QUELLI DEL PENSIERO FLOSCIO

10.02.2016 07:13

A proposito di quanto vi scrivevo di ieri sul pensiero floscio della classe dirigente di questa diocesi, risponde a questa brutta gente sempre super impegnata Mons. Galantino che non è il sottoscritto , il povero prete esaurito , messo al bando perché psicotico ma è il segretario generale della CEI , quello che quando il faraone va a Roma ( parafrasando il signor G ) cerca di farsi con lui i self e si fa largo fra i suoi confratelli vescovi sgomitando per dare l’impressione a noi qui, che è un introdotto ….. o yeeeh ! Ebbene durante la santa Messa, un Vescovo con gli attributi ha dichiarato ieri pomeriggio, pubblicamente , in San Pietro alla presenza di migliaia di fedeli, lì convenuti per venerare le spoglie dei cappuccini Pio da Pietralcina e Leopoldo Mandic dichiarati santi dalla santa madre Chiesa : “ Chiedete a noi sacerdoti più disponibilità nell’ascolto delle confessioni e nella direzione spirituale . Chiedeteci più questo! Facendolo voi ci aiutate a rispondere di più e meglio alla nostra vocazione “ . Ho preceduto con il mio articolo , il presule , quello con gli attributi , non certo il nostro , ieri infatti vi ho scritto della mollezza e dell’indolenza con cui i nostri dirigenti , amministrano la SPA diocesi di Biella , la governano come i viziati figli degli imprenditori lanieri , quelli che costruirono imperi ma che l’indolenza delle generazione che gli succedettero , dissiparono in poco tempo . Il segretario generale , che a questo punto mi sento di dire per le ire del faraone & company che legge il nostro sito cari amici di Chiesa Controcorrente sino a prendere spunti ( come d’altra parte spesso è accaduto al Santo Padre … ironicamente si intende …. ) , poi continua nell’opera dello schiaffeggio morale di queste caricature che non ci meritiamo ma che non merita soprattutto il Signore : “ Aiutateci ad amare e ad esercitare sempre di più questo mistero “ che per questi indolenti il mistero è la partenza per quei grotteschi pellegrinaggi consumati nelle notti a farsi ritrarre su facebook con in mano il bicchiere di moito ben guarnito , altro che confessionale ,o in banca o in fondazione a riscuotere il gettone di presenza sprofondati nelle loro poltrone nei vari CDA , o sui pulpiti a spremere la gente come limoni per poi tuffarsi nei loro depositi di denaro , come Paperon de’ Paperoni , di questi satrapi c’è né una lunga fila …. la lunga linea grigia …. Non sono le divise dei cadetti di West Point ( magari ) è il loro colore , il colore dei morti . Riferendosi ai due Santi , il presule ha dichiarato , alla faccia dei nostri manager : “ Come loro , siamo chiamati ad esserlo tutti , soprattutto coloro che esercitano il mistero della Riconciliazione “ . Loro amano la riconciliazione si , ma in termine borsistico , il lievitare , il rialzo delle azioni nelle varie borse sparse nel mondo , e se proprio devono si confessano o si fanno dirigere da pseudo agenti di borsa “ de noaltri “ cercando di moltiplicare i loro capitali e spesso perdendoli . ( ci sono preti che morendo hanno lasciato delle vere fortune ) ….. un vero scandalo …. . Conclude il segretario generale della CEI : “ La misericordia che il buon Dio continua spargere a piene mani – soprattutto in quest’anno giubilare della misericordia – dobbiamo , a nostra volta , donarla facendo nostri gli atteggiamenti di accoglienza e di vicinanza di Gesù e lasciandoci contagiare dalla disponibilità che ha segnato la vita dei due Santi “ . Così si è rivolto ai sacerdoti lì presenti . Direi che la nostra classe dirigente diocesana è stata schiaffeggiata pubblicamente , le parole di Mons. Galantino li ha resi ridicoli , cioè non ha fatto altro che confermare quanto sono ridicoli ,perché non c’è nulla di ciò che auspica il presule che loro facciano . Leggevo ieri sul giornale cattolico locale che un dei due di cui vi scrivevo ieri , anche se uno vale l’altro , rappresenterà la diocesi in un progetto …. bla … bla ….bla …. bla … l’ennesimo incarico con tanto di fotografia … ritratto seduto negli scranni di Palazzo Oropa , sede del Consiglio Comunale ,impegni ?……. non ne onora uno , è al centro di lamentele da parte dei suoi parrocchiani perchè assenteista cronico pur soffrendo della patologia del continuo presenzialismo che è quella malattia che contagia i carrieristi che vuole il paziente presente ovunque per rappresentanza ma non in sostanza, insomma come la battuta tratta dal film “Amici miei ( ricordate ? quelli della super – cazzola) : “ piatto ricco mi ci ficco “ a testimonianza che loro sono dei goliardi, compagnoni, camerati, sono lì per prendere in giro la gente , per ridere alle spalle dei fedeli . Ma personaggio ritratto seduto negli scranni, giovane canonico voluto dal faraone per via della sua arroganza e tracotanza con i deboli ( con i più forti gira al largo perché da noi è ancora in uso “ il codice di Pralungo “ ben descritto nei libri di Giovannino Guereschi e ben rappresentato dai film del regista Carmine Gallone su don Camillo ) benchè introdotto ( altro incarico ) nel giornale diocesano ( nel senso che se non c’è lui si chiude ) non si è accorto che il suo confratello prevosto del Capitolo della Cattedrale , nell’articolo della pagina successiva ,onorando il vecchio can. Boggio nel 60tesimo della sua nascita al cielo , gli ha fatto barba capelli ( e non solo a lui ) e sculacciandolo lo ha messo a dormire presto cioè a tacere …. gli ha chiuso la bocca ( chissà se l’ha capito ? ) . Scrive il dotto ed intelligente can. Bessone ben più fustigatore del sottoscritto : “ Boggio “( l’autore si riferisce all’opera di completamento della Basilica superiore di Oropa fortemente voluta dal vecchio canonico ) “ quasi senza parlare , ha messo in salvo l’opera di generazioni dalla rovina fisica e dal discredito morale a cui va incontro chi accetta e sollecita le offerte senza poi essere in grado di impegnarle adeguatamente “ e qui pausa di silenzio ….. un jaccuse che non viene certo da me …. ma neanche dall’autore dell’articolo …. quel jaccuse è fisiologico , trasparente , cristallino , perché giustizia ….. quel jaccuse si rivolge direttamente alla coscienza degli amministratori preti e laici che siano , e si ritorce anche a quelli che hanno raccolto offerte per il progetto San Martino e che non hanno dato mai conto usando quei fondi per tutt’altro …. ma non per ciò per cui erano stati raccolti . Ancora una parola essenziale sulla figura del can . Boggio , che io dedico ai parolai che imbrattano con i loro scritti e le loro facce le pagine del giornale diocesano , la scrisse Mons. Luigi Maffeo già rettore del Santuario d’Oropa divenuto poi ordinario militare ,:” …. Nessuna concessione alla popolarità . Lavoro sodo , nel silenzio ,che d’autorità circondava la sua austera e pensosa figura . Le sue parole erano scarne e scarne . I suoi pensieri non si vedevano , si toccavano . Amò Oropa con una austerità tipica , con la intensa vita spirituale e con la fecondità di una mente creatrice “ . E’ come dire a questa gente ……… siete fuori luogo , avete veramente sbagliato quello che voi insulsamente ritenete un “ mestiere “ .