... proclamare e vegliare ...

19.01.2019 15:10 “ … Per amore di Sion non tacerò , per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo , finché non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada … “ . Consegna a noi , lascia a noi , trasmette a noi fratelli cristiani , queste parole il profeta Isaia , parole che oggi abbiamo sentito proclamare nella prima lettura di questa seconda domenica del tempo ordinario . Il profeta le consegna , le lascia , le trasmette le dona ad una umanità assetata di sapere e di trascendenza , ad una umanità che si manifesta nel tempo , e nel tempo si tramanda . Quelle parole proferite sono dunque parte della Tradizione , della nostra Tradizione , la Tradizione cristiana che è trasmessa e si tramanda sin dal tempo della creazione attraverso la scrittura , la Sacra Scrittura , Parola di Dio , Verbo di Dio , Dio stesso nella persona di Gesù Cristo . Leggiamo nel prologo dell’evangelista Giovanni la sequenza di ciò che ho appena affermato : “ In principio era il Verbo , il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio …. “ . ( Gv.1,1 ) Il profeta trasmette dunque nel tempo , affida al tempo ciò che ha ricevuto , la Parola , Dio ; e le parole poc’anzi proclamate e ascoltate sono la conseguenza di quel garbato invito , di quell’amorevole invito di Dio rivolto all’uomo , l’invito alla sequela , cioè a seguirlo , a porsi dietro di Lui , per osservare e imparare , e quindi crescere , evolvere , elevarsi , maturare , per acquisire conoscenza , sapienza , virilità e divinità ….. sì fratelli cristiani per essere al tempo stessi uomini e divini …. come Cristo , come Dio . All’invito di Dio , l’uomo , l’umanità , tutto il genere umano di tutti i tempi ( quelli che sono stati , quelli che sono e quelli che saranno ) ha avuto , ha e avrà sempre possibilità , facoltà di porsi alla sequela , di rendersi cioè disponibile o subito : “ … E subito lasciarono le reti e lo seguirono … “ si legge in Marco ( 1,18 ) nel racconto della chiamata dei primi apostoli o quando è tempo , quando il tempo è maturo ,quando il mio tempo è maturo , come ci ha trasmesso Matteo ( 20,6 ) attraverso la parabola degli operai mandati nella vigna : “ … Uscito ancora verso le cinque ne vide altri che se ne stavano là e disse loro : ….. Andate anche voi nella mia vigna …. “ . Le cinque del pomeriggio non sono l’inizio della giornata , non sono quel “ subito “ che ha smosso immediatamente gli apostoli , ma al contrario , è la fine della giornata lavorativa , il declino , l’epilogo della vita in cui c’è posto , ancora posto per l’impegno , per la disponibilità , per rispondere all’invito …. perché l’invito è eterno da sempre e per sempre . L’impegno è parte essenziale dell’attività cristiana , è l’azione del cristiano , azione , atto , atto che Isaia traduce con i verbi proclamare ( non tacerò ) e vegliare ( non mi concederò riposo ) . L’impegno , che è atto , mio atto , nostro atto , nostra azione , azione umana è conseguenza dell’invito , che è azione divina . All’azione divina ( l’invito ) , ne consegue la reazione umana , la risposta ,l’impegno , la sequela ma tutto secondo le modalità dell’uomo , tutto secondo la sua libertà , nel rispetto della sua libertà , perché è questa la giustizia di Dio … il totale rispetto per la creatura ; ma l’invito è anche reazione divina alla presenza umana , la reazione del Creatore verso la creatura … ed è l’invito non un ordine . Quel non tacere : “ … non tacerò … “ di Isaia ci ricorda un altro Isaia ( 40 ) : “ …. Una voce grida … “ e poi ancora : “ …. Alza la tua voce con forza …. alza la tua voce non temere … “ . La Parola dunque va urlata dall’alto , come il Profeta insegna : “ … Sali su un alto monte … “ da lì si grida , si alza la voce . Tutti dunque devono poter ascoltare dall’alto , ascoltare e vedere perché chi è in alto è visibile , attira , sono parole di Gesù : “ …. E io quando sarò innalzato da terra , attirerò tutti a me … “ . La voce dunque deve venire , provenire , cadere dall’alto . Su ciò sono tutti e tre concordi i sinottici : Luca ( 3,22 ) “ … e vi fu una voce dal cielo .. “ ; Marco ( 1,11 ) “….. e si sentì una voce dal cielo … “ ; Matteo ( 3,17 ) “ … Ed ecco una voce dal cielo … “ . La voce che viene dall’alto , la voce che attira è proferita , espressa con autorità ,con solennità, è parola che insegna : “ … insegnava loro come uno che ha autorità …. “ si legge in Marco ( 1,22 ) . Fratelli non sto parlando di Gesù , ma di voi , di noi . Gesù ha fatto il suo tempo è stato il protagonista , l’attore , il personaggio dei racconti evangelici , ma oggi siamo noi cristiani chiamati , invitati a raccogliere la sua eredità e a trasformarla in azione , in atto a viverla rendendola vivibile . La nostra fede e l’azione che da essa scaturisce fa rivivere il vangelo in e di cui noi siamo i protagonisti , gli attori , i personaggi centrali . La Tradizione dunque è al pari di un antico copione nelle mani di un abile regista che la contestualizza per renderla comprensibile nel tempo in cui il copione è messo in scena , è tradotto in rappresentazione . Ma l’abilità del regista sta nel mantenere invariato il messaggio , il senso del copione perché ciò che conta è il messaggio , ciò che deve essere trasmesso , ciò che non deve essere taciuto , ciò che deve essere urlato ciò per cui vale la pena vegliare .