"PICCOLO DIAVOLO"!
Sono stato molto colpito che a presentare l’ultimo libro di Papa Francesco , sia stato invitato Roberto Benigni . Non voglio certamente fare le pulci al suo passato perchè ciò che conta è il presente , dunque la sua “conversione “ , come lui stesso ci lascia intendere e a questa , a mio avviso dovrebbe fermarsi , soffermarsi . Ma se il suo presente è l’avere accettato la ghiotta opportunità che il Vaticano gli ha servito su di un piatto d’argento , allora è l’ennesima dimostrazione del suo opportunismo , con cui ha saputo sapientemente e scaltramente cavalcare le varie stagioni , dal quel portare in braccio Berlinguer al tempo di un PCI ( partito comunista italiano ) vincente nello scacchiere della vita politica italiana , ad oggi , con il fenomeno Chiesa in ascesa ed espansione , che “ il piccolo diavolo “ ha iniziato ad ingraziarsi declamando prima l’opera di Dante , per giungere al commento del Decalogo , portandosi a casa , con questi “ spettacoli “ lucrosi proventi . Questo Papa che ci aveva abituato a portare al centro gli ultimi , i dimenticati che si incontrano nelle mense dei poveri o che le televisioni di tutto il mondo filmano sulle rotte della speranza , oggi , per farsi rappresentare , usa un uomo immagine , un uomo copertina , un uomo di successo che da anni sa curare bene i suoi interessi , selezionando con arte , tempi e giuste conoscenze …. in questo è veramente un geniale artista ….. I commenti positivi alla presentazione del libro si sono profusi , direi che si sono sprecati ( nessuna critica , nessuna voce fuori dal coro … scherziamo? ), ieri hanno invaso i “ rotocalchi “ televisivi oggi invaderanno quelli stampati . Anche qui in diocesi tra i “ radical chic “ cattolici e i preti d’avanguardia ( insomma gli eterni progressisti ) c’è stata la grande approvazione , la grande ovazione e soddisfazione , ma non posso tacere a questa gente l’appellativo di “ stolti “…… anni fa quando a declamare Dante con cognizione di causa, era un giovane padre oratoriano ( insegnante di lettere al liceo classico cittadino ) a seguirlo si era in pochi , lo accusavano di avere la puzza sotto il naso per quel suo pallino per la cultura …. è vero che oggi tutto è cambiato perché quel giovane padre prima è divenuto preposito generale della sua congregazione , poi vescovo, ha quindi fatto strada , infatti nelle sue visite in diocesi è il tripudio , ha fatto carriera e tutti di corsa a recarsi, non più nelle piccole sale dove un tempo si proponeva ma in spazi ampi dove si può raccogliere gente, dove la gente può vedere chi è “ arrivato ” che poi declami Dante o i canti dell’osteria o parli di Gesù Cristo poco importa ….. ha fatto strada . E’ amaro constatare quanto la gente sia volubile ed influenzabile ed il valore di un individuo sia legato non tanto a ciò che è , al suo essere , ma a cosa rappresenta o a come si presenta : apparire non essere . Ciò vale per il giovane padre oratoriano e ciò vale per Benigni . Benigni è stato volutamente scelto per il clamore che la sua presenza avrebbe provocato , era importante che la scena se la prendesse lui , la scena la si è voluto consegnarla a lui , al “ toscanaccio “ , come lo ha definito il vaticanista del TG2 . Il povero autore del libro ha avuto un ruolo di secondo piano , così come la stessa figura del Pontefice è scivolata ai margini e , il grande pubblico, del libro, ricorderà solo quella presentazione . Una mossa mediaticamente studiata che sicuramente influenzerà il mercato delle vendite del libro che sarà associato all’unico personaggio della presentazione , e nel contempo ri-promuoverà i titoli del “ tele predicatore “ impegnato commercialmente con una nota casa editrice cattolica ….. insomma il mondo degli affari riesce sempre ad emergere , a venire a galla …… ed è proprio lo sterco ( lo sterco del diavolo come il Santo Padre definisce il denaro ) a galleggiare, a guadagnare la superficie …… certo che ideali e cristianesimo sono pesanti fardelli da vivere e da portare e il loro peso obbliga a stare sotto il pelo dell’acqua !