... saldi e irremovibili ...

26.02.2022 08:41 Fratelli ,l’augurio e l’auspicio di Paolo, dunque del Signore è che si rimanga : “ ... saldi e irremovibili ... “ modalità questa per progredire “ ... sempre più nell’opera del Signore ... “ è ciò che abbiamo sentito proclamare nella seconda lettura di questa VIII domenica del Tempo Ordinario ormai alle soglie dell’inizio della Quaresima mercoledì prossimo venturo con l’imposizione delle ceneri . Saldi e irremovili dunque , allo scopo di progredire di avanzare “ ... nell’opera del Signore ... “ scrive Paolo ; dunque opera , che noi sappiamo essere , per bocca di Gesù stesso come riporta Giovanni nel suo Vangelo ( 6,29 ), il credere , il divenire credenti , il nostro credo la nostra fede riposta in Lui , nel Cristo : “ ... Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato ... “ . Fratelli per noi credenti , per noi discepoli , per noi che ci poniamo alla sequela di Cristo , per rafforzare il nostro credo , nutrire il nostro credo, il Signore interviene dal cielo, lo insegna Gesù stesso : “ ... In verità, in verità vi dico: ..... il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo ... “. ( Gv.6,32-33 ) Il mondo , vive , è vivo perché il Cristo è sceso dal cielo , e nel pane eucaristico e nei sacramenti dà la vita , rende possibile l’origine di ogni cosa dunque l’esistere . “ ... Saldi e irremovibili ... per progredire “ credenti , dunque , non increduli ; è ciò che rimprovera Gesù a Tommaso e che auspica per ognuno di noi : “ ... e non essere più incredulo ma credente! ... “ .(Gv.20,27) Fratelli , credere è faticoso, comporta un grande sforzo da parte nostra, Paolo coglie questa difficoltà perché vive la fatica di credere e lo esterna : “ ... sapendo che lo vostra fatica non è vana nel Signore ... “ La fatica è paragonabile a quella dei salmoni che nuotano controcorrente tra mille pericoli e difficoltà per ritornare e raggiungere il luogo nel quale hanno avuto origine e lì dopo avere generato morirvi , in un ciclo della vita circolare. Lo scopo di quel viaggio ,di quel viaggio senza ritorno , di quel loro unico viaggio è trasmettere la vita , far essere l’altro, far esistere l’altro, generare l’altro da sé . Questo fatto ricorda un insegnamento di Gesù : “ ...Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici ... “ .( Gv.15,13 ) Nella natura fratelli , se si è attenti , si riscontra , si può “ leggere “ , si riflette la Parola di Dio, è appunto il caso del viaggio dei salmoni ; dall’osservazione della natura si può risalire alla Parola , dunque alla Presenza. Nel viaggio dei salmoni , nel mondo dunque che ci circonda , nel creato che è sotto a nostri occhi è inscritto il senso della vita che Dio ha trasmesso sin dalle origini , perché se Dio , come scrisse Paolo nella prima lettera inviata alla comunità cristiana che era in Corinto ( 15,28 ) è :“ ... tutto in tutti ... “ allora Dio è anche in tutto cioè in ogni cosa creata ; la sua presenza dunque è manifesta nel creato , che è ciò che vediamo e ciò che percepiamo anche se non ne facciamo esperienza diretta ; e il creato è frutto del suo pensiero e della sua azione , è la realizzazione di ciò che Dio ha pensato, è il passaggio dalla potenza , di ciò che può essere , all’atto di ciò che è , che diviene , che è manifesto , che si manifesta . Da scienziato e osservatore dei cicli della natura Charles Darwin nella sua opera L’origine delle specie nel trasmettere le sue osservazioni si pose e pose questa domanda : “ ... Possiamo quindi restare ammirati dal fatto che produzioni della natura siano di gran lunga più vere nei loro caratteri rispetto alle produzioni dell’uomo ; che esse siano infinitamente meglio adattate alle più complesse condizioni di vita , e che evidentemente portino il marchio di una maestria di gran lunga superiore ? ... “ Se Dio è : “ ... tutto in tutti ... “ allora noi siamo in chiunque e ovunque , perché parte della dinamica divina vuole il Dio trinitario ( Padre , Figlio e Spirito Santo ) detentore della divinità e, l’uomo ,dunque il creato, partecipi della vita divina . Paolo dunque