... rallegrati , turbati e pieni di grazia ...
07.12.2019 14:21
“ … Rallegrati , piena di grazia , il Signore è con te … “ .
Luca trascrive , nel racconto del suo Vangelo che oggi la Liturgia della Parola propone nella solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria , le parole che l’angelo Gabriele rivolse alla vergine , parole dense , gravi , parole che indicano una condizione nuova , una nuova identità nella vita di Maria , una nuova vita : la vita di grazia meritata da Maria per il suo fiat , per il suo sì , per la sua totale adesione al piano di Dio , al progetto di Dio , alla provvidenza divina : “ ….. Ecco la serva del Signore : avvenga per me secondo la tua parola … “ e questa risposta nel contesto della vita cristiana delinea e manifesta la fede .
E per noi ? Per ognuno di noi come avviene la vita grazia ? Quando e come avviene l’incontro con l’angelo , con l’inviato di Dio , con il messaggero di Dio ?
Il Catechismo della Chiesa Cattolica testo , che con le Sacre Scritture , è fondamentale per chi si definisce cristiano ( n.ri 1996 - 2005 ) della grazia così recita : “ …. La grazia è il favore, il soccorso gratuito che Dio ci dà perché rispondiamo al suo invito: diventare figli di Dio, figli adottivi, partecipi della natura divina, della vita eterna. La grazia è una partecipazione alla vita di Dio; ci introduce nell'intimità della vita trinitaria. Mediante il Battesimo il cristiano partecipa alla grazia di Cristo, Capo del suo corpo. Come « figlio adottivo », egli può ora chiamare Dio « Padre », in unione con il Figlio unigenito. Riceve la vita dello Spirito che infonde in lui la carità e forma la Chiesa. Questa vocazione alla vita eterna è soprannaturale. Dipende interamente dall'iniziativa gratuita di Dio, poiché egli solo può rivelarsi e donare se stesso. Supera le capacità dell'intelligenza e le forze della volontà dell'uomo, come di ogni creatura. È la grazia santificante o deificante, ricevuta nel Battesimo. Essa è in noi la sorgente dell'opera di santificazione: « Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove. Tutto questo però viene da Dio, che ci ha riconciliati con sé mediante Cristo » (2 Cor 5,17-18). La grazia è innanzi tutto e principalmente il dono dello Spirito che ci giustifica e ci santifica. Ma la grazia comprende anche i doni che lo Spirito ci concede per associarci alla sua opera, per renderci capaci di cooperare alla salvezza degli altri e alla crescita del corpo di Cristo, la Chiesa. Sono le grazie sacramentali, doni propri ai diversi sacramenti. Sono inoltre le grazie speciali chiamate anche carismi con il termine greco usato da san Paolo, che significa favore, dono gratuito, beneficio. Qualunque sia la loro natura a volte straordinaria, come il dono dei miracoli o delle lingue, i carismi sono ordinati alla grazia santificante e hanno come fine il bene comune della Chiesa. Sono al servizio della carità che edifica la Chiesa . ….. la grazia che opera in noi ci sprona ad una fede sempre più grande e ad un atteggiamento di povertà fiduciosa. Si trova una delle più belle dimostrazioni di tale disposizione d'animo nella risposta di santa Giovanna d'Arco ad una domanda subdola dei suoi giudici ecclesiastici: « Interrogata se sappia d'essere nella grazia di Dio, risponde: "Se non vi sono, Dio mi vuole mettere; se vi sono, Dio mi vuole custodire in essa" ». ….. “ .
Fratelli cristiani , come creature non solo abbiamo ricevuto in dono il creato e di questo ne abbiamo abusato , l’abbiamo sfrutatto sino a portare parte di esso al limite , ad un passo , sull’orlo dell’estinzione ; ma abbiamo ricevuto la vita divina e di questo dono non ce ne siamo accorti e continuiniamo a non accorgercene a non prendere coscienza di questa nostra condizione donata . Prendere coscienza significa elevarsi , mettersi in evidenza , mentre preferiamo vivere tra la folla senza da essa distinguersi . Andiamo a rileggere nel Vangelo di Luca ( 19,1-10 ) il racconto dell’incontro tra Gesù e Zaccheo , rileggamo avidamente le parole dell’evangelista e l’atteggiamento di Zaccheo . Leggiamo con attenzione e trepidazione quelle parole , rileggiamole , meditiamole e ruminiamole . Uscire dalla folla , elevarsi da essa significa entrare in una nuova condizione , nella nuova condizione , significa realizzarsi dunque rallegrarsi , come dice l’angelo a Maria : “ … rallegrati … “ .
Per l’eperienza di Maria nel provare turbamento all’annuncio dell’angelo , a noi quel turbamento è risparmiato , come è risparmiato il salire sulla Croce per la nostra salvezza per l’esperienza di Gesù .
Ricordiamoci , fratelli cristiani , che proprio per grazia di Dio l’uomo è sempre nella sua primaria condizione , ovvero è nel giardino , nell’Eden che passeggia con Dio , nell’ordine e nell’armonia circondato da ciò che Dio ha posto nelle sua mani , perché Dio è fedele alle sue promesse e paga ognuno con la stessa moneta . E’ il senso della parabola , nel Vangelo di Matteo ( 20,8-16 ) degli operai mandati a lavorare nella vigna a diverse ore del giorno : “ … ma quando fu sera … ricevettero ciascuno un denaro … Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi ... “ è il segno della nuova , vita , della nuova identità , della vita di grazia , del mistero.
Così si legge nei Discorsi di san Gregorio Nazianzeno : “ … Ma che cosa significa per noi questo grande mistero ? Ecco : io ho ricevuto l’immagine di Dio ma non l’ho saputa conservare intatta . Allora egli assume la mia condizione umana per salvare me , fatto a sua immagine e per dare a me , mortale , la sua immortalità . Era certo conveniente che la natura umana fosse santificata mediante la natura umana assunta da Dio . Così egli con la sua forza vinse la potenza demoniaca , ci ridonò la libertà e ci ricondusse alla casa paterna per la mediazione del Figlio suo …. “ .
Ecco spiegato , secondo il racconto lucano , perché la Vergine Maria è piena , colma , satura di grazia , ecco perché deve rallegrarsi , ed ecco perché sente e prova turbamernto .