... riuniti nel nome del Signore ...
05.09.2020 14:21
“ … Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome , lì sono io in mezzo a loro … “ è quanto è stato proclamato nell’odierno vangelo in questa XXIII domenica del Tempo Ordinario . La Parola di Gesù è verità , è veritiera ,è certezza , perchè Parola di Dio .
Scrisse Paolo , nella sua seconda lettera al discepolo Timoteo ( 2,13 ): “ …. se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele,perché non può rinnegare se stesso … “ e ciò conferma che la Parola di Dio è una promessa mantenuta , una promessa che si realizza perché Dio “ … non può rinnegare se stesso … “ perché la sua Parola : “ … aveva autorità … “ annota Luca nel suo Vangelo ( 4, 31 ) e ciò stupisce , è ancora Luca ad osserrvare : “ … Erano stupiti del suo insegnamento …. “ .
La Parola di Gesù è verità e produce . Luca (5,3) racconta che Gesù seduto nella barca di Pietro intento “ …. ad ammaestrare le folle …. “ lo invita a prendere il largo per pescare dopo una notte improduttiva . All’invito Pietro risponde con queste parole : “ … Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti … “ ( Lc. 5,5 ) .
La Parola dunque è poliedrica, dinamica perché spinge a fare ed è autorevole perché rende reale ciò che di essa si spera , infatti :” … presero una quantità enorme di pesci … “ annota Luca ( 5,6 ) .
La Parola diviene realtà perché : “ … se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa , il Padre mio che è nei cieli gliela concederà … “ questo è risuonato poc’anzi tra queste mura fratelli cristiani , e lo sperato , ciò che si spera si avvera , ma secondo la volontà di Dio : “ … Fiat voluntas tua … “ proprio come si recitia nella preghiera che Gesù ci ha insegnato.
Il vero miracolo , fratelli cristiani , il vero segno è che vi sia , esista , sia reale chi mantiene le promesse e questo non è certamente l’uomo , noi fratelli , dunque il vero miracolo ed il vero segno è la Presenza di Dio è la sua esistenza …. l’esistenza di colui che mantiene la promessa fatta .La storia della salvezza , la Parola di Dio , tutta la Sacra Scrittura il Nuovo e l’Antico Testamento sono la testimonianza , la narrazione della fedeltà di Dio e dell’infedeltà dell’uomo ecco perché si studia poco la storia della salvezza e si legge poco la Bibbia . L’uomo non vuole sentire , ha paura , si vergogna dei suoi tradimenti , la verità offende recita il proverbio . L’uomo , ognuno di noi , fratelli cristiani è infedele , tradisce , tradisce chi gli è più prossimo , chi gli è meno prossimo , tradisce Dio e tradisce se stesso . Non siamo dunque fedeli a noi stessi , alla parola data , e se non lo siamo con noi stessi non lo siamo con chi ci è più prossimo che vediamo, e non siamo fedeli a Dio che non vediamo .
Dio , noi non lo vediamo , eppure abbiamo appena letto , abbiamo appena sentito dire Dio stesso attraverso la proclamazione della sua Parola ,che è qui in mezzo a noi , perché qui , adesso , in questo preciso momento siamo riuniti nel suo nome , duqnue Egli , fedele alla parola data , alla sua promessa , è qui presente , ma noi non lo crediamo …. soddisfiamo un precetto e questo ci pacifica , perché se dovessimo veramente vivere per soddisfare la promessa fatta , vivere per soddisfare la Parola saremmo in difficoltà , perché non potremmo accettare la realtà della Parola , il suo mondo .
Francesco , San Francesco di Assisi che intendeva vivere alla lettera il Vangelo , vivere ciò che in esso vi era scritto , vivere la Parola e della Parola , dalla gerarchia della Chiesa è stato dissuaso …. troppo radicale … ecco infedeli e infedeltà : ecco l’uomo , ecco la sua natura , ecco svelata la sua natura, la nostra natura.
Fratelli , come afferma Gesù nel vangelo scritto da Giovanni ( 17 ,11 ) noi non siamo di questo mondo pur essendo in questo mondo : “ … essi … sono nel mondo … “ ma “ … non sono del mondo … “ ( 17,14 ) e ciò non fa di noi esseri speciali , super-uomini , ma diversi sì , e quella diversità Francesco di Assisi voleva vivere. La diversità , la nostra diversità consiste nel credere nella Presenza , nel credere e : “ … credere in colui che egli ha mandato … “ ci insegna Gesù ( Gv.6,29 ) . Dunque : “ … dove sono due o tre riuniti nel mio nome , lì sono io in mezzo a loro … “ significa che dobbiamo credere alla reale presenza del Cristo per credere in Dio Padre colui che invia il Figlio , il Cristo .Ma noi preferiamo fermarci in superficie , come Tommaso crediamo se tocchiamo e vediamo infatti Gesù osserva ( Gv.6,26-27 ) : “ … In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati . Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo …. “ .
