... riconoscere la nsotra condizione ...

23.02.2019 14:57 “ …. E come eravamo simili all’uomo terreno , così , saremo simili all’uomo celeste ….. “ . E’ una affermazione forte , rivoluzionaria , controcorrente , che oggi , VII domenica del Tempo Ordinario la Liturgia della Parola ci offre nella lettura della prima lettera di S. Paolo , alla comunità cristiana che era in Corinto . Essere cristiani , seguire il Cristo , ci fa comprendere l’Apostolo delle genti , significa lasciare un o il passato per il futuro , per divenire futuro … e questo è progresso da , a ….. da eravamo a saremo , da ciò che si era a ciò che si sarà , dunque a ciò che si è . L’essere che siamo evolve , ancor di più esplode , si tende verso l’esterno , fa rotta verso l’ovunque , raggiunge i massimi livelli , non più terra , o acqua , o aria ma spirito , alito , impalpabile , invisibile , aereo ciò che si insinua ovunque , che tutto penetra , che tutto occupa e che tutto raggiunge . Lo spirito è il presente ,proprio perché è stato passato per divenire futuro . Quanto afferma l’Apostolo , noi fratelli cristiani lo viviamo nel Battesimo . L’uomo di terra , di carne , diviene uomo di spirito appunto l’uomo celeste , perché in esso ,nell’uomo di carne , penetra lo spirito quello spirito che aleggiava sulle acque . Il divino inabita l’uomo di carne e lo fa essere uomo divino , uomo celeste , divinità , Dio . Scrive S. Basilio Magno nel trattato “ Su lo Spirito Santo “ : “ …. Da lui ( dallo Spirito ) la gioia eterna , da lui l’unione costante e la somiglianza con Dio , e , cosa più sublime di ogni altra , da lui la possibilità di divenire Dio …. “ e Paolo ai Colossesi ( 2,9-10 ) : “ …. E’ in lui ( Cristo ) che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità , e voi partecipate della pienezza di lui …. “ i colossesi dunque partecipano della divinità , divengono in Dio , Dio . Dobbiamo chiederci perché Dio concede all’uomo , a noi , ad ognuno di noi fratelli cristiani , di partecipare alla vita divina ? Perché ? Perché questa concessione ? Perché questo privilegio ? Perché ? Come scrive Paolo nella sua seconda lettera ai Corinti ( 4,18 ) : “ … perchè noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili , ma su quelle invisibili . Le cose visibili sono di un momento , quelle invisibili sono eterne …. “ e tutto ciò , perché noi si possa pensare come Dio , dunque poi , agire come Dio , perché se in Dio , siamo Dio, dunque , di conseguenza, come Dio , dobbiamo pensare e agire . Dobbiamo perciò partecipare , vivere già qui , in questo mondo di quel mondo che è oltre a noi che è eterno , dunque invisibile agli occhi dei pagani ma visibile agli occhi dei cristiani . Proviamo a riflettere sulle parole con le quali Gesù ammonisce Pietro e che l’evangelista Marco ( 8,33 ) annota nel suo Vangelo : “ … Và dietro a me Satana ! Perché tu non pensi secondo Dio , ma secondo gli uomini …. “ . Il progetto di Dio è l’elevazione dell’uomo , la santificazione dell’uomo , attraverso il suo abbassamento . L’incarnazione , abbassamento di Dio e, la morte di croce il suo innalzamento . A questo proposito scrive Paolo agli Ebrei (10. 1-18) “ …. ed è appunto per quella volontà che noi siamo stati santificati , per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, fatta una volta per sempre … “ . Santi ecco perché Paolo nelle sue lettere si rivolge ai discepoli delle comunità chiamandoli , definendoli , battezzandoli santi . Fratelli , la proclamazione del Vangelo fa di noi , della nostra presenza fisica , psicologica , spirituale , da uomini di carne , di terra , uomini celesti . Scrive Paolo nella sua seconda lettera a Timoteo ( 1,10 ) : “ …. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’immortalità per mezzo del Vangelo … “ . Noi , fratelli cristiani , non siamo solo corpo , ma persona cioè unità di corpo , anima e spirito come Dio ispirando l’apostolo insegna : “… tutta la vostra persona , spirito , anima e corpo , si conservi irreprensibile … “ è ciò che possiamo leggere nella lettera ai santi della chiesa che era in Tessalonica (5,23 ) . La divinità donata , partecipata , permette all’uomo di rapportarsi con Dio , permette all’uomo di rapportarsi famigliarmente con Dio cioè di chiamarlo Abbà . Scrive Paolo ai Romani ( 11.14-17 ) : “ … voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura , ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi , per mezzo del quale gridiamo : << Abbà ! Padre ! >> . Lo Spirito stesso , insieme al nostro spirito , attesta che siamo figli di Dio …. “ e ancora Paolo ai Galati ( 4,4-7 ) afferma : “ …. Quindi non sei più schiavo ma figlio , e se figlio , sei anche erede per grazia di Dio … “ . Con il Salmo 81 si prega : “ … voi siete dei , siete tutti figli dell’Altissimo , ma certo morirete come ogni uomo ….. “ e Tommaso d’Aquino secoli più tardi nelle sue “ Opere “ ebbe a scrivere : “ … L’Unigenito Figlio di Dio , volendoci partecipi della sua divinità , assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dei ….. “ . Dunque figli ,dunque dei perché fossimo partecipi di : “ … quelle cose che occhio non vide , né orecchio udì , né mai entrarono in cuore d’uomo , queste ha preparato Dio per coloro che lo amano … “ è quanto afferma Paolo nella sua prima lettera ai Corinti ( 2,7-10 ) . Fratelli comprendiamo bene quale sia la nostra identità dunque la nostra responsabilità di fronte a questo mondo , a questa società … lo comprendiamo bene ? S. Agostino nel suo Commento sui salmi scrive : “ … Promise agli uomini la divinità , ai mortali l’immortalità , ai peccatori la giustificazione , ai disperati la glorificazione . Sembrava però incredibile agli uomini ciò che Dio prometteva : che essi dalla loro condizione di mortalità di miseria , di debolezza , da polvere e cenere che erano sarebbero diventati uguali agli angeli di Dio …. “ … ecco … uomini celesti … Cosa dire ? Come reagire fratelli cristiani ? Sicuramente invocando il Signore e riconoscere la nostra condizione , come Agostino ha fatto nelle Confessioni : “… ci hai fatti per te , e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te …. “ .