... resto,scarto ... Resto scarto !...

23.10.2021 15:00 “ ... il Signore ha salvato il suo popolo, il resto d’Israele ... “ così è stato proclamato nella prima lettura , di questa XXX domenica del Tempo Ordinario , tratta dal libro del profeta Geremia . Dunque , fratelli ,ascoltata la Parola è lecito e ancor più doveroso domandarsi come sia costituito il popolo del Signore , il popolo di Dio ? Il profeta , nel suo libro identifica il popolo di Dio nell’insieme di una serie di personaggi : “ ... il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente ... “ e lo definisce “ ... il resto d’Israele ... “ che , a detta del profeta ritorneranno : “ ... qui in gran folla ... “ . Il popolo di Dio , noi fratelli cristiani , continuità di quel popolo , non siamo una folla sterminata , oceanica ma un resto, cioè lo scarto , un numero esiguo , e di ciò ( del numero ) poco importa perché di fatto siamo un popolo in possesso di quelle caratteristiche atte ad identificarlo tale . Siamo infatti una collettività, una comunità , siamo sudditi cioè sottoposti a Dio , siamo tradizionalmente identificati come gruppo, classe, denoninati cristiani, termine coniato per la prima volta dagli abitanti di Antiochia ( lo si legge nel libro degli Atti degli Apostoli 11,26 ) e concettualmente , in nuce , era già sottointeso nell’Antico Testamento nel libro del profeta Geremia ( 15,16 ) : “ ... perché io portavo il tuo nome,Signore, Dio degli eserciti ... “ quindi da ha origine da Cristo la nostra identità come popolo : cristiano , cristiani . Nel secondo capitolo della Costituzione dogmatica Lumen Gentium ( sulla Chiesa ) dal titolo Il Popolo di Dio si legge : “ ... Tuttavia Dio volle santificare e salvare gli uomini non individualmente e senza alcun legame tra loro, ma volle costituire di loro un popolo, che lo riconoscesse secondo la verità e lo servisse nella santità ... “ . Dunque per il fatto di essere riconosciuti cristiani cioè gruppo , popolo di Dio ,non si sono assunte solamente le dinamiche che caratterizzano un popolo , una delle tante moltitudini che abitano questa terra , un’espressione politica e geografica , niente di tutto ciò o anche tutto ciò ma principalmente siamo il popolo di Dio , e come tale , forti di questa identità ci distinguiamo dagli altri popoli (anche da quello al quale politicamente apparteniamo ) così come gli altri popoli ci distinguono . Nell’epistola a Diogneto (5-6), un manoscritto redatto da un autore sconosciuto alla fine del II secolo d.C., dei cristiani , dell’identità cristiana si legge : “ ... I cristiani non si differenziano dagli altri uomini né per territorio, né per il modo di parlare, né per la foggia dei loro vestiti. Infatti non abitano in città particolari, non usano qualche strano linguaggio, e non adottano uno speciale modo di vivere. Questa dottrina che essi seguono non l’hanno inventata loro in seguito a riflessione e ricerca di uomini che amavano le novità, né essi si appoggiano, come certuni, su un sistema filosofico umano. Risiedono poi in città sia greche che barbare, così come capita, e pur seguendo nel modo di vestirsi, nel modo di mangiare e nel resto della vita i costumi del luogo, si propongono una forma di vita meravigliosa e, come tutti hanno ammesso, incredibile. Abitano ognuno nella propria patria, ma come fossero stranieri; rispettano e adempiono tutti i doveri dei cittadini, e si sobbarcano tutti gli oneri come fossero stranieri; ogni regione straniera è la loro patria, eppure ogni patria per essi è terra straniera. Come tutti gli altri uomini si sposano ed hanno figli, ma non ripudiano i loro bambini. Hanno in comune la mensa, ma non il letto. Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Vivono sulla terra, ma hanno la loro cittadinanza in cielo. Osservano le leggi stabilite ma, con il loro modo di vivere, sono al di sopra delle leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. Anche se non sono conosciuti, vengono condannati; sono condannati a morte, e da essa vengono vivificati. Sono poveri e rendono ricchi molti; sono sprovvisti di tutto, e trovano abbondanza in tutto. Vengono disprezzati e nei disprezzi trovano la loro gloria; sono colpiti nella fama e intanto viene resa testimonianza alla loro giustizia. Sono ingiuriati, e benedicono; sono trattati in modo oltraggioso, e ricambiano con l’onore. Quando fanno del bene vengono puniti come fossero malfattori; mentre sono puniti gioiscono come se si donasse loro la vita. I Giudei muovono a loro guerra come a gente straniera, e i pagani li perseguitano; ma coloro che li odiano non sanno dire la causa del loro odio. Insomma, per parlar chiaro, i cristiani rappresentano nel mondo ciò che l’anima è nel corpo. L’anima si trova in ogni membro del corpo; ed