... pietre,capelli , passeri ...

13.11.2022 08:33 Fratelli , la distruzione del Tempio di Gerusalemme intesa da Gesù è metafora della morte , delle sua morte e della nostra morte . Ricordate quando rispondendo ai Giudei all’interno del Tempio, nei giorni precedenti la Pasqua , il Signore affermò alludendo al suo corpo : “ ... Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere ... “ ( Gv.2,19 ) ? Similmente nel brano di Vangelo proclamato oggi , XXXIII domenica del Tempo Ordinario , Gesù del Tempio di Gerusalemme e dei suoi ornamenti profetizza che : “ ... Verranno giorni che nei quali , di quello che vedete , non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta ... “ . Così è stato , la sua Parola divenne storia , il Tempio fu realmente distrutto ; dunque Storia della salvezza il Cristo mori e risuscitò . Egli fu ucciso , il suo corpo distrutto come lui stesso predisse , e per rendersi conto di ciò che il Signore intese con il temine distruzione riferito al suo corpo , è necessario rileggere i racconti della Passione. Gesù non solo fu ucciso , ma fu barbaramente torturato dalla flagellazione e dileggiato vestendo un mantello e con il capo cinto di una corona di spine su ordine di Pilato e da esso esposto al ludibrio del popolo e presentato con queste parole : “ ... Ecco l’uomo !...” ( Gv.19,5 ) Se realisti fratelli cristiani ben comprendiamo che di ciò che vediamo di noi stessi, del nostro corpo ,non resterà nulla. La Scrittura è esauriente a tal proposito : “ ... polvere tu sei e in polvere tornerai! ... “ si legge nel libro dell Genesi ( 3,19 ) e nel libro del Qoelet ( 3,20 ) “ ... tutto è venuto dalla polvere e tutto ritorna nella polvere ...” . E’ evidente che del nostro corpo , in questo mondo , in questa realtà , non resterà nulla dopo la nostra morte ,se siamo fortunati resterà per qualche generazione , una o due al massimo , il solo ricordo poi l’oblio . E se continuiamo nel realismo anche di ciò che abbiamo costruito non resterà nulla o poco , pensiamo al Colosseo , di esso sono rimasti ruderi e macerie e a perenne ricordo del tempio di Gerusalemme è rimasta la spianata , cioè il nudo terreno su cui sorgeva la sontuosa costruzione .Dunque se le nostre gesta saranno giudicate dalla storia mediocri,di noi ne scomparirà anche il ricordo , viceversa se saranno degne di essere ricordate comparirranno stampate nei libri di storia ma comunque gli attori di quelle gesta non ci saranno più resteranno di loro i sepolcri di cui il poeta Ugo Foscolo scrisse i noti versi dal titolo Dei Sepolcri , che proporzionano la sontuosità di questi alle gesta di chi in essi vi è stato tumulato. Ben diverso è il concetto cristiano della morte e Gesù e la Scrittura sia del Nuovo che dell’Antico Testamento si fa promotrice della nuova realtà che è la Risurrezione . Dopo la morte si apre agli occhi ad una nuova realtà , quella della vita eterna , una realtà che è conseguenza della realtà che si vive qui in questo mondo . L’anima , la parte più importante di noi stessi scrisse Paolo nella prima lettera inviata alla comunità cristiana che era in Corinto ( 12,24 ) : “ ... Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava ... “ quella parte che non perisce che la morte non corrompe attende la risurrezione del corpo di cui è stata parte . Il corpo dunque è destinato a dissolversi a divenire polvere , perché non è la parte più importante del nostro essere , di ciò che siamo, è solamente concausa della nostra identità ,d’altra parte la nostra persona come scrisse Paolo (1 Ts.5,23 ) è formata da corpo,anima e spirito : “ ... Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo ... “ . Dunque non siamo solamente un corpo ma anche ciò che sta oltre ad esso cioè l’anima e lo spirito a cui si deve aggiungere la divinità che è un’ulteriore dimensione della nostra natura, che per analogia è la stessa del Cristo e questa condizione ci rende in Dio , dio . La divinità dell’uomo è ampliamente predicata dalle scritture e dagli scritti che compongono la Tradizione della Chiesa. A conferma di ciò riporto due periodi, il primo tratto dal libro della Sapienza ( 2,23-24 ): “ ... Dio ha creato l'uomo per l'immortalità;lo fece a immagine della propria natura.Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo;e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono ... “ e il secondo brano è tratto dalla seconda lettera di Pietro ( 1,4 ) : “ ... ci sono donate le preziose e grandissime promesse, affinché per mezzo di esse diventiate partecipi della natura divina, dopo essere fuggiti dalla corruzione che è nel mondo a motivo della concupiscenza ... “ e con il Salmo 82 così si prega : “ ... voi siete dei , siete tutti figli dell’Altissimo , ma certo morirete come ogni uomo ... “ .Anche la Tradizione della Chiesa attraverso la sapienza e la conoscenza dei suoi teologi tratta della divinità dell’uomo , del credente , e tra questi vi riporto le parole di S.Agostino dal Commento sui Salmi : “ ... Promise agli uomini la divinità , ai mortali l’immortalità , ai peccatori la giustificazione , ai disperati la glorificazione .Sembrava però incredibile agli uomini ciò che Dio prometteva : che essi dalla loro condizione di mortalità di miseria , di debolezza , da polvere e cenere che erano sarebbero diventati uguali agli angeli di Dio ... “ e S. Tommaso d’Aquino nelle sue Opere scrisse : “ ... L’Unigenito Figlio di Dio , volendoci partecipi della sua divinità , assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dei ... “ . Per morte dunque si intende la morte di tutta la persona , dunque morte del corpo , dell’anima , dello spirito e della divinità e ciò è possibile solamente con il peccato che Cristo è venuto ad espiare per noi e che Dio perdona per il sacrificio del suo Figlio Unigenito . Scrisse S.Paolo ( 2 Cor.5,21 ) : “ ... Poiché egli ( Dio ) ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui ... “ Fratelli ascoltiamo ancora le parole di S.Paolo ( Rom.5,20-21 ) : ”... laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia, perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia con la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore ... “ e ancora nella sua prima lettera alla comunità cristiana che era in Corinto l’apostolo scrisse ( 15,54-57 ) : “ ... Quando poi questo corpo corruttibile si sarà vestito d'incorruttibilità e questo corpo mortale d'immortalità, si compirà la parola della Scrittura:Dov'è, o morte, la tua vittoria?Dov'è, o morte, il tuo pungiglione? Il pungiglione della morte è il peccato e la forza del peccato è la legge. Siano rese grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo! ... “ . Nulla dunque nel nostro credo ha una fine ma un fine e la finalità è per sempre ,è eterna , ricordiamo , secondo un pensiero laico ,che ciò che facciamo in vita rieccheggia per e nell’eternità . Anche il pensiero laico , non può fare a meno dell’eternità e l’eternità è un attributo della divinità, del divino , di Dio ; essa , l’eternità , è punto fermo del nostro credo ,è ciò che siamo e che saremo e per un disegno imperscrutabile e per un atto d’amore è ciò che da sempre siamo stati chiamati ad essere . Nulla di noi andrà perduto nulla ; nulla se credenti sono le rassicuranti parole di Gesù ( Lc. 21,18-19 ) : “ ... nemmeno un capello del vostro capo perirà. Con la vostra perseveranza salverete le vostre anime... “ ma neppure il creato di cui siamo parte andrà perduto, scrisse S. Paolo, Parola di Dio : “ ... La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducità - non per suo volere, ma per volere di colui che l'ha sottomessa - e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio ... “ . Tutta la creazione risorgerà ricostituendo la condizione iniziale : Eden , il giardino , l’armonia . Dunque e concludo con queste parole di Gesù ( Mt.10,28-31): “ ... non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia.Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! ... “ .