... rilevare per rivelare ...

16.07.2022 13:57 Chi dice di essere , come si definisce, come si identifica in seno alla comunità cristiana , alla Chiesa l’apostolo Paolo ? Nella lettera ai Colossesi di cui oggi , XVI domenica del Tempo Ordinario , la Liturgia della Parola ci ha offerto uno stralcio nella seconda lettura poc’anzi proclamata , Paolo stesso si presenta come ministro della Chiesa : “ ... di essa sono diventato ministro secondo la missione affidatami da Dio ... “ e la missione a lui affidata da Dio per noi , in nostro favore è quella di : “ ... portare a compimento la parola di Dio ... “ che l’apostolo definisce : “ ... mistero nascosto da secoli e generazioni , ma ora manifestato ai suoi santi ... “ . Fratelli c’è molto , c’è tanto in queste poche righe , poche ma pregnanti , pesanti , impotanti parole per la nostra crecita spirituale , per la nostra fede , per la crescita della nostra fede , per l’espandersi della nostra fede . Paolo dunque è parte della Chiesa , si identifica in essa perché da essa è stato accolto, ricordiamo come sia stato scelto dal Signore in modo esplicito,energico , deciso sin’anche violento: “ ... E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso lo avvolse una luce dal cielo ... cadendo a terra ... si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla ... lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda ... “ si legge nel libro degli Atti degli Apostoli ( 9,3-4 : 8-9 ) e sempre negli Atti degli Apostoli ( 13,2-3 ) si apprende che è per volontà dello Spirito Santo che Paolo è stato inserito nella comunità cristiana , la nascente Chiesa : “ ... lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati» . Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono... “ . Dunque Paolo , uomo di Dio e ministro della Chiesa è stato preparato per una missione che è propria di ogni cristiano, di ogni credente ossia portare a compimento la Parola di Dio cioè manifestare al nuovo mondo ( nuovo dopo la venuta del Signore ) il mistero nascosto , cioè Gesù , il Cristo già annunciato nell’Antico Testamento colui che era atteso . Il Cristo è la Parola stessa , è la Parola di Dio che si manifesta al mondo perché come si legge nel Vangelo di Luca ( 12,2 ) Gesù insegna che : “ ... Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto ... “ . Dunque la missione affidata ad ogni disepolo si riassume in queste parole di Gesù : “ ... Pertanto ciò che avrete detto nelle tenebre, sarà udito in piena luce; e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne, sarà annunziato sui tetti ... “ . ( Lc.12,3 ) Se Dio come scrisse l’apostolo Paolo ( 1 Cor.15,28 ) è : “ ... tutto in tutti ... “ tutto è conosciuto cioè l’inconoscibile diviene il conoscibile . Sempre , la Parola deve essere annunciata ,proclamata e siccome ognuno di noi fratelli è “ ... duro d'orecchio ... “ si legge nel libro del profeta Isaia (6,10 ) colui che predica è invitato dal Signore stesso, tramite il profeta ( 58,1 ) con queste parole : “ ... Grida a piena gola, non ti trattenere, alza la tua voce come una tromba ... “ e ciò perché la missione è affidata da Dio , dal Signore . Quel mistero non è più mistero è manifestazione , ciò che viene manifestato non è più nascosto , ora è divenuto conosciuto , è svelato . Fratelli siamo stati educati, a torto ,da questo mondo , dal mondo in cui viviamo ma che non ci appartiene , a ritenere inconoscibile la Parola e sotto certi aspetti lo è , è vero , la parole è inconoscibile se si vuole conoscerla con le sole umane capacità di conoscenza . La mente umana non può conoscere la Parola se non interviene Dio nella nostra storia personale , perché nella storia universale , Dio è già intervenuto : con la creazione e con la venuta del suo Figlio Gesù . L’inconoscibile diviene conoscibile nel momento in cui permettiamo a Dio di intervenire nella nostra vita , nella nostra storia personale , nella nostra intimità , allora ogni mistero nel modo più approriato e nel tempo più opportuno si svela senza che si debba fare chissà quale sforzo perché la fede insegna l’apostolo ( Eb.11,1:3 ) “ ... è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono ... Per fede noi sappiamo che i mondi furono formati dalla parola di Dio, sì che da cose non visibili ha preso origine quello che si vede ... “ ,perché insegna Paolo nella sua prima lettera inviata alla comunità cristiana che era in Corinto : “ ... Sta scritto infatti: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai entrarono in cuore di uomo,queste ha preparato Dio per coloro che lo amano ... “ . La fede dunque ci ha preparato e ci forma continuamente a comprendere quel mondo che è nostro e per il quale siamo stati creati : l’eternità perché la vita dell’uomo si prega con il Salmo 144 ( 4 ) “ ... è come un soffio,i suoi giorni come ombra che passa ... “ dunque la vita in questo mondo ha una durata ,lo si legge nel Salmo 90 ( 10 ) ma ne facciamo esperienza diretta : “ ... Gli anni della nostra vita sono settanta,ottanta per i più robusti,ma quasi tutti sono fatica, dolore; passano presto e noi ci dileguiamo ... “. Diversamnte la vita eterna che è per sempre e il tempo ha una diversa dimensione da quella che in questo mondo si percepisce , si prega con il Salmo 89 : “ ... Ai tuoi occhi, mille anni sono come il giorno di ieri che è passato,come un turno di veglia nella notte ... “ . La missione di Paolo dunque è rilevare e rivelare la Parola di Dio , essa è verità divinamente rivelata , dunque è fondamentale che l’Apostolo l’abbia ( per così dire ) rilevata cioè individuata, acquisita per poterla divulgare , predicare alle genti , a tutte le genti ,perchè Parola di Dio , DEI VERBUM , racchiusa nei testi sacri come ci hanno tramandato i padri conciliari nella Costituzione Dogmatica sulla Divina Rivelazione Dei Verbum (D.V3,11) del Concilio Vaticano II . La Parola deve dunque essere conosciuta e accolta dai fedeli come è scritto nella Costituzione dogmatica : “ ... Le verità divinamente rivelate, che sono contenute ed espresse nei libri della sacra Scrittura, furono scritte per ispirazione dello Spirito Santo La santa madre Chiesa, per fede apostolica, ritiene sacri e canonici tutti interi i libri sia del Vecchio che del Nuovo Testamento, con tutte le loro parti, perché scritti per ispirazione dello Spirito Santo (cfr. Gv 20,31; 2 Tm 3,16); hanno Dio per autore e come tali sono stati consegnati alla Chiesa per la composizione dei libri sacri, Dio scelse e si servì di uomini nel possesso delle loro facoltà e capacità , affinché, agendo egli in essi e per loro mezzo , scrivessero come veri autori, tutte e soltanto quelle cose che egli voleva fossero scritte ...” si legge e a completamento di ciò , gli stessi padri affermarono che : “ ... i libri della Scrittura insegnano con certezza, fedelmente e senza errore la verità che Dio, per la nostra salvezza, volle fosse consegnata nelle sacre Scritture . Pertanto «ogni Scrittura divinamente ispirata è anche utile per insegnare, per convincere, per correggere, per educare alla giustizia, affinché l'uomo di Dio sia perfetto, addestrato ad ogni opera buona ... “ . Da ciò si può dunque comprendere la definizione che Paolo ha usato per definire i membri delle nascenti comunità cristiane coloro a cui è manifestato : “ ... il mistero nascosto da secoli e generazioni ... “ che è la Parola . Ebbene Paolo per definire i discepoli usa il termine santi e alcune delle sue lettere sono proprio indirizzate ad essi , ai santi delle nascenti comunità cristiane . Siamo i santi dunque etimologicamente coloro che vivono separati , che sono capaci di vivere da parte, in disparte con il loro Signore : “ ... Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà ... “ insegna Gesù . ( Mt.6,6 ) Dunque fratelli operiamo : rileviamo per rivelare .