anche i cristiani sono sparpagliati nelle città del mondo. L’anima poi dimora nel corpo, ma non proviene da esso; ed anche i cristiani abitano in questo mondo, ma non sono del mondo. L’anima invisibile è racchiusa in un corpo che si vede; anche i cristiani li vediamo abitare nel mondo, ma la loro pietà è invisibile. La carne, anche se non ha ricevuto alcuna ingiuria, si accanisce con odio e fa’ la guerra all’anima, perché questa non le permette di godere dei piaceri sensuali; allo stesso modo anche il mondo odia i cristiani pur non avendo ricevuto nessuna ingiuria, per il solo motivo che questi sono contrari ai piaceri. L’anima ama la carne, che però la odia, e le membra; e così pure i cristiani amano chi li odia. L’anima è rinchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo; anche i cristiani sono detenuti nel mondo come in una prigione, ma sono loro a sostenere il mondo. L’anima immortale risiede in un corpo mortale; anche i cristiani sono come dei pellegrini che viaggiano tra cose corruttibili, ma attendono l’incorruttibilità celeste. L’anima, maltrattata nelle bevande e nei cibi, diventa migliore; anche i cristiani, sottoposti ai supplizi, aumentano di numero ogni giorno più. Dio li ha posti in un luogo tanto elevato, che non è loro permesso di abbandonarlo ... " . Fratelli questa lunga lettera definisce , delinea il popolo di Dio e questo popolo , noi cristiani , siamo un resto di una umanità ammalata , un resto formato da ciechi , zoppi , muti , sordi , piagati che il Signore è venuto a radunare , a guarire , a guidare e a fare di questo resto un gran folla come ha profetizzato Geremia nella prima lettura che la Liturgia della Parola ci ha oggi proposto . Siamo dunque un piccolo resto ma di fatto una gran folla radunata nella Chiesa che è terrena e celeste ; Chiesa , terra , terra santa nella quale ciò che conta è l’appartenervi non certamente il contarsi . Dio punì il re Davide quando ,fomentato da Satana ,volle censire il popolo che gli era stato affidato ; lo si legge nel primo libro delle Cronache ( 21,1-4 ) : “ ... Or Satana si levò contro Israele, e istigò Davide a fare il censimento d'Israele. Così Davide disse a Joab e ai capi del popolo: «Andate, fate il censimento degli Israeliti da Beer-Sceba a Dan; quindi presentatemi il rapporto perché conosca il loro numero» . Joab rispose: «L'Eterno moltiplichi il suo popolo cento volte tanto. Ma, o re mio signore, non sono forse tutti servi del mio signore? Perché il mio signore richiede questo? Perché rendere Israele colpevole?». Ma la richiesta del re prevalse contro Joab ... “ . Ma perché Davide decide di censire il popolo ? Prosegue il primo libro delle Cronache ( 21, 5-7 ) “ ... Joab consegnò a Davide il numero del censimento del popolo: in tutto Israele c'erano unmilionecentomila uomini atti a maneggiare la spada, e in Giuda quattrocentosettantamila uomini atti a maneggiare la spada. Ma nel censimento di questi Joab non incluse Levi e Beniamino, perché la richiesta del re era per lui abominevole . Questa cosa dispiacque a DIO, perciò colpì Israele ... “ . La Parola insegna che Dio non gradisce i rapporti di forza ,infatti nel suo rapporto con l’uomo , Dio non si impone ,ma lo incontra , parla , discute con l’uomo , con ognuno di noi fratelli cristiani . Propone e non impone , parla e ascolta , dialoga e insegna : Gesù è infatti il Maestro colui che insegna , che spiega , e Dio è Padre colui che educa attraverso la parola e l’ascolto , e noi siamo coloro che sono stati plasmati dalle sapienti mani del Padre e calati in un mondo , Eden , il giardino , creato , fatto essere dalla Parola dunque dal dialogo , dalla proposta , dall’amore non dalla forza o dall’imposizione . Questo fratelli cristiani è il nostro patrimonio genetico , questa è la nostra identità : “ ... Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa e noi ci gloriamo di professarla in Cristo, Nostro Signore .. “che è ciò che si pronuncia nella professione di fede durante la solenne Liturgia del Sacramento battesimale , quando si acquisisce il diritto di calpestare edi appartenere alla terra santa . L’umanità malata , bisognosa , fratelli , è dunque salvata ,sanata e di fronte al Signore questa umanità non ha numero , non è definita da una quantità ; scrisse Pietro nella sua seconda lettera (3,8 ) : “ ...davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo ... “ dunque , ciò che conta non è l’avere bensì essere ed esserci nel piccolo resto perché diviene folla se si pone alla sequela di colui che come scrisse Paolo nella sua lettera indirizzata alla comunità cristiana che era in Filippi (4,13) : “ ... Tutto posso in colui che mi dà la forza ... “ perché fratelli cristiani : “ ... nulla è impossibile a Dio ...” .(Lc.1,37)