... qui abet aures audiendi , audiat ...

28.05.2022 07:25 “ ... di questo voi siete testimoni ... “ abbiamo sentito proclamare poc’anzi nella Liturgia della Parola di questa domenica solennità dell’Ascensione del Signore . Noi dunque fratelli siamo testimoni dell’Ascensione del Signore e proprio perché testimoni invitati a predicare questa verità , questa realtà . Il nostro credo dunque è che Cristo ha patito ed è risorto e che è apparso ai suoi discepoli è ciò che Paolo scrisse nella sua prima lettera indirizzata alla comunità cristiana che era in Corinto ( 15,3-5 ) : “ ... Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici ... “ . Fratelli siamo discendenti di quella comunità cristiana , depositari di quella Parola e di essa i predicatori , coloro che si fanno carico di trasmetterla vivendola ancor prima di proclamarla ; siamo chiamati a rendere viva la Parola agli occhi di coloro che osservano il nostro modo di vivere perché la Parola insegna : “ ... Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio. Chi parla, lo faccia come con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l'energia ricevuta da Dio, perché in tutto venga glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartiene la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen ... “ si legge nella prima lettera di Pietro ( 4,10-11 ) e Paolo esortò i Colossesi ( 3,23-24 ) con queste parole : “ ... Qualunque cosa facciate, fatela di cuore come per il Signore e non per gli uomini ... Servite a Cristo Signore ... “ . E’ questo il modo il di agire a cui siamo stati invitati : realizzare e trasmettere quanto ci è stato trasmesso ovvero la Parola che deve essere da noi vissuta in prima persona , ci è richiesto di farne esperienza , divenirne testimoni, coloro chiamati ad assistere ad un evento per poi fornire, in futuro , la prova di quell’evento . Dunque credendo, attraverso la Parola, diveniamo direttamente spettatori , attori , partecipi degli eventi della vita di Cristo , della storia del popolo di Israele , della vita delle prime comunità cristiane e ci fregiamo ed onoriamo di trasmettere ad altri la qwuesta nostra esperienza . Fratelli così, in questo modo, viviamo la storia della salvezza , la attualizziamo , rendedola concreta ,realizzandola dunque trasmettendola , tramadandola alle generazioni future . Attraverso il nostro entusiasmo e la gioia di avere vissuto noi stessi quell’esperienza e di quell’esperienza “ contagiamo “ coloro che ci osservano , coloro che ci stanno accanto , chi ci è prossimo : “ ... ad Antiochia per la prima volta i discepoli furono chiamati Cristiani ... “ si legge negli Atti degli Apostoli ( 11,26 ) e la Scrittura spesso dà conto delle conversioni : “ ... Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede ... “ . ( Atti 6,7 ) I cristiani vivevano una vita semplice, del tutto normale e quella normalità quella semplicità attirava , incuriosiva , convertiva . Luca negli Atti degli apostoli , cronaca della vita della prima comunità cristiana, così descrive le peculiarità delle comunità : “ ... Erano assidui nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio ... “ e aggiunge che proprio quel semplice loro modo di vivere trovò riscontro tra i pagani essi infatti godevano : “ ... la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati ... “ . ( Atti 2,42-48 ) Nella lettera Diogneto , uno scritto del II secolo di un autore sconosciuto divenuta parte degli scritti della nostra tradizione, si legge : “ ... I cristiani non si differenziano dagli altri uomini né per territorio, né per il modo di parlare, né per la foggia dei loro vestiti. Infatti non abitano in città particolari, non usano qualche strano linguaggio, e non adottano uno speciale modo di vivere. Questa dottrina che essi seguono non l’hanno inventata loro in seguito a riflessione e ricerca di uomini che amavano le novità, né essi si appoggiano, come certuni, su un sistema filosofico umano ... “ e continua “ ... Risiedono poi in città sia greche che barbare, così come capita, e pur seguendo nel modo di vestirsi, nel modo di mangiare e nel resto della vita i costumi del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, come tutti hanno ammesso, incredibile. Abitano ognuno nella propria patria, ma come fossero stranieri; rispettano e adempiono tutti i doveri dei cittadini, e si sobbarcano tutti gli oneri come fossero stranieri; ogni regione straniera è la loro patria, eppure ogni patria per essi è terra straniera. Come tutti gli altri uomini si sposano ed hanno figli, ma non ripudiano i loro bambini. Hanno in comune la mensa, ma non il letto ... “ e conclude “ ...Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Vivono sulla terra, ma hanno la loro cittadinanza in cielo. Osservano le leggi stabilite ma, con il loro modo di vivere, sono al di sopra delle leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Anche se non sono conosciuti, vengono condannati; sono condannati a morte, e da essa vengono vivificati. Sono poveri e rendono ricchi molti; sono sprovvisti di tutto, e trovano abbondanza in tutto. Vengono disprezzati e nei disprezzi trovano la loro gloria; sono colpiti nella fama e intanto viene resa testimonianza alla loro giustizia. Sono ingiuriati, e benedicono; sono trattati in modo oltraggioso, e ricambiano con l’onore. Quando fanno dei bene vengono puniti come fossero malfattori; mentre sono puniti gioiscono come se si donasse loro la vita. I Giudei muovono a loro guerra come a gente straniera, e i pagani li perseguitano; ma coloro che li odiano non sanno dire la causa del loro odio ... “ . Fratelli siamo dunque depositari e testimoni della vita delle comunità cristiane che ci hanno preceduto e con esse siamo in continuità di intenti e il loro credoè divenuto il nostro credo ma soprattutto siamo depositari e testimoni della Passione , della morte del Signore , della sua Resurrezione e della sua Ascensione al cielo e ciò è vissuto da noi direttamente ogni giorno perché parte fondante della nostra vita , del nostro modo di esistere , di essere in questo mondo , del modo con il quale ci si rapporta con il nostro prossimo e con l’ambiente che ci circonda e che abitiamo . Se non viviamo la Parola, se non ci sforziamo di vivere la Parola, vana è la nostra fede e ancor più la nostra predicazione ci insegna S.Paolo . La Parola non è semplice da vivere , sempre continuamente ci si deve scontrare con l’educazione che il mondo, il mondano ci ha imposto e ci impone. Il mondo giustifica la guerra , diversamente la Parola che è carità ,amore dunque pace , concordia , unione , unità pur nella diversità . Fratelli Gesù stesso ci ammonisce che se non ascoltiamo la Parola , se non ci appropriamo di essa sino a viverla a sentirla scorrere nelle nostre vene, gli eventi che Cristo ha vissuto divengono una favola e, l’amore, la pace , la carità si tramutano in scontro , guerra che è ciò che sta succedendo in questi giorni nel nostro Continente . Scrisse Raoul Follereau : “ ... se non ci amiamo ci distruggiamo ... “ e la Parola è Dio stesso e Dio è amore . Il mancato ascolto della Parola obnubila la mente . Goya scrisse che ... “ il sonno della ragione genera mostri ...” e Gesù a questo proposito è categorico : “ ... Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi ... “ si legge nel Vangelo di Luca . ( 16,31 ) Fratelli affidarsi alla Parola rende testimoni degli eventi che costituiscono la storia della salvezza , rendono noi parte , partecipi della storia della salvezza , dunque della realtà promessa dal Signore attraverso la sua Parola ispirata . Scrisse a proposito S.Paolo ( 1 Cor.2,9 ) : “ ... Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai entrarono in cuore di uomo,queste ha preparato Dio per coloro che lo amano ... “ . Fratelli di questo siamo testimoni perché quelle cose che la Sacra Scrittura intende le conosciamo o almeno dovremmo averle conosciute e comprese , perché sta scritto : “ ... tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi ... “ ( Gv.15,15 ) dunque chi ha orecchie per intendere ,intenda !