ci spinge ad attivarsi nel fidarsi , nel porre fede , fiducia nel Signore ricevendo in cambio fermezza , determinazione e un dinamico progredire : conoscere Colui che ci conosce , che per primo ci ha conosciuto attendendosi di essere riconosciuti e conosciuti . Fermi , stabili nella fede , nella fede si progredisce , si avanza , si matura , si conosce ,si raggiunge ciò che si deve raggiungere, ciò da cui si ha avuto origine ; si conosce e riconosce Colui dal quale si ha avuto origine , Colui che da sempre ci ha conosciuto e per sempre ci riconoscerà perché è scritto : “ ... Si dimentica forse una donna del suo bambino,così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?Anche se queste donne si dimenticassero,io invece non ti dimenticherò mai ... “ (Is.49,15 ) .Questa , fratelli , è una promessa del Signore e noi sappiamo che il Signore mantiene sempre fede alle sue promesse ,sono le rassicuranti parole dell’apostolo Paolo indirizzate al discepolo Timoteo (2 Tim.2,13 ) : “ ... egli ... rimane fedele,perché non può rinnegare se stesso ... “ . La realizzazione , la nostra realizzazione fratelli ha sede là dove abbiamo avuto origine , nel giardino , in Eden dove dal Creatore tutto è stato ed è preparato ordinato per ricevere ognuno di noi e per mantenerci eternamente , definitivamente , in quella pace , in quell’armonia , in quell’ordine . Non più saldi e determinati per affrontare il viaggio , per progredire verso l’origine , ma fermi e saldi per contemplare la visione cioè vedere Colui che ci ha pensati ,voluti , amati il Signore e vederlo : “ ... così come egli è ... “ ci ricorda Giovanni nella sua prima lettera (3,2 ) e Paolo , scrivendo ai Corinti specifica ( 1 Cor.13,12 ) : “ ... Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto ... “ . L’opera del Signore dunque implica la sua conoscenza e non solo la conoscenza ma il progredire nella sua conoscenza cioè penetrare sempre più a fondo nel suo mondo dunque penetrare sempre più a fondo nel nostro mondo , in noi stessi , in definitiva conoscerlo, conoscere il Signore per conoscersi . Il Signore è saldo e irremovibile nel nostro cuore , nel cuore di chi lo ama , il Signore è lì presente e stabile è sua promessa , è sua Parola ( Gv.14,23 ) : “ ... Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui ... “ . Il Dio trinitario dunque prende possesso di chi lo ama , si stabilisce nel cuore di chi ama e lo ama : “ ... perché ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. Che io ti cerchi, Signore, invocandoti e ti invochi credendoti, perché il tuo annunzio ci è giunto ... “ scrisse S.Agostino nelle Confessioni . Se saldi , irremovibili nel credere al e nel Signore , nell’amare il Signore , allora non si è ciechi duqnue si può guidare l’altro , colui che mi è accanto , e si comprende che il discepolo : “ ... se preparato , se aperto a conoscere e a farsi conoscere sarà come il suo maestro ... “ come è stato proclamato poc’anzi nella lettura del Vangelo . Il cuore ,il nostro cuore , se abitato , inabitato dal Signore ( che è Dio trinitario ) esprimerà attraverso la nostra bocca la sua Parola lo scrisse Paolo nella lettera inviata alla comunità cristiana che era in Roma ( 10,10 ): “ ... Con il cuore infatti si crede .... e con la bocca si fa la professione di fede ... “ e ciò per compiere l’opera del Signore che è credere in Lui , e per guidare chi ci sta accanto verso l’origine , la comune origine , il giardino , Eden , il Regno di Dio . Paolo scrivendo ai Romani pose questa serie di domande che invitano ad una risposta ( 10,14-15 ): “ ... Ora, come potranno invocarlo senza aver prima creduto in lui? E come potranno credere, senza averne sentito parlare? E come potranno sentirne parlare senza uno che lo annunzi? E come lo annunzieranno, senza essere prima inviati? ... “ . Queste domande trovano risposta nel Salmo 46 ( 8 ) : “ .... Venite ,vedete le opere del SIGNORE,egli fa sulla terra cose stupende ... “ e nell’invito che Gesù rivolge a due disepoli di Giovanni il Battista di cui uno sappiamo essere Andrea : “ ... Disse loro: «Venite e vedrete» ... “ .