PRIMO: ASCOLTARE!
Bastano poche righe dell’eloquente Libro dei Numeri ( la prima lettura che la Liturgia odierna offre all’intelligenza di chi legge ed ascolta la Parola di Dio ) per comprendere che i verbi dire e parlare sono usati per svelare l’identità di Dio e quella dell’uomo , e del Dio uomo , fatto uomo . L’identità di Dio , che è anche nella sua umanità assunta , sta nel dialogo con l’uomo , sta nella sua Parola comunicata e comunicativa , Parola che è carne , quella che vedono i pastori , un : “ … bambino adagiato nella mangiatoia …. “ scrive Luca e avvolto in fasce . Quel bambino parlerà e dirà ….. perché a sua volta avrà ascoltato … ecco cosa intende Paolo nella lettera indirizzata ai Galati , proposta e proclamata nella seconda lettura , quando scrive : “ …. quando venne la pienezza del tempo ….. “ … la pienezza del tempo presuppone sì …. il parlare , il dire , ma solo dopo avere ascoltato , che è ciò che fa Mosè : “ Il Signore parlò a Mosè e disse : - Parla ad Aronne e ai suoi figli dicendo ….. - “ … parlare e dire …. ma presupponendo il doveroso ascolto , il saggio ascolto , l’umana intelligenza , la metodica ragione , la sintesi finale . Chi parla è fonte e chi ascolta è il viandante che si disseta …. che si disseta di una Parola che è eterna , che scaturisce continuamente e che eternamente sì, …. disseta , ma eternamente accende il desiderio di essere assunta …. avidamente bramata … e per comprendere questo desiderio inestinguibile , bisogna ricorrere a quanto Giovanni scrive nel capitolo 4 ai versetti dall’1 al 26 del suo Vangelo ( la Samaritana al pozzo ) e pensare al Cristo appeso alla Croce che dice : “ Ho sete “ ( Gv. 19,28 ) per comprende quanto Giovanni annota in riferimento a questo bisogno ….. esso , il bisogno , la sete di conoscenza , è dunque adempimento e compimento della Scrittura ….. il desiderio di conoscenza è inestinguibile ed eterno , e la conoscenza , la sapienza , si acquisisce nel paziente e metodico ascolto , ascoltare la Parola …. il dire e il parlare che è a monte dell’ascolto , della Parola . Guai se non ascoltiamo , guai se non parliamo , se non diciamo . L’ascoltare presuppone poi , il parlare , il dire in riferimento all’ascoltato , frutto del giudizio sull’ascoltato secondo ragione , e frutto della piena libertà …. che altro non sono che il messaggio cristiano , il messaggio del Cristo , che parla sempre e dice …. sia durante il suo processo sommario , che sulla croce . Tacerà solo di fronte all’uomo che non ascolta la sua difesa , il suo dire , il suo parlare … quella sua resistenza ad una logica pagana , volgare ….. tacerà solo di fronte all’uomo ottuso che con l’uso della violenza e della menzogna rifiuta il dialogo , l’uomo che non vuol conoscere , nè conoscersi , l’uomo che impone , al dialogo , il monologo . Ciò che dico , fratelli cristiani , lo dico in un contesto ecclesiale , cioè ciò che viviamo nel nostro ambito . Spesso e purtroppo si fa esperienza di queste cose , non al di fuori delle nostre mura ma al loro interno , tanto che il Papa , durante lo scambio degli auguri con la Curia romana , del suo ambito ( che è il nostro ) osserva che : “ … le resistenze buone , e perfino quelle meno buone , sono necessarie e meritano di essere ascoltate e incoraggiate a esprimersi …. “ …. guai se non si fossero ascoltate le Scritture, tutte le Scritture del Nuovo e dell’Antico Testamento …. vere e proprie resistenze … guai … non saremmo cristiani , non saremmo credenti , non avremmo storia , né saremmo capaci di farla , saremmo privi di speranza … fede … amore … e con ciò intendo la nostra concezione , la concezione cristiana della storia , della fede , della speranza , dell’amore ….. conosceremmo sicuramente … ma in modo diverso … in altro modo … il dire , il parlare dopo l’ascolto , dopo l’Incontro … quello che noi intendiamo per “ l’Incontro “ è per noi fondamentale ….. essenziale …. radicale … in un mondo , in un momento in cui denuncia il sommo Pontefice : “ … il demonio ispira intenzioni cattive che germogliano in menti distorte .... “ . Dire e parlare liberamente , senza paura di essere fuori , del e dal coro , non preoccupandosi affatto dell’unanimità che è il contrario della diversità , della personalità , dell’identità …… Ma non ci ha insegnato davvero nulla la Storia del secolo che ha preceduto quello in cui viviamo sulla pretesa “ unanimità “ a cui oggi , anche da qualche parte nella chiesa ci si appella ? ….. Le aberrazioni che hanno caratterizzato il secolo passato , radicate e manifestatesi nei sistemi totalitaristi che hanno fatto dell’unanimità la giustificazione al Terrore , sono frutto del non dire e del non parlare , del monologo dunque non del dialogo … ambito , luogo dove : “ … il demonio ispira intenzioni cattive che germogliano in menti distorte .... “ … parole del Santo Padre …. pronunciate di fronte alla Curia romana , dirette a tutti gli uomini di buona volontà . ……. Ascoltare ….. dire ….. parlare ….. resistere …. cristianesimo … dunque cristiani ! Auguro un anno di scelte ponderate , di rigore , di serietà , di sobrietà …. del silenzio dell’ascoltare , del dire , del parlare … del resistere …. “ Tu sei in mezzo a noi , Signore , e noi siamo chiamati con i tuo nome : non abbandonarci , Signore Dio nostro “ . ( Ger. 14,9 – Dalla liturgia delle Ore - lettura del Venerdì di Compieta )