SENSI DI COLPA? NO GRAZIE!!!!

03.01.2016 06:42

“ In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio . Egli era, in principio presso Dio : tutto

è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste . In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini  ; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta “ . Giovanni scrive a noi fratelli cristiani , scrive per informarci chi è il Cristo : il Cristo è Dio , il Creatore, il nostro Creatore cioè colui che da sempre conferisce la vita, colui che è luce , cioè la nostra gioia, ciò che conferisce a noi dignità , ciò che ci definisce , che dice chi siamo e siamo luce , siamo vita . Ancora Giovanni scrive : “ Veniva nel mondo la luce vera , quella che illumina ogni uomo . Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui ; eppure il mondo non lo ha riconosciuto . Venne tra i suoi , e i suoi non lo hanno accolto . A quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio : a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo , ma da Dio sono stati generati “ . Giovanni è chiaro e delinea la nostra genesi , fratelli cristiani , siamo figli di Dio perchè lo abbiamo accolto , siamo qui infatti ad ascoltare la sua Parola , cioè crediamo , abbiamo fede che Lui stesso parla attraverso la nostra bocca perché sia comprensibile la sua Parola e non solo udibile ; siamo qui ad accoglierlo dentro di noi ad assumerlo , attraverso l’Eucarestia , come l’amato è accolto e assunto dall’amata  , e questi nostri ulteriori gesti di ascolto e accoglienza sono segni , segni che la nostra generazione è divina come quella del Cristo : divini , come Lui è divino , Dio come Lui è Dio . Spesso ci siamo sentiti dire e ripetere che non abbiamo accolto Dio , che siamo noi quelli che Giovanni cita , lo abbiamo sentito ce l’hanno ripetuto , generando spesso in noi sensi di colpa : no fratelli cristiani , lo abbiamo accolto , se siamo qui, crediamo , in noi si è compiuta l’opera di Dio : “ Questa è l’opera di Dio , che crediate in colui che egli ha mandato “ scrive ancora Giovanni . Ciò che di noi ha accolto il Signore è la nostra libertà e questa pesa anche nel non accoglierlo , a dire che Dio non agisce con violenza o con la mediazione o peggio ancora con il compromesso ma con la convinzione , non viene a noi con la spada ma con la Parola , che è proposta, annuncio . La Parola poi Dio l’ha resa carne , l’ha incarnata , le ha dato un corpo e conferito una dignità ecco che chi viene con la Parola viene per annunciare e convincere non certo per celare e imporre . La Parola perché persona abita in mezzo a noi ci dice Giovanni , se è Parola il Cristo che è il figlio , lo sono anch’io che sono allo stesso modo figlio . Se sono parola non posso non credere perché annuncio propongo e convinco , perché sono come Dio , in Lui sono Dio . Nel suo grande progetto Dio , ha pensato il Cristo come ha pensato me , e mi ha lasciato libero di credere cioè di divenire , come scrive Giovanni , l’opera di Dio …. di divenire il credere cioè credente . Siamo dunque figli di Dio e per Dio siamo belli , perché per un padre il suo figlio è bello perché carne della sua carne , sangue del suo sangue , perché legato da uno stretto legame : l’amore paterno corrisposto dall’amore figliale . Come possono dirci che non l’abbiamo accolto se noi oggi siamo qui ad ascoltarlo ed ad assumerlo , ad unirsi con un gesto , con un atto che coinvolge tutto il nostro essere , corpo , anima , spirito l’atto sponsale ; come possono dirci che ciò non avviene ? Possono dirci che il nostro comportamento spesso non è consono con ciò che il Signore propone , ma non possono dirci che non l’abbiamo accolto . Come nell’albergo , il fatto che non ci fosse posto per loro , per Giuseppe e per Maria in attesa , non è segno di non accoglienza , ma che Dio viene non attraverso un canale privilegiato , non ha la strada spianata come molti in quel tempo ed in questo tempo, nel nostro tempo ,  perché  Dio è come ognuno di noi, vive questa esistenza ed esperienza con i limiti che la caratterizzano …… è venuto Dio ad evidenziare questi limiti , guai, avessero fatto posto a lui perché Lui , in quell’albergo , non sarebbe stato più carne , ma solo divinità e il mondo è già pieno di tante divinità ………  Il nostro comportamento dunque può essere emendato , ma se siamo qui lo siamo perché crediamo e credendo amiamo e amando sprigioniamo ed emaniamo calore , luce , trasparenza . L’atto che si compie qui partecipando alla Eucarestia è pubblico , è dire , affermare , proclamare : “ sono cristiano “….  lo sono, naturalmente con i miei limiti , ci mancherebbe , ma lo sono , lo voglio essere e lo voglio dimostrare . Sono qui per vedere Dio, il Padre  e lo vedo attraverso il Cristo che è Parola e Pane , sicchè lo posso udire e toccare quando accolgo quel pane nelle miei mani e lo porto dentro di me in me con un gesto , come vi dicevo prima come la sposa con lo sposo , l’amante con l’amato , se Dio non entra in me non penetra  me non c’è atto , non c’è gesto , non c’è segno non c’è trasmissione di vita . La Parola genera , l’Eucarestia genera , trasmettono nuova vita solo se c’è concordanza delle parti , se c’è volontà di accogliere l’altro , disponibilità , spogliamento cioè rinuncia , solo se c’è atto , un atto , l’atto consumato , del consumare : lo sappiamo bene fratelli cristiani