SEGNI
L’uomo cerca sempre segni , è sempre alla ricerca di segni , non accorgendosi del segno che ha davanti ai suoi occhi e che Isaia annuncia nella sua profezia , lo abbia sentito proclamare nella prima lettura di questa quarta Domenica del Tempo di Avvento : “ Pertanto il Signore stesso vi darà un segno …. “ per poi aggiungere , “ Ecco : la vergine concepirà e partorirà un figlio che chiamerà Emmanuele …. “ . Il segno dunque è la vergine che concepisce e partorisce un figlio , l’Emmanuele , il Dio con noi . Non ci sono più segni dopo questo segno , e i segni dei tempi di cui papa Giovanni XXIII ha fatto a suo tempo riferimento , è la capacità di saper cogliere quel segno ….. vivere quel segno …. vivere di quel segno …. unico …. inequivocabile … eterno , attraverso la totale e donante disponibilità dell’amante verso l’amato . Paolo alla comunità cristiana, che è in Roma , ai santi della chiesa di Roma, indica il segno …. quel segno , abbiamo sentito leggere , che Dio : “ ….. aveva promesso per mezzo dei suoi santi profeti nella sacre Scritture … “ e tra i profeti appunto Isaia , autore del brano che la liturgia ha scelto come prima lettura di questa domenica ….. questo segno inequivocabile Paolo lo indica e lo consegna alla Chiesa , alle orecchie eterne della Chiesa , al suo cuore pulsante e alla sua parola che siamo noi fratelli cristiani …. dunque il segno è persona , come lo siamo noi , quel segno Paolo lo individua in : “ …. Gesù Cristo nostro Signore … “ quello stesso Signore che ci ha dato un segno : “…. Pertanto il Signore stesso vi darà un segno …. “ come ha profetato Isaia e come Matteo riporta nel suo Vangelo , raccontandoci come Gesù Cristo nostro Signore è stato generato : “ Così fu generato Gesù Cristo … “ dunque nato come ognuno di noi da una donna , venuto alla luce , al mondo , come ognuno di noi e che vive la vita che ognuno di noi vive . Non è un segno eccezionale , non vi è nulla di straordinario nella nascita di un bambino … ma è segno ….. e se perdiamo questo segno, perdiamo il rispetto per la vita e le conseguenze sono alla portata degli occhi e dell’ intelligenza di tutti. L’eccezionalità di questo evento , la sua straordinarietà è la vita e la sua potenzialità …. che è divinità ….. Il Cristo è consapevole di essere figlio di Dio , di essere il Figlio … Dio …. come lo siamo noi …. ma noi non siamo consapevoli della nostra divinità , dunque sopravviviamo , ma non viviamo , consapevolmente rifiutiamo di vivere per il solo sopravvivere : essere , ma non esistere . Non crediamo a ciò che siamo , dunque non lo viviamo , non diamo quella totale disponibilità che l’amante dona all’amato e , senza quella totale disponibilità non può esserci rapporto . Dall’assenza di rapporto , dall’assenza dell’essenza del rapporto , non emerge una generazione , si ferma il mondo ….. è la sterilità . Siamo fermi fratelli cristiani , siamo in stallo , stagnanti , cerchiamo segni a destra e a sinistra , in quello o in quell’altro santuario , seguendo quel o quell’altro veggente senza accorgersi di ciò che possediamo , di ciò che è insito in noi , della dignità che ci è stata conferita …. l’essere figli di Dio , divini come Lui è divino . Se non ci accorgiamo di ciò che siamo , non sappiamo ciò che è la fede ….. essa dimostra la nostra divinità …. è chiaro , cristallino Gesù : “ …. se aveste fede quanto un granello si senape , potreste dire a questo monte : - passa da qui a là - , e passerà ; e niente vi sarà impossibile … “ ( Mt. 17,20 ) e ancora : “ … Se aveste fede quanto un granellino di senapa , potreste dire a questo gelso : Sii sradicato e trapiantato nel mare , ed esso vi ascolterebbe … “ ( Lc. 17,6 ) … eccezzionalità di un evento , no …. normalità , quotidianità , vita vissuta , vita di ogni giorno , consuetudine …. prendere coscienza di ciò che si è …. “ ... conosci te stesso … “ insegnavano gli antichi filosofi ….. conoscere la propria identità …. siamo divini , fratelli cristiani …. perché figli , come Lui , Gesù Cristo nostro Signore , è Figlio …. se non crediamo a questo segno , a questa verità , siamo sterili , cioè non portatori di vita , non generiamo cristiani , è inutile perdere tempo in quel santuario o in quell’altro o consultare quel o quell’altro veggente . Il segno nel linguaggio giovanneo è il miracolo , il miracolo è la vita che porta vita , Cristo è vita che genera vita , che trasmette vita , vita eterna , come lo siamo noi , ma mentre in Cristo ciò è atto , in noi , per l’indole pigra , che noi siamo , è solo potenza , noi l’atto , il passaggio dalla potenza all’atto lo dobbiamo scegliere , perché non lo crediamo , non è per noi essenziale . L’essenziale per noi è la superficialità , l’esteriorità perché come osservava e scriveva de Saint Exupery nel Piccolo Principe : “ … l’essenziale è invisibile agli occhi ... “ e Paolo ai santi della Chiesa di Corinto scriveva : “ … le cose visibili sono d’ un momento , quelle invisibili sono eterne … “ ( 2 Cor. 4 , 18 ) e ancora leggiamo nel libro di Samuele ( 1 Sam. 16,7 ) : “ … L’uomo guarda l’apparenza , il Signore il cuore … “ . I segni dei tempi , il segno , non lo tocchiamo perché non lo crediamo , perché la nostra fede è riposta solo nei sensi , a ciò che emerge , che galleggia , che sta in superficie …. In effetti non cerchiamo , ci accontentiamo di ciò che troviamo , o che ci fanno trovare , dell’illusione , del materiale …. l’oltre ci fa paura , l’oltre è per noi limite …… ma non siamo nati per questo … per il limite … siamo nati è vero anche per la vita terrena , ma soprattutto per la vita eterna , siamo gli eterni dell’eternità .