quindi concedersi , donarsi , creare rapporto, creare l’ambiente idoneo per amarsi , per unirsi e generare , tramandare , tramandarsi , trasmettere … costruire una tradizione che è generazione , eternità .
Ma non solo , Zaccheo rivolgendosi a Gesù lo chiama Signore e Luca coglie e trasmette questo fatto che non è un dettaglio , ma è la pietra angolare su si fonda , si costruisce , cresce e si sviluppa tutto il racconto ; dunque Zaccheo chiama Gesù Signore ,che è la traduzione di Adonai l’appellativo con cui Dio è chiamato nell’Antico Testamento , è il nome di Dio in ebraico traducibile con “ mio Signore “ e il suo corrispondente greco è “ Kurios “ cioè padrone , supremo , titolo attribuito a Dio , al Messia cioè all’unto di Dio ( e l’uso di ungere i re , i profeti e i sacerdoti si è tramandato da quei tempi sino ad oggi) e ricodiamo bene fratetelli cristiano che noi battezzati , nel rito siamo stati unti proprio perché la nostra dignità al cospetto di Dio è quella di essere re , profeti e sacerdoti .
Zaccheo dunque è mosso interiormente da una forza che lo spinge a riconoscere in Gesù Dio nel suo farsi storia , Dio novità , evento e avvenimento , dunque torna sui suoi passi li ripercorre in modo nuovo , in modo diverso , con novità quindi evangelicamente e, per usare un termine caro a S.Paolo , Zaccheo in quel frangente ricapitola la sua vita : “ … il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra… “( Ef. 1, 10 ) ) rivede la sua vita , la mette sotto sopra , la rivoluziona , usando il termine cristiano si converte , cioè ripercorrendo la sua condizione , ricapitolando la sua esistentza converge verso la forza che il Signore promana perché comprende che : “ … Tutto posso in colui che mi dà la forza ... “ facendo sue , vivendo ante litteram ciò che si legge nella lettera di Paolo ai Filippesi ( 4,13 ) .
Zaccheo inizia il viaggio che dall’Antico Testamento conduce al Nuovo riconoscendo in Gesù , Dio , il Dio che viene a visitare il suo popolo , il Dio atteso ; e ciò è segno del cambiamento di Zaccheo e segno che Dio entra , dilaga nella Storia , si incarna nella Storia dell’uomo ; è segno che è iniziato l’avverarsi delle profezie cioè che il Nuovo Testamento è dunque contenuto nell’Antico e che l’Antico Testamento trova il suo compimento nel Nuovo ; e in ultimo , segno della potenza del Signore è il giudizio e le conclusioni che i ben pensanti di quel tempo traggono dalla visita di Gesù a Zaccheo : “ … E’ entrato in casa di un peccatore ! … “.
Segno che Zaccheo viene annoverato dal Signore tra i beati è il fatto che quanto succede a Gerico , nella casa del pubblicano , del peccatore risponde a quanto si trova scritto nelle beatitudini che Matteo elenca nel brano del suo vangelo ( 5, 11 ) : “ … Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia … “ e ancora “ … Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia , perché saranno saziati …. “ .
Scrive Luca che alla vista di Gesù che sedeva a tavola in compagnia di Zaccheo e dei suoi commensali : “ … tutti mormoravano … “ . Infatti è impossibile per gli abitanti di Gerico , proprio perché vessati dagli esattori imposti dagli occupanti , scorgere e comprendere che Dio guarda al cuore dell’uomo e non al suo aspetto , alla sua condizione , ( mentre i farisei guardano a ciò eccome ( Lc. 18,11 ) : “ … Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano … “ ) eppure le scritture ( si legga il primo libro di Samuele 16,7 ) a tal proposito sono chiare , cristalline : …. Il Signore rispose a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore »…. “ e Gesù nel brano di Luca è fin troppo chiaro , esauriente nel suo ragionamento e nei suoi propositi : “ … Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto …. “ e ancora Matteo ( 9,12 – 13 ) nel suo vangelo riporta : “ … Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati …. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori …. “ .
Ma come si comporta Gesù con i peccatori ? La risposta la trascrive per noi Giovanni nel suo Vangelo ( 7,53 -8,11 ) : “ … Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio ….. gli dicono : « Maestro …. Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa ….. Ma Gesù …. disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei» … Rimase solo Gesù con la donna …. E Gesù le disse: «Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più».