PREVISIONI

26.08.2016 06:13

Una riflessione , su una dichiarazione che il Presidente del Consiglio ha rilasciato nelle conferenza stampa successiva al Consiglio dei Ministri tenutasi nelle serata di ieri a Palazzo Chigi e avente all’ordine del giorno , oltre l’ordinaria amministrazione , i primi provvedimenti governativi all’indomani del devastante terremoto che ha colpito parte delle regioni del Lazio e delle Marche . Il premier pubblicamente dice di volere evitare di fare previsioni circa la sistemazione delle popolazioni dei paesi cancellati dal sisma . Non ricordo con precisione le parole , ma penso ,che per un capo , un comandante posto alla guida di un popolo sia doveroso sbilanciarsi soprattutto quando in gioco vi è il futuro di persone che hanno perso tanto se non tutto in quell’evento catastrofico : casa ,lavoro ,congiunti . La prima risposta del premier è stata : “ non lasceremo solo nessuno , nessuno sarà lasciato solo “ mentre non osa o forse non gli conviene azzardare una previsione di tempo e modalità . Eppure le previsioni si fanno in tutto , in quella ripresa economica che non c’è mai , che mai arriva , eppure evocata , annunciata e promessa o nel referendum costituzionale , divenuto un nauseante tormentone ….. ma non per dare con autorità una assicurazione certa , a coloro che un evento catastrofico naturale ha privato persino del necessario . Su questi fatti si scommette , un capo su questi fatti scommette , sul tempo … la tempestività , sulle risorse e le future sistemazioni , su questo bisogna mettere la faccia ,trasformare la speranza in certezza costi quel che costi in prestigio , mentre spesso , troppo spesso si scommette sulle promesse che o bene o male , con un colpo al cerchio ed uno alla botte , alla fine si sistemano salomonicamente , cioè scontentando tutti . Su questioni quali la ricostruzione dei paesi distrutti , il ripristino dell’economia in quei luoghi e di quei luoghi , cioè far riprendere il lavoro , mettere in condizione quei cittadini di potere riavere, riappropriarsi dell’utile e del dilettevole ….. su queste cose vale il rischio di osare promettere , di sperare e avere fede nelle promesse fatte su queste cose vale la pena assistere alle operazioni di ricostruzione e alle altre a queste annesse, non tanto presenziando all’inaugurazione della Salerno – Reggio Calabria , ma adoperarsi affinchè in tempi brevi si suturino le ferite di quei territori e se ne medicano le infezioni … perché, è vero, rimarranno sempre le cicatrici , ma la tempestività di u intervento salva la vita e questa politica vale la legislatura per tutto un Parlamento … e non altro ! Se questa gente avrà osato promettere e, a testa bassa , maggioranza e opposizione riuscirà a mantenere quelle promesse allora si potranno chiamare , avranno il diritto di chiamarsi politici , che per il sindaco di Firenze La Pira , di cui il premier sfoggia una fotografia nel suo studio , significava “ azione per il bene comune della polis ( della città ) “ e che Paolo VI riteneva “ la più alta forma di carità “ che tradotta , dopo le dichiarazioni di Benedetto XVI sul fatto che Dio è amore ( Deus caritas est ) la politica è la più alta forma dell’amore di Dio ( piuttosto impegnativo ). Se questa classe politica su questo non scommette , non promette quindi non agisce , perde di fatto la sua funzione di rappresentanza del popolo tutto , perché come scrive S.Paolo se un membro soffre tutto il corpo , dunque se una parte del nostro Paese è colpita , tutto il popolo è colpito . Su questo evento dunque ci aspettiamo , promesse , azione immediata e risoluzione in tempi brevi ……. Il successo sarà un merito ? …. No solo il dovere di che vuole rappresentare il popolo ! …. L’insuccesso sarà un demerito ? …. No , ma avranno dimostrato di non amare il popolo dell’amore con cui Dio lo ama !