PROGRAMMA DI UN ANNO, PROGRAMMA DELLA VITA: CONOSCI TE STESSO!!!!!!!!!!!

01.01.2016 08:14

Fratelli mi fermo al commento della seconda lettura , tratta dalla  lettera di Paolo alla comunità cristiana dei Galati . Paolo scrive ricordando che un cristiano , il cristiano , è figlio di Dio , dunque noi qui presenti siamo figli di Dio . Siamo figli adottivi , abbiamo ricevuto da Dio , come scrive Paolo “ l’adozione a figli “ divenendo figli per via dell’invio del suo figlio , il Figlio : Cristo Gesù . Ancora Paolo scrive che siamo stati riscattati , cioè pagati e pagati a caro prezzo , il prezzo è stata la Passione del Figlio , che è passato , per riscattarci attraverso la  morte caricandosi dei nostri peccati e risorgendo per riaprire a noi le porte del cielo e lì ci attende  , quel Cristo che prendendo dimora in noi  , chiama , per noi , il Padre Abbà cioè Papà e ancora , siamo elevati alla dignità di figli cioè ereditiamo ciò che il Padre possiede , non siamo schiavi , ma figli del padrone cioè padroni . Padroni di cosa ? Innanzi tutto della vita della nostra vita unica e vera nostra ricchezza . Non ci rendiamo conto fratelli cristiani della vita , di ciò che siamo , perché presi a guardare ciò che sono gli altri , più che a guardare noi stessi . Non ci rendiamo conto di quanto belli siamo , cioè capaci di bellezza , di esprimere bellezza attraverso il nostro corpo  con gesti e parole o attraverso la nostra mente con i pensieri, la fantasia o attraverso il cuore con i nostri sentimenti , l’amore o attraverso la coscienza con la consapevolezza del bene e la tendenza al bene . La vita ci porta a riconoscere il bene ed il bello , la verità , la giustizia , la gioia i buoni sentimenti  ma ci insegna anche a contenere il dolore a controbilanciarlo , a vincere il peccato e a riconoscere Dio , il suo valore , ed il valore che conferisce ad ognuno di noi . Dio per potere renderci di pari dignità ci ha fatto figli , sacrificando il suo unico figlio , facendolo passare attraverso il nostro vivere , perché il Cristo di Dio è stato voluto ,atteso, amato , cresciuto , educato ha sofferto ed è morto ed è risorto seguendo quell’iter che è il nostro iter perché così è e sarà per noi . Ha percorso tutta l’esperienza umana tranne il peccato perché Dio è Dio , non può essere peccato perché sommo bene . Come figli ci ha lasciato liberi di accettare la sua paternità , non ci ha obbligato nè viverla, né accettarla , l’ha proposta infatti c’è chi rifiuta la paternità di Dio e , come il buon padre, Dio , si è messo in disparte ad osservare ed attendere che il figlio pensi e ripensi alla sua condizione e decida liberamente se , dove , quando , e come vuole ritornare ; Dio cioè si comporta come non si comportano noi genitori , è molto più libero di noi perché fa il bene dei suoi figli ed il bene è quello di sapere , come fa il capace pescatore , dare lenza e recuperarla quando è il momento , perché l’importante è pescare , cioè portare, riporre nel cesto il pescato . Dio dunque non vuole possedere l’uomo ma essere chiamato ed invitato a scendere nell’intimità dell’uomo , lì in quel luogo trova il nostro essere , l’essenza del nostro essere cioè il nostro vero modo di essere , il nostro particolare modo di essere , la nostra essenza , ciò che siamo veramente  e con quel ciò che siamo veramente dialogare , affinchè il nostro apparire conosca la sua vera identità , che non è quel modo di dare di noi solamente un’immagine virtuale , ma reale . Io non appaio mai , io sono . Dio di sé a Mosè dice  ” Io sono “ svela così la sua identità , dice chi è . Ogni uomo di sé è chiamato a dire “ Io sono “ a svelarsi se veramente è , altrimenti deve dire , non arrendevolmente , ma consapevolmente “ io appaio “ mentre cerca la strada per essere . La strada per essere è percorsa da tutti , è l’Esodo , in cui si cammina alla ricerca della propria identità , può non bastare una vita pensate ai 40 anni di deserto che il popolo di Israele sperimenta , è più di una generazione, si sono , in quel cammino , esaurite delle generazione ed altre ne sono sorte . La nostra responsabilità è verso noi stessi  in primo luogo , se responsabilizziamo noi stessi responsabilizziamo anche gli altri che stanno a noi accanto , il nostro prossimo . Se mi rendo conto di non essere schiavo , perché Dio non mi vuole schiavo , mi rendo conto che non devo rendere schiavi chi divide con me spazio e tempo . Se mi rendo conto di essere figlio nel Figlio , mi rendo conto che anche gli altri lo sono . Il nostro Esodo è disseminato di prove e pericoli ma anche di vittorie e gratificazioni , a noi è chiesto di avere fede e speranza e di mettersi in cammino perché come recitava la strofa di un canto : “ la strada è tanto lunga e tanto dura , però con te nel cuor non ho paura “ e Gesù ci consola con la sua Parola : “ Il mio giogo è dolce , il mio carico è leggero “ . Il lasciarsi guidare , porta frutti , porta molto frutto , il primo è la realizzazione di sé attraverso la conoscenza di sé . L’uomo è felice , prova gioia nel conoscere nello scoprire , nel cercare e nel trovare . Trova la perla o il tesoro lo rinterra e va  a comprare il campo , racconta Gesù in una sua parabola , fa ciò per riscoprire il tesoro e perché questo rimanga a lui e perché l’uomo dimora , resta , dove c’è il suo tesoro , il suo primario e unico interesse . L’uomo da Dio ha ereditato questa capacità, la libertà di cercare , cioè di cercare e trovare se stesso  ,Dio vuole che noi cerchiamo e troviamo noi stessi , così si impara a conoscersi  e conoscendosi si è felici e la felicità dell’uomo è la felicità di Dio . Scrive Agostino nelle Confessioni : “ Ci hai fatti per te , o Signore , e il nostro cuore non ha posa finchè non riposa in te “. Questo ci dice che la conoscenza di noi stessi porta alla realizzazione di noi stessi , ad essere in pace , perché Dio è pace perchè è se stesso . Fratelli cristiani quando , per noi , personalmente , è la pienezza del tempo ? Quando noi tendiamo , il solo tendere alla conoscenza di noi stessi è strada alla realizzazione , è assunzione graduale e graduale avvicinamento…….. è pienezza del tempo .