... Popolo ... Popolo di Dio ...

10.09.2022 14:40 “ ... un popolo dalla dura cervice ... “ è come il Signore valuta , giudica il suo popolo , noi fratelli cristiani , è ciò che è stato poc’anzi proclamato nella prima lettura , di questa XXIV domenica del Tempo Ordinario , lettura tratta dal libro dell’Esodo . Consolante per noi è che il Signore ritenga che siamo popolo e non un popolo qualsiasi ,ma il suo popolo . La nostra Costituzione definisce popolo l'insieme di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali , mentre il Concilio Vaticano II facendo proprio il termne ha definito il popolo di Dio in riferimento alla Chiesa di Cristo nell’ambito della discendenza di Davide ed al concetto del Cristo come figlio di Jahve . Tutto il capitolo II della Lumen Gentium è dedicato al "popolo di Dio" . Il concetto di popolo di Dio supera ,oltrepassa distinzioni e condizioni ; nella sua prima lettera ( 2,9-10 ) Pietro definisce il popolo di Dio con queste parole : “ ... la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce; voi, che un tempo eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio; voi, un tempo esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia ... “. Fratelli si diviene membri del poplo di Dio non per la nascita fisica ma per una nascita dall’alto , lo disse Gesù a Nicodemo : “ ... In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio ... “ ( Gv.3,3 ) specificando : “ ... se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio . Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito ... “ . ( Gv.3,6-7) Dunque si diviene membri del popolo di Dio mediante la fede in Cristo e il Battesimo . Il popolo di Dio è condotto , ha per Capo Gesù , il Messia , cioè l’unto ( il Cristo ) e la stessa unzione con cui è unto Gesù scorre, scende dal capo ( da Gesù ) al corpo , cioè il popolo di Dio , la Chiesa che è suo corpo . L’essere Messia di Gesù rende il popolo messianico cioè anch’esso unto . Questo popolo ha per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo Spirito Santo come nel suo tempio ; ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati a tal proposito insegna Gesù : “ ... Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri ... “ perché “ ... Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri ... “ .( Gv.13,34-35 ) Questa legge è la legge nuova dello Spirito Santo che come suo intento guidare, condurre le comunità infatti scrisse Paolo nella sua lettera ai Galati : “ ... Se viviamo dello Spirito, camminiamo altresì guidati dallo Spirito ... “ e nella lettera indirizzata alla comunità cristiana che era in Roma( 8,2-4 ) della legge, l’apostolo, ammonisce con queste parole : “ ... la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito ... “ . Il popolo di Dio , ognuno di noi fratelli cristiani , ha per missione di essere il sale della terra e la luce del mondo , sono parole di Gesù che Matteo trascrive nel suo Vangelo ( 5,13 14 ) : “ ... Voi siete il sale della terra ... Voi siete la luce del mondo ... “ e ciò “ ... costituisce per tutta l'umanità un germe validissimo di unità, di speranza e di salvezza ... » si legge nel secondo capitolo della Costituzione dogmatica Lumen Gentium ( 9-13 ) . E, da ultimo, fine del popolo di Dio è il regno di Dio, incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve essere ulteriormente dilatato, finché alla fine dei secoli sia da lui portato a compimento . Fratelli cristiani per la vostra personale formazione , nel concludere questa riflessione sento il dovere di leggervi testualmente ciò che la Costituzione Dogmatica Lumen Gentium del Concilio Vaticano II nel secondo capitolo intende per popolo di Dio ( 9 parte e 13 ) : “ ... In ogni tempo e in ogni nazione è accetto a Dio chiunque lo teme e opera la giustizia (cfr. At 10,35). Tuttavia Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità ... Tutti gli uomini sono chiamati a formare il popolo di Dio. Perciò questo popolo, pur restando uno e unico, si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli, affinché si adempia l'intenzione della volontà di Dio, il quale in principio creò la natura umana una e volle infine radunare insieme i suoi figli dispersi (cfr. Gv 11,52). A questo scopo Dio mandò il Figlio suo, al quale conferì il dominio di tutte le cose (cfr. Eb 1,2), perché fosse maestro, re e sacerdote di tutti, capo del nuovo e universale popolo dei figli di Dio. Per questo infine Dio mandò lo Spirito del Figlio suo, Signore e vivificatore, il quale per tutta la Chiesa e per tutti e singoli i credenti è principio di associazione e di unità, nell'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere (cfr. At 2,42). In tutte quindi le nazioni della terra è radicato un solo popolo di Dio, poiché di mezzo a tutte le stirpi egli prende i cittadini del suo regno non terreno ma celeste. E infatti tutti i fedeli sparsi per il mondo sono in comunione con gli altri nello Spirito Santo, e così « chi sta in Roma sa che gli Indi sono sue membra » [23]. Siccome dunque il regno di Cristo non è di questo mondo (cfr. Gv 18,36), la Chiesa, cioè il popolo di Dio, introducendo questo regno nulla sottrae al bene temporale di qualsiasi popolo, ma al contrario favorisce e accoglie tutte le ricchezze, le risorse e le forme di vita dei popoli in ciò che esse hanno di buono e accogliendole le purifica, le consolida ed eleva. Essa si ricorda infatti di dover far opera di raccolta con quel Re, al quale sono state date in eredità le genti (cfr. Sal 2,8), e nella cui città queste portano i loro doni e offerte (cfr. Sal 71 (72),10; Is 60,4-7). Questo carattere di universalità, che adorna e distingue il popolo di Dio è dono dello stesso Signore, e con esso la Chiesa cattolica efficacemente e senza soste tende a ricapitolare tutta l'umanità, con tutti i suoi beni, in Cristo capo, nell'unità dello Spirito di lui [24]. In virtù di questa cattolicità, le singole parti portano i propri doni alle altre parti e a tutta la Chiesa, in modo che il tutto e le singole parti si accrescono per uno scambio mutuo universale e per uno sforzo comune verso la pienezza nell'unità. Ne consegue che il popolo di Dio non solo si raccoglie da diversi popoli, ma nel suo stesso interno si compone di funzioni diverse. Poiché fra i suoi membri c'è diversità sia per ufficio, essendo alcuni impegnati nel sacro ministero per il bene dei loro fratelli, sia per la condizione e modo di vita, dato che molti nello stato religioso, tendendo alla santità per una via più stretta, sono un esempio stimolante per i loro fratelli. Così pure esistono legittimamente in seno alla comunione della Chiesa, le Chiese particolari, con proprie tradizioni, rimanendo però integro il primato della cattedra di Pietro, la quale presiede alla comunione universale di carità , tutela le varietà legittime e insieme veglia affinché ciò che è particolare, non solo non pregiudichi l'unità, ma piuttosto la serva. E infine ne derivano, tra le diverse parti della Chiesa, vincoli di intima comunione circa i tesori spirituali, gli operai apostolici e le risorse materiali. I membri del popolo di Dio sono chiamati infatti a condividere i beni e anche alle singole Chiese si applicano le parole dell'Apostolo: « Da bravi amministratori della multiforme grazia di Dio, ognuno di voi metta a servizio degli altri il dono che ha ricevuto» (1 Pt 4,10). Tutti gli uomini sono quindi chiamati a questa cattolica unità del popolo di Dio, che prefigura e promuove la pace universale; a questa unità in vario modo appartengono o sono ordinati sia i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia infine tutti gli uomini senza eccezione, che la grazia di Dio chiama alla salvezza ... “. Questa è a Chieesa !