Se così facciamo allora , come scrisse Paolo nella sua prima lettera alla comunità cristiana che era in Corinto ( 2,9 ) : “ … Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai entrarono in cuore di uomo,queste ha preparato Dio per coloro che lo amano… “ . L’uomo , ognuno di noi frtratelli cristiani è attratto dalle opere , dalle cose che per il nostro linguaggio comune è ciò che si vede , ma per il linguaggio della fede le opere e le cose sono altro e Gesù lo insegna e lo propone ad una umanità morta , cieca e sorda , ecco perché venne a sanare a guarire , a risuscitare i morti : “ … Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato» … “ .
Eppure se si continua la lettura di questo brano di Vangelo emerge la cocciutaggine dell’uomo , quel ragionare , pensare non secondo Dio che è l’ammonimento , l’accusa che Gesù muove a Pietro ( Mt. 16,23 ) : “ … Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini! … “ .
Proseguendo nel dialogo proposto dall’evangelista Giovanni ( 6, 30 ) la folla chiede a Gesù : “ … Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? …. “ non comprendendo che il segno è Gesù stesso , non comprendendo che è lui il soggetto , l’oggetto del credere .
Questa è la prova che l’uomo ritorna al giardino , ha nostalgia di Eden , dell’attimo in cui il serpente lo tenta , dell’attimo in cui l’uomo si lascia sedurre da altro non dall’Altro , da Dio .
Vedere e toccare , questa è l’aspirazione dell’uomo eppure Gesù ammonisce Tommaso con queste parole : “ … Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno! … “ ecco la novità , la nuova realtà , la vera e unica realtà , la realtà definitiva , per sempre .
E’ l’esplicito invito ad uscire dal mondano , da ciò che è relativo , dal frutto delle mode , dal quel lasciarsi trasportare da qualsiasi vento di dottrina che appare , che a noi pare come l’unico atteggiamento all’altezza dei nostri tempi , del nostro piccolo mondo, della piastrella sulla quale poggiano i nostri piedi . Il pavimento fratelli non è la piastrella su cui poggiano i nostri piedi è oltre la piastrella .
Il relativo , il relativismo : “ …. non riconosce nulla di definitivo e lascia come ultima misura solo il prorio io e le sue voglie . Noi abbiamo un’altra misura il Figlio di Dio il vero uomo . E’ lui la misura del vero umanesimo . Adulta non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità ; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo ed è questa amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio di scegliere tra vero e falso , tra inganno e verità . Questa fede adulta dobbiamo maturare , a questa fede adulta dobbiamo guidare il gregge di Cristo , ed è questa la fede che crea unità e che realizza la caritas ….. “ sono parole pronunciate dal card. Ratzinger nell’omelia di apertura del conclave dell’anno 2005 , che lo vide eletto Sommo Pontefice .
Dobbiamo dunque crescere , crescere e maturare personalmente nel dialogo con Cristo attraverso l’ascolto della Parola , della sua Parola per divenire esseri spirituali attraverso quel cammino che da esseri carnali , quali siamo , sfocia nell’assumere la nostra vera identità , la vita nello spirito , che è quel far emergere ciò che è radicato , incarnato dentro di noi , nel nostro profondo , nella nostra intimità .
Dobbiamo dare spazio , manifestare la vita divina , la vita di Grazia conferitaci nel sacramento del battesimo, quando siamo stati iniziati al cristianesimo , al discepolato .
Paolo esorta , nella sua prima lettera la comunità che era in Corinto con queste ispirate parole ( 3,1-2 ) : “ … Io , fratelli , sinora non ho potuto parlare a voi come ad esseri spirituali , ma carnali , come a neonati in Cristo . Vi ho dato da bere latte , non cibo solido , perché non ne eravate capaci . E neanche ora lo siete , perché siete ancora carnali …. “ .
Concludo, fratelli crtistiani , proponendo il dialogo tra Gesù e Nicodemo nel quale Gesù afferma ( Gv.3,6 - 8 ): “ … Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito …. “ e ancora ( Gv.3,12 ) : “ … Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? … “ perché ( Gv.3,16 ) : “ … Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna … “ .
Questo si produce e si ottiene quando due o tre sono riuniti nel nome del Signore .