PRIMI PASSI... PRIMI VAGITI DI MONSIGNORE

25.08.2015 09:02

Così ha esordito papa Francesco con mons. Lucio Bonora , studioso delle figura di S.Pio X che venerdì scorso ( memoria del Santo ) in S. Pietro , all’altare dove il Papa Santo è sepolto , ha presieduto la celebrazione Eucaristica alla quale il Santo Padre ha partecipato come semplice fedele : “ Ero venuto per una preghiera mia , perché avevo già celebrato la messa presto , ma poi ti ho visto che venivi all’altare a celebrare , e allora mi sono fermato …… Te l’avevo detto che sono devoto di San Pio X “ . E’ commovente questa immagine , il Papa che si reca a pregare come qualsiasi fedele , inginocchiato davanti all’altare , nella cappella che ospita il corpo del Santo , che veniva usata per allestire il presepio della basilica e che il santo Padre ha fatto allestire in altro luogo affinchè il sepolcro fosse sempre accessibile alla devozione dei fedeli .

Non sono santi , i Vescovi sepolti nella nostra cattedrale , ma oltre a non essere accessibile il loro sepolcro , ( infatti è sempre chiusa la cappella dalla quale vi si accede) , duranti i lavori di ripristino della cattedrale ,è  stato per tutta la durata dei lavori inaccessibile . Qui si può cogliere il rispetto di monsignore per i suoi predecessori …….. inoltre nel seminterrato del seminario vescovile sono raccolte le venerabili spoglie di Don Oreste Fontanella venerate ormai solamente da uno sparuto gruppo di fedeli e sistematicamente dimenticate  da monsignore e dai suoi amici ; si preferisce allestire lungo le navate del Duomo la mostra sul beato Frassati , ma del venerabile biellese si preferisce soprassedere  . Le poche volte, anzi pochissime volte che monsignore è venuto a celebrare in Seminario, per noi seminaristi , non ne ricordo una in cui si sia celebrato nella cripta che ospita le spoglie di don Oreste che del seminario fu direttore spirituale , in fondo era figlio di povera gente che viveva il suo motto personale “ La gloria a Dio , il piacere al mio prossimo , il sacrificio a me “ e questo non piace è troppo poco, è troppo normale, per essere portato alla ribalta , perché ne sia diffusa la sua biografia il suo pensiero , la sua spiritualità . E pensare che il sacerdote biellese è stato argomento della tesi di licenza dell’attuale  Vescovo di Asti  . Di San Pio X si ricorda che dopo essere stato nominato canonico di Treviso , non indossò mai la veste orlata di rosso che era privilegio dei monsignori , e qui apro una parentesi , a parte l’abatino, quello largo ,che veste filettato di viola e porta la fascia viola , tutto firmato dalla migliore sartoria romana , c’è anche ,tra i canonici , chi per fare il democratico non veste l’abito talare per mimetizzarsi, confondersi, in una missione tutta personale , tra il popolo per poi indossare il giorno di Santo Stefano  per la vetrina di autorità religiose , civili e militari , talare , rocchetto, mozzetta viola e croce pettorale , ma non ci tiene ,fa trapelare , che non ci tiene  . A monsignore ,il Santo Papa, lascia il monito di essere ,non generoso, ma generosissimo con i poveri , infatti lui impegnò il suo orologio d’oro e vendette il suo anello episcopale per distribuire il ricavato ai bisognosi . Circa la cappamagna cardinalizia rinunciò a comprarla preferendo fare adattare , dalle sue sorelle , quella del suo predecessore . Pensate a monsignore , lui che compare nell’unica fotografia riportata su quel fallimentare sito della diocesi vestito come un damerino , un principino , un pavone nella massima estensione della ruota della sua coda e poi pensiamolo nel suo ritratto su tela con tanto del suo stemma episcopale . E’ vescovo ,ma facciamo le debite comparazione con i due Vescovi di Roma , l’ultimo dei quali il suo stemma pontificio non lo porta neppure ricamato sulla fascia . Infine l’omelia , il Papa Santo si raccomandava di non superare i dieci minuti , mentre monsignore quando parla non la smette più , sino a divenire logorroico , predica introducendo il rito , predica al Vangelo , predica alla fine del rito , parla lì perché nessuno può controbattere , poi in privato non riesce a sostenere un colloquio a meno ché non si taccia e si approvi tutto ciò che dice , si penda dalla sua bocca , insomma è amante dei monologhi dei suoi monologhi è come Petrolini si dice tutto da solo  : “ Berne bravo , bis “ …. Petrolini … un comico  . Quando lo si contraddice , piega il collo e inclina la testa verso destra e guarda il tappeto e tace , poi mi scrive che Cristo durante la Passione “ tacebat “ , ma Cristo durante gli interrogatori sostenuti  “ parlabat “ eccome “ parlabat “ ( non è proprio latino ma è per far la rima ) . Altra cosa che a monsignore piace , anzi gode , ne gode sono gli applausi i consensi , mentre sentite cosa gli fa pervenire il Santo Papa “ Non è giusto applaudire il servo nella casa del Padrone “ . Ma d’altra parte si è ormai capito che da noi in diocesi c’è un solo padrone : monsignore . Circa la croce pettorale S.Pio X restituì quella preziosa per portare quella che aveva sempre portato ; anche monsignore porta una croce pettorale sobria di metallo non nobile , ma tutte le volte ( poche per fortuna ) che l’ho incontrato in udienza mi ha sempre fatto pesare che di croci preziose lui ne possiede , ma che per umiltà usa solo quella di metallo . Penso che  non faccia bisogno di ostentare l’umiltà bisogna solo coerentemente viverla , può portare la croce di latta ,ma vive da principe indossando la bigiotteria  . Aveva visto lontano papa Sarto  (era il suo cognome e di nome faceva Giuseppe Melchiorre ) si era posto come obbiettivo , la riduzione delle diocesi italiane e la riforma della curia romana ( cominciamo a capire la devozione di Papa Francesco per ilo suo predecessore )  propose o meglio dire inaugurò ( perché lui a dispetto di monsignore lo viveva ) uno stile più sobrio ed era suo desiderio che i preti fossero pastori d’anime con uno sguardo particolare agli ultimi , e qui bisognerebbe chiedere cosa ne pensano di ciò tutti quei preti che intascano il gettone di presenza sedendo nei vari CDA di banche e fondazioni con la benedizione di monsignore, uno vive e opera a poche passi dal mio ufficio  . Poi incoraggia l’Eucarestia come sostegno quotidiano per essere vicini a Dio , mentre monsignore oltre a negarmi la messa quotidiana ( per questo ci pensano confratelli credenti nell’Eucarestia e nella sua celebrazione ), incoraggia il biellese “ più messa meno messe “ che io mi vergogno menzionare in questo scritto , monsignore di questo motto  ne ha fatto la sua bandiera con la sua piazza e gli oratori dei suoi pupilli abatini . Ultimissima di questo Santo Papa : voleva tenere vescovi e preti lontani dalla politica , qui da noi abbiamo visto cose vergognose , come cagnette in calore li abbiamo visti strusciarsi sulle gambe della politica per racimolare , stendere la mano per sè stessi , per proprio tornaconto ( fosse almeno per ipoveri ) , intascare soldi , denaro , torvi , curvi , guardandosi a destra e a sinistra per non farsi vedere , spartirsi la torta escludendo chi ne ha veramente necessità , amando lo sterco del diavolo più che la loro vocazione .

