SE NE LAVANO LE MANI... PENSATECI VOI!

03.07.2015 08:39

Io non so che cosa stia capitando, ma leggo un’affermazione di Vittorio Messori sul caso Medjugorie che mi lascia perplesso, lo scrittore cattolico scrive che : “ Medjugorie ha rappresentato in questi anni il maggior movimento di masse di una cattolicità malridotta dopo il Concilio”. E’ un’affermazione forte, aspra e chi è chiamato in causa ne esce con le ossa rotte. Il “movimento di masse” che cerca l’eclatante, l’eccezionale quando ha a portata di mano il quotidiano, che si lascia provare da emozioni forti, si lascia attirare dal clamore, da una fede istintiva spesso superficiale (dico spesso, non sempre) una forma di effetto domino, e poi? Poi si aspettano i messaggi mensili dei veggenti, ma sono la Parola e i sacramenti al centro della vita cristiana, la Tradizione ha valore, è guida, faro, nutrimento! Ne esce a pezzi il concetto di cattolicità che Messori bolla in “malridotta”, quell’idea di unità così stretta e forte che sfocia nel significato di universalità, universo, ciò che abbraccia, che unisce, che lega, che è unico e rappresentativo, quel legame di fatto trinitario, perché è lì la sua origine, legame così stretto da essere amore, cioè dono di sé per ricevere l’altro, ciò non può essere malridotto, ma lo sarebbe se ci fosse un pro e un contro Medjugorie, un pro o un contro Medjugorie. Se il fenomeno è terreno di scontro non è cattolico, e comunque la Chiesa come per la Scrittura “nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione perché, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio”, ha la sua ultima e definitiva Parola, e la Parola definitiva non dovrebbe essere di questa o in questa generazione, ma a bocce ferme, tra un secolo, con il giudizio di chi non ha vissuto in prima persona l’avvenimento, un giudizio sicuramente più sereno, disinteressato, obiettivo. Il Concilio non può avere malridotto la cattolicità, anzi il Concilio stimola la cattolicità ad una fede ragionata alla luce della Parola, cioè ad una fede non derivante dal clamore, ma dal silenzio (è la figura di Maria che non parla, ma medita l’Evento) il silenzio di una vita interiore segnata e forgiata dall’ascolto della Parola e dei sacramenti “ quando tu preghi entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo che vede nel segreto ti ricompenserà”. Tutti dunque un passo indietro, ma ciò che emerge almeno qui da noi è il disinteresse per il fenomeno, la gerarchia non ha mai preso posizione, non si sa come comportarsi, non sono date linee guida, chiare, come il clero deve comportarsi, perché c’è chi parla a nome della Chiesa affermando (Monsignor Gemma) che la presenza del clero a Medjugorie è solo a titolo personale (non può guidare pellegrinaggi). Una nota dolente, spesso anche questi diventano solo una fonte di reddito. La posizione dell’ignavo, dell’ignavia è sempre la migliore, guardo, sto in attesa e mi allineo alla maggioranza, alla decisione finale, così non faccio brutta figura, prendo tempo, tergiverso, non informo, quest’atteggiamento può andare bene agli occhi degli uomini… E poi ancora… E’ un atto d’incapacità, ma agli occhi di Dio è omissione e se ne risponde. Ha capito bene Monsignore. “ Pilato… prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: non sono responsabile… Pensateci voi!”