... pwersona dunque divinità ...

25.06.2022 14:02 Scrisse Paolo ai Galati : “ ... Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà ! ... “ questa esclamazione l’ abbiamo ascoltata poc’anzi nella seconda lettura che la Liturgia della Parola ci ha proposto oggi XIII domenica del Tempo Ordinario . Siamo dunque liberi ,perchè liberati dal peccato in virtù del sacrificio di Cristo , che si è caricato del peccato proprio perché noi potessimo assaporare nuovamente la libertà , quella libertà perduta dai nostri progenitori in Eden , nel giardino nel modo descritto nel libro della Genesi . Siamo divenuti liberi attraverso il sacramento del Battesimo , segno della libertà nuovamente acquisita perché nel battesimo si cancella il peccato , si è liberarti dal peccato dunque se qualcuno lamenta di non essere libero è perché non è cristiano . Il cristiano è libero e deve rendersene conto , dunque è deve assaporare la sua condizione e a trasmetterla . Non sono le sbarre, né le costrizioni che rendono schiavi , dipendenti ; testimone di ciò il card.Van Thuan che fu imprigionato dal governo vietnamita, condannato a 13 anni di carcere ne passò 9 in isolamento perché cristiano. La sua fede lo mantenne in vita e il giorno della sua liberazione coincidente con la festa mariana della presentazione al Tempio della Beata Vergine Maria esclamò : “ La Madonna mi libera “ segno che quell’ingiusta carcerazione non lo aveva piegato , forse piagato ma non piegato ; riconobbe di essere in catene ma interiormente libero, libero nella sua persona , nella sua identità .Prigioniero con il corpo ma libero nell’ anima , nello spirito, nella divinità componenti fonamentali della persona , fondamento della persona . Nell’affermazione del card. Van Thuan si può percepire la convinzione di un uomo libero di avere riacquistato nuovamente anche la condizione esteriore di uomo libero, attraverso la condizione interiore . Ciò che lo mantennero in vita e libero furono le cose invisibili , le cose che si sperano ciò che è fondamento delle nostra fede, lo insegna Paolo nella lettera agli Ebrei (11,1 ) : “ ... La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono ...” . La storia della Chiesa più volte ha raccontato di cristiani incarcerati e vessati a causa della loro fede, che hanno trovato e assaporato proprio nella prigionia la libertà dei figli di Dio . La libertà che intende Dio , non è la libertà che intende l’uomo . La carcerazione non è la negazione della libertà , si può essere imprigionati godendo la libertà . Gesù ci rassicura e ci mette in guardia con queste parole ( Mt.10,28 ) : “ ... E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l'anima; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna ... “ . La libertà si assapora non quando si fa ciò che si vuole secondo le regole di questo mondo , ma quando ci si realizza ,che per noi cristiani significa comprendere il nostro ruolo ,ovvero dove Dio ci ha collocati affinchè si possa realizzare pienamente la nostra esistenza e possa emergere la nostra identità , ciò che siamo veramente e non come si vuole apparire . Dio ci ha creati e ci conosce da sempre , si legge infatti nel libro del profeta Geremia (1,4-5 ) : “ ... Mi fu rivolta la parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni»... “ . Il profeta è sì ,colui che annuncia , ma soprattutto colui che è stato scelto perché possiede una forte identità che trasmette e diffonde . Qual’è fratelli dunque l’identità del cristiano ? Di noi cristiani ? Pensare come Dio pensa ,dunque agire come Dio agisce ; è ciò che Gesù rimproverò a Pietro : “ ... Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini! ... “ .( Mt.16,23 ) La libertà dei figli di Dio è dunque essere là dove Dio vuole che io sia , è fare la volontà di Dio , del Padre . Pregò con queste parole Gesù sul monte degli Ulivi : “ ... Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà ...” ( Lc.22,42) e nella preghiera insegnataci da Gesù noi recitiamo “ ... sia fatta la tua volontà ... “ la volontà del Padre non la nostra volontà , volontà del mondo. Essere là dove il Padre ci vuole significa testimoniare l’identità di figli del Padre dunque la volontà del Padre : “ ... Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio .... perché ricevessimo l'adozione a figli ... Quindi non sei più schiavo, ma figlio ... “ scrisse Paolo alla comunità cristiana che abitava la regione della Galazia ( 4,4-5.7) e Gesù ai Giudei disse ( Gv.8,35-36 ) : “ ... il peccato è schiavo del peccato. Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero ... “ . La tanto agognata libertà non solo è sperata dai figli di Dio ma dalla stessa creazione, lo scrisse Paolo ai Romani ( 8,19.21 ) : “ ... La creazione ... nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio ... “ . Ma da chi si acquisisce la libertà ? A questa domanda rispose Gesù “ ... a quei Giudei che avevano creduto in lui ... “ si legge infatti nel Vangelo di Giovanni ( 8,31-32 ) : “ ... Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi ... “ . Dunque fratelli cristiani la condizione per essere liberi , per acquistare la libertà , per godere della libertà è l’ascolto della Parola di Dio , della verità come insegna Gesù . Ma la libertà si perde , può perdersi con il peccato ovvero non dare ascolto alla Parola di Dio, non confidare in Dio . Si legge infatti nel libro del profeta Geremia (17,5 ), : “ ... Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore...” diversamente : “ ... Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia ... “ .( Ger.17,7 ) Dunque la libertà è fare la volontà di Dio , è sapere individuare cosa Dio ha pensato e pensa per noi , cosa ha riservato a noi , dove ci vuole , cosa ha preparato per noi . Dunque noi cristiani siamo pedine di uno scacchiere ? Sì, pedine se noi liberamente accettiamo di lasciarci spostare ,guidare dalla sapiente mano del giocatore , diversamente saremmo fermi . Mai un genitore guida , spinge il proprio figlio nel baratro , ma lo guida lungo la via sicura : “ ... Si dimentica forse una donna del suo bambino,così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? ... “ si legge nel libro del profeta Isaia. ( 49,15 ) . Quell’essere pedine , quell’essere guidati da chi è sapiente e autorevole non sminuisce la nostra libertà,la libertà dell’uomo anche perché si esercita la libertà di scegliere chi deve esserci guida e liberamente ci si mette a servizio perché attraverso il servizio si viene a conoscenza della propria condizione e della propria identità . Vi riporto l’esperienza di un eremita , un monaco certosino che questa società , questo mondo , ritiene , a torto , un recluso che rinunciando ai piaceri della vita che questo mondo offre e spesso impone , si condanna ad una volontaria carcerazione che gli preclude di godere della libertà mondana. Ma cioè che emerge dal suo pensiero è la riscoperta di un mondo in cui la libertà consiste nel porsi a servizio facendo memoria del gesto del Signore che lava i piedi dei suoi discepoli . Dice il monaco certosino “ ... Si scopre che quello che il Signore dice nel vangelo della lavanda dei piedi : è una beatitudine . Ha nascosto la beatitudine nel servizio . In effetti il servizio è un cammino di liberazione dal proprio egoismo . Ci può essere qualcosa di umiliante ma per l’appunto questo fa molto bene all’umiltà, perché ci si mette sotto l’altro per servirlo . In questa umiliazione si scopre che c’è qualcosa come di beato , che in effetti umilia il nostro orgoglio , il mio orgoglio .Nella maturazione di questo cammino di servizio di umiltà , c’è una liberazione dall’egoismo , che altrimenti ci terrebbe prigionieri di noi stessi . Penso che la più grande gioia di ogni uomo sulla terra sia d’essere nella volontà di Dio .Dal momento in cui si è detto “ sì “ a Dio e alla sua volontà ,si ha questa pace , la si ha subito .Più tardi ,con le lotte , essa si può atutire , ma ritorna e questo ci permette di tenere duro e di essere là dove Dio ci vuole , con le grazie che ci dona per questo . Questo mi ricorda il mio passato : in tutta la mia vita dovunque sono stato in ufficio o in fabbrica ,o nella mia vita religiosa precedente , non sono mai stato bene,non ho mai avuto pace né gioia profonde , perché non ero là dove Dio mi chiamava ... “ e Gregorio di Nissa nelle sue “ Omelie “ affermò : “ ... il Signore dice che la felicità non consiste nel conoscere qualche verità su Dio ma nell’avere Dio in noi stessi ... “ . Fratelli si è liberi se si incontra personalmente la libertà e con essa si costruisce un rapporto . Dunque la libertà, al pari della verità ,è persona ? Sì è persona dunque divinità .