Chiudo questo mio intervento con uno stralcio di una intervista a Mons. Galantino perché queste cose monsignore preferisce non leggerle ,dunque gliele faccio giungere , il suo fido porta-borse che finalmente ha avuto un ufficio di prestigio a palazzo, scandalizzandosi di ciò che scrivo perché colluso , glielo farà trovare tra la sua posta : “ Il Papa sta richiamando spesso e con passione alla collegialità e a uno stile di sinodalità . E li sta praticando , segno che non vede praticati abbastanza né uno né l’altro . Quanto alle resistenze è difficile misurarne lo spessore e la consistenza . Il problema vero , però , rimane l’immane fatica che ognuno di noi fa a lasciare posizioni di acquisita tranquillità , spesso lontano mille miglia dal Vangelo al quale Papa Francesco , richiama continuamente . Le resistenze penso che trovino qui la loro radice . Uno stile di sinodalità , fatto di ascolto reciproco e di disponibilità almeno a capire criticamente le ragioni dell’altro , non può che contribuire al raggiungimento del bene comune : ne ha bisogno la Chiesa , ma non meno il Paese intero “ .

Questo si chiama parlar chiaro monsignore , questo si chiama parlare di Dio e parlare con Dio ……. Lei da ciò è un tantino lontano …. su da bravo , muova i primi passi .