... questa parola è dura ...

24.08.2018 23:27 Nella prima lettura tratta dal libro di Giosuè , in questa XXI domenica del tempo Ordinario , abbiamo sentito affermare dalla voce del popolo la convenienza a servire Dio : “ … egli ( il Signore ) ha compiuto quei grandi segni dinanzi ai nostri occhi …. Perciò anche noi serviamo il Signore …. “ . Siamo di fronte al quotidiano dare per avere , per ricevere , sinonimo di scambio , di baratto , di bassa economia , un modo di rapportarsi , che è ben lontano da quello che Dio riserva al suo popolo e un modo di vivere che non è quello di Dio . Dio si è fatto presente nella storia del popolo di Israele , dunque nella nostra storia fratelli cristiani , gratuitamente perché amore ,cioè nell’ottica e nell’etica del servizio , indicato nei brani di Vangelo di Matteo (6,24 ) e di Luca (16,13 ) ossia , che non è possibile servire due padroni , un ammonimento rivolto a noi fratelli cristiani a fuggire ogni comportamento ambiguo e scegliere ascoltando cuore e coscienza evitando di calcolare le sole opportunità favorevoli . Il cristianesimo come scelta di vita è , come abbiamo ascoltato nel brano di Vangelo appena proclamato , una : “ … parola dura …. “ che scoraggia sino alla rinuncia , tanto che , annota l’evangelista : “ … da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui … “ . Il cristianesimo come dottrina può piacere , è intellettualmente interessante , e anche se volete intrigante ma come scelta di vita , cioè applicando il piacere intellettuale e l’interesse al comportamento ovvero l’etica , la morale , scoraggia perché è “ duro “ è una : “ … parola dura …. “ sono rinunce per ciò che non si vede , come scrive Paolo agli Ebrei . Fratelli cristiani è questo l’odierno e perenne modus vivendi, si è cristiani di facciata , superficialmente non profondamente , per opportunismo si esclude l’intimità cioè l’essenzialità , l’essenza …. il vero modo di essere , l’originale e l’orinario modo di essere . Per comprendere dobbiamo trasfigurare cioè andare oltre la figura , oltre la nostra esistenza , nella nostra essenza . Per fede si devono percorrere le strade di quel mondo che si spera e osservare a fondo e con curiosità le cose che non si vedono come scrive Paolo nella lettera agli Ebrei ( 11,1 ) : “ … La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono …. “ . Questo esercizio , questa scelta , questo testardamente perseguire le difficoltà , la novità , questo vivere la “ … parola dura …. “ ci porta a comprendere come definirsi cristiani significhi divenire una sola carne : “ … i due diventeranno una sola carne … “ cioè unità . Pietro ci presenta nella seconda lettura l’unione degli sposi , la famiglia , modello di unità ….. perchè modello di unità tra il divino e l’umano finalizzata a far dell’uomo una divinità cioè un essere eterno . L’immortalità sognata e bramata dai mitici eroi greci attraverso l’eccezionalità delle loro imprese , nel cristianesimo è quell’eternità contenuta nella storia della salvezza scritta nella Sacra Scrittura e proposta all’attenzione e alla sensibilità di tutti attraverso il solo scegliere di vivere , di respirare , di concepire la vita come dono . Trasfiguriamo ancora questa realtà effimera, cadente e decadente andando oltre i nostri orizzonti terreni per aprirci a quelli divini di cui siamo parte leggendo , dal Cantico Spirituale , le parole del mistico Giovanni della Croce : “ … L’anima unita e trasformata in Dio vive in Dio e per Dio e riflette verso di lui lo stesso impulso vitale che egli le trasmette …. “ ….. e questo , per il fatto che siamo figli di Dio , scrive il mistico carmelitano parafrasando la lettera di S. Paolo ai Galati ( 4,6 ) . “ … Nulla è impossibile a Dio … “ si legge nel Vangelo di Luca ( 1,37) dunque prosegue nel Cantico Spirituale S. Giovanni della Croce : “ … Non bisogna ritenere impossibile che nell’anima avvenga una cosa tanto sublime . Infatti quando Dio le fa la grazia di giungere ad essere deiforme e unita con la Santissima Trinità essa diventa Dio per partecipazione . Allora si rende possibile nell’anima un’altra vita intellettiva , conoscitiva e caritativa , realizzata nella Trinità , in unione con la Trinità e simile a quella della stessa Trinità … “ . La scelta che l’uomo , che ognuno di noi fratelli cristiani è chiamato a vivere non può essere superficiale opportunismo ma totale dedizione ,perché come scrive Paolo nella sua prima lettera ai Corinti ( 6,19 ) , siamo “ … stati pagati a caro prezzo … “ , cioè il nostro corpo ( e con esso lo spirito e l’anima ) non ci appartiene , ci è prestato , ci è concesso in uso , ne siamo solamente semplici amministratori non padroni : “ … non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo ? … “ leggiamo ancora nella prima lettera di Paolo ai Corinti ( 6 ,15 ) . Attraverso il nostro corpo scegliamo , ci impegniamo “ … il corpo … “ continua Paolo è : “ … per il Signore e il Signore è per il corpo ….” ( 1 Cor.6,13 ) . Dunque la scelta è anche un atteggiamento del corpo , è come scrive S. Giovanni della Croce parte della vita caritativa , oblativa , intendendo per carità per oblazione l’amore , come afferma l’evangelista Giovanni nella sua prima lettera ( 4,15 ) : “ … Dio è amore …” cioè siamo parte dell’amore , siamo parte di Dio , siamo nell’eternità . Concludiamo , fratelli cristiani , la “ … parola dura …. “ cioè anche il solo sforzarsi di vivere autenticamente la vita cristiana in questa società è colto come limite , i numeri le statistiche lo indicano , e ciò da sempre a tal punto che nell’Antico Testamento i credenti erano indicati come il piccolo resto , cioè nel popolo , nella società i pochi dei molti ; ma appartenere al piccolo resto ha indubbiamente i suoi vantaggi , si sogna , si spera , e perché divini si crea perché si è partecipi della creazione ,della nuova creazione , la nuova vita , l’altra vita, la novità : l’eternità lqa vita continua , la vita dopo la morte . L’essere accanto al Signore e vivere ciò che la società indica come la durezza della parola altro non è che eternità …. ben compresero gli apostoli che per bocca di Simon Pietro con queste parole risposero a Gesù : “ Signore ….. tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio … “ .