... Robino Carla ...
23.07.2020 08:47
Oggi la Liturgia ci invita a fare memoria di Santa Maria Maddalena , una donna del popolo ,una popolana e noi onoriamo l’invito della Sacra Liturgia ma al tempo stesso siamo invitati , radunati qui oggi dal Signore per celebrare le esequie della mia mamma , Carla , anch’essa una donna del popolo , una popolana che è giunta alla fine della sua vita proprio come si prega con il Salmo 88 ( 48 ) : “ …. Ricorda quanto è breve la mia vita …. “ perché una vita che termina , secondo il comune sentire , è breve , diviene breve perchè non ha più seguito .
Ma noi fratelli siamo cristiani e crediamo che una vita è stata fatta e voluta per l’esistenza ; si legge nel libro della Sapienza ( 1,14 ): “ …. Egli infatti ha creato tutto per l’esistenza … “ e prosegue : “ … Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità … “ ( 2,23 ) cioè l’uomo è creato per l’oltre la vita , per “l’aldilà “ della vita.
La mia mamma dunque non è morta , ella è ancora , ed è ancora per iniziare il suo eterno cammino verso l’eternità ,dunque è viva , vivente, perché se in viaggio verso l’eternità è perché vive già l’eternità e di eternità, non è nulla , né nel nulla . Questo testimonia il defunto che secondo l’etimologia della parola è colui che ha portato a termine la missione che gli è stata assegnata ( questi fratelli sono preziosismi del linguaggio che la Chiesa propone e insegna ) . La missione è dunque prepararsi a vivere l’eternità , secondo le modalità e i tempi propri del nostro credo , di ciò che ci è stato insegnato a credere . Dunque la mia mamma ha portato a termine la sua prima parte di missione , una missione non priva di difficoltà ma che introduce alla missione definitiva la contemplazione di ciò che la prima lettura, tratta dal Cantico dei Cantici ha proclamato : “ … l’ amore dell’anima mia … “ .
Avere il privilegio di assistere agli ultimi giorni della vita di colui che sta per compiere il balzo nell’infinito , di colui che passa , di colui che ha portato a termine una parte della sua missione , non è solamente una esperienza di vita ,ma è anche una lezione di vita che vale la pena di essere vissuta , vissuta intensamente e che dovrebbe essere sempre visssuta , sempre bisognerebbe avere la possibilità di stare al capezzale di colui che sta per partire per l’eterno viaggio .
La continua ricerca con lo sguardo di punti nello spazio quasi a creare un percorso , che a chi assiste un moribondo pare vuoto ; un linguaggio fatto di gemiti e parole che a nostra detta , perchè oltre , diverso dal nostro formale linguaggio è giudicato incomprensibile , ci dovrebbero proiettare in un altro mondo , nel mondo che non deve venire ,che non deve essere atteso perché c’è già , è già parte di questo mondo , del nostro mondo , un mondo che per noi che assistiamo facciamo fatica definirlo reale ma per chi lo vive è realtà , pura realtà , nuova realtà , la loro realtà , una realtà che è anche alla nostra portata , è lì a portata di mano , ma è un mondo che ci sfugge .
Già , seguono con lo sguardo e comunicano con l’Amore della loro anima , tutto dunque acquista spessore e visibilità , prende forma , si materializza …. ecco , ci si deve staccare , si deve uscire da se stessi per disporsi ad entrare in altro da noi , in altro da loro . Quel mondo è lì per grazia di Dio e ci viene indicato da coloro che sono stati preparati ad entrarvi e se indicato esiste , è nostro , è anche nostro , è anche per noi che non siamo ancora prossimi ad entrarvi , ma che dobbiamo essere pronti ad entravi .
La mia mamma ha avuto una lunga vita il Salmo 89 ( 10) così prega : “ …. Gli anni della nostra vita sono settanta,ottanta per i più robusti,ma quasi tutti sono fatica, dolore;passano presto e noi ci dileguiamo … “. Sono passati presto, in fretta i suoi 95 anni ed oltre , gli anni passano presto , non hanno una durata , infatti il Salmo 90 ( 4 ) recita : “ … mille anni sono come il giorno di ieri che è passato,come un turno di veglia nella notte … “ dunque il tempo , l’età non si conta più , non ha più valore, non la si può più sfoggiare , vantarsene , benchè la mia mamma abbia avuto una lunga vita , benchè lunga , non è l’eternità non è ad essa misurabile , rapportabile , paragonabile . Nulla dunque è lungo o corto ma è e se è , è presente ,è sempre , dunque per sempre ,quindi eterno .
Neppure la grazia che gli è stata accordata di vedere le generazioni che da lei hanno avuto origine, come recita il Salmo 127 ( 6 ) : “ … Possa tu vedere i figli dei tuoi figli … “ quando a lei è stato concesso il privilegio di conoscere i figli dei figli dei suoi figli e, benchè abbia vissuto e si sia deliziata di questi privilegi anche per lei è giunto il tempo , è scoccata l’ora come predisse Gesù a Pietro attraverso il racconto dell’Apostolo Giovanni ( 21,18 ) : “ …. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi … “ . Questo ha vissuto la mia mamma e questo ho vissuto io e ne ho fatto esperienza .
Con queste parole Gesù ci introduce nel mondo dell’ oltre il sensibile , nel mondo delle cose invisibilli , delle cose eterne, quel mondo che quegli occhi persi nel vuoto ( e a questo punto dobbiamo chiederci ma veramente nel vuoto ? ) e quei gemiti e quelle parole che appaiono a noi , sapienti e intelligenti , prive di spessore , quando non le riteniamo vagheggiamenti . In quell’attimo il Signore , sapiente pedagogo , fa toccare a noi il mondo dell’oltre il sensibile , noi siamo chiamati solamente ad osservare e ad imparare , a fare esperienza , a tenersi pronti , quindi ad immegersi , a comprendere e a vivere : “ … Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì,né mai entrarono in cuore di uomo …. “ perché fratelli queste e “ … queste sole ha preparato Dio per coloro che lo amano … “ (1 Cor.2,9 ) sì , che come Giobbe , ( 42,17 ) si possa affermare in qualsiasi giorno della nostra vita sia essa da noi ritenuta lunga o breve : “ … Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni ….”. Quel mondo , la fede ci rende sazi di giorni , e mostra alla Maddalena la realtà : il sepolcro vuoto ….. entrambi segno e prova dell’eternità .
Biella, mercoledì 22 luglio 2020 memoria di S.Maria Maddalena