... sangue e carne ... e ... divinità ...
01.02.2020 07:20
Una forte affermazione è stata oggi proclamata e da tutti noi ascoltata nella seconda lettura di questa giornata in cui la Santa Madre Chiesa festeggia la Presentazione di Gesù al Tempio . La frase è attribuita all’apostolo Paolo e da lui trascritta nella sua lettera agli Ebrei : “ … Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe … “ . Cristo , dunque Gesù di Nazaret è figlio , cioè sangue e carne come ognuno di noi è figlio , dunque sangue e carne .
Nel IV Concilio Ecumenico di Calcedonia ( 451 d.C. ) si è affermato : “ … seguento i santi padri all’unanimità noi insegnamo a confessare un solo e medesimo Figlio , il Signore nostro Gesù Cristo , perfetto nella sua divinità e perfetto nella sua umanità , vero Dio e vero uomo , composto di anima razionale e di corpo , consostanziale al Padre per la divinità , e consostanziale a noi per l’umanità , simile a noi in tutto fuorchè nel peccato … “ . Consostanziale cioè della stessa sostanza , intendendo per sostanza ciò che sta sotto ,cioè la realtà necessaria e perfettamente determinata , ciò che siamo ( uomini ) e ciò che Dio è ( divino ) . Secoli dopo Calcedonia , nella Costituzione Dogmatica Gaudium et Spes ( 22 ) del Concilio Vaticano II si è affermato che : “ …. Il figlio di Dio …. ha lavorato con mani d’uomo , ha pensato con mente d’uomo , ha agito con volontà d’uomo , ha amato con cuore d’uomo . Nascendo da Maria Vegine, egli si è fatto veramente uno di noi , in tutto simile a noi fuorchè nel peccato … “ ed entrambi i Concili , a secoli di distanza , hanno concluso la loro affermazione citando della Sacra Scrittura la lettera agli Ebrei (4,15 ): “ …. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia compatire le nostre infermità, essendo stato lui stesso provato in ogni cosa, a somiglianza di noi, escluso il peccato … “ .
Quando recitiamo la professione di fede , noi proclamiamo e crediamo Gesù Cristo : “ … Dio vero da Dio vero … “proclamiamo e crediamo che “ … per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo … “ e che “ … fu crocifisso … sotto Ponzio Pilato , morì e fu sepolto …. “ .
Gesù di Nazaret, il Cristo , l’unto di Dio è dunque uomo , è Dio , vero Dio e vero uomo , fatto uomo per opera dello Spirito Santo , per diretto intervento del divino , con la volontà , la collaborazione , la partecipazione dell’umano … la Vergine Maria .
Dunque Dio , attraverso Gesù di Nazaret , è del tutto simile all’uomo eccenzion fatta per il peccato .
In passato su Gesù , sulla sua natura ( umana e divina ) si sono posti degli interrogativi , uno dei quali se Gesù fosse onniscente cioè se disponesse di una scienza illimitata , se conoscesse , se non ignorasse , tenendo sempre presente che l’onniscenza è una categoria attribuibile alla sola divinità .
Questa osservazione , questi interrogativi scaturirtono da una affermazioni di Gesù stesso che possiamo leggere nel vangelo di Marco , a proposito della sorte del tempio di Gerusalemme ovvero che di esso non sarebbe rimasta pietra su pietra.
Dunque interrogato da un discepolo scrive Marco : “ … Mentre usciva dal tempio un discepolo gli disse … “ in risposta :” … Gesù si mise a dire loro …. Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure il Figlio, ma solo il Padre … “ . Con ciò Gesù , il Cristo , il figlio di Dio , Dio , dichiara di ignorare , di non conoscere , mentre in un altro passo di uno dei vangeli afferma che all’uomo ha fatto conoscere tutto ciò che Dio gli ha trasmesso , confidato : “ … Non vi chiamo più servi ….. ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi …. “ si legge nel Vangelo di Giovanni ( 15,15 ) e nel capitolo che segue , Giovanni ( 16,12 -14 ) riporta ancora queste parole di Gesù : “ … Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future … “ .
Lo Spirito Santo , la terza persona della divina Trinità , dunque è colui deputato ad annunziare la verità , la conoscenza intera , la sapienza perché è colui che ha udito e che per avere udito deve riportare , deve divulgare , deve informare , deve proclamare , deve diffondere, deve predicare .
L’uomo , noi fratelli cristiani , per avere , possedere , aspirare alla sapienza , deve dunque rivolgersi allo Spirito perché anche le scritture hanno il loro limite lo scrive Giovanni a conclusione del suo Vangelo (21,25) : “ … Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere … “ . Nelle scritture dunque non è riportato tutto , ma solo ciò che giova alla nostra salvezza , ciò che è utile alla nostra fede .
La sapienza non ha dunque limite , solo Dio la contiene , la può contenere , l’uomo non ne possiede la capacità ,non possiede la capienza per contenerla . L’uomo è parte del Tutto ma non è il Tutto , che è Dio . Se Dio è Tutto e in Tutto, non ha limiti , è capace di contenere , perché tutto contiene , in quanto tutto è da Lui scaturito , tutto ha avuto da Lui origine .
Una prima risposta in merito a ciò che Gesù non conosceva la riceviamo da Agostino , sant’Agostino che ha affermato che l’ignoranza umana è frutto del peccato . Dunque seguendo ciò che Dio ci insegna attraverso l’apostolo delle genti Paolo , Cristo , Gesù di Nazaret è onniscente, conosceva tutto perché senza peccato secondo quanto afferma Paolo nella lettera agli Ebrei . Ecco perché si legge nell’odierno vangelo che : “ … il bambino cresceva e si fortificava pieno di sapienza , e la grazia di Dio era su di lui … “
Facendo riferimento a quanto l’evangelista ha riportato nel suo Vangelo Sant’Ambrogio commenta che in Gesù c’è un progresso nell’età e un progresso nella sapienza , ma nella sapienza umana . L’evangelista [ Luca appunto ] mise al primo posto l’età affichè noi si credesse che ciò era stato detto in riferimento all’uomo ; l’età , evidentemente , non si riferisce a Dio ma al corpo . Se Gesù progrediva nell’età umana , progrediva anche nella sapienza umana . La sapienza progredisce con l’intelligenza , se è vero che la sapienza deriva dall’intelligenza …. alla sapienza di Dio non sfuggono le cose future e occulte ; l’infanzia invece è priva di cognizioni per l’ignoranza propria dell’uomo e non sa ciò che non ha ancora imparato … . In altre parole Gesù , che fin da bambino era sottoposto ad un processo naturale di crescita ,apprendeva gradualmente l’essenza di ciò che , in quanto persona divina del Verbo , di certo già conosceva in pienezza : tuttavia in seguito all’incarnazione , aveva rinunciato ad usufruire di questa prerogativa del suo essere divino si confronti quanto scrive Paolo alla comunità cristiana che era in Efeso (2,6-8 ) : “ …. il quale, pur essendo di natura divina,non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio ; ma spogliò se stesso,assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini ; apparso in forma umana,umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce … “ .
L’ignoranza ( il non conoscere ,l’ignorare ) dunque rappresenta indubbiamente una della tante miserie umane , così come la fame , la sete , la stanchezza o la stessa morte . Se quindi il figlio di Dio ha voluto umiliare se stesso e , diventando uomo , si è caricato di tutte le miserie di Adamo ad eccezione del peccato ( il quale non appartiene in senso proprio alla natura umana creata da Dio ma alla natura umana macchiata dal peccato originale ) è evidente allora che egli ha dovuto sperimenatre anche il limite dell’ignoranza umana . Questo principio di fondo viene spiegato bene da Cirillo di Alessandria : “ … Il Logos unigenito di Dio ( Gesù ) assume l’umanità e tutto ciò che ne deriva eccetto il solo peccato . Ora conviene precisamente ai limiti dell’uomo ignorare il futuro . Per cui se Dio , come Dio , conosce tutto col Padre , lui stesso in quanto uomo , non rigetta di apparire di ignorare , perché ciò è conforme alla natura umana . Come , pur essendo la vita e la potenza universale , ha preso cibo corporeo non sdegnando nessun grado di annientamento - sta scritto che dormiva e faticava - così l’Onniscente non si è vergognato di prendere su di sé l’ignoranza che appartiene all’uomo . Ha fatto tutto ciò che è umano , eccetto il solo peccato … “ e come potete notare fratelli cristiani nuovamente viene richiamata la lettera agli Ebrei di Paolo .
Secondo Tommaso D’Aquino fin dal primo momento della creazione dell’anima di Cristo , la grazia , la sapienza e l’amore erano presenti in lui al massimo grado ( La Somma Teologica III, q.7,a.12 ) : pertanto Cristo non poteva progredire in sapienza e grazia ; semmai aumentavano gli effetti e le opere in cui queste si manifestavano . Detto tutto ciò Cristo , dunque Gesù di Nazaret è figlio , cioè sangue e carne come ognuno di noi è figlio , dunque sangue e carne , ma mentre Gesù è Dio si china sull’uomo ,che si abbassa al piano dell’uomo sino ad assumerne la natura , viceversa l’uomo , benchè invitato , non vuole innalzarsi , tendere ,elevarsi al piano di Dio , rifiutando di fatto la natura divina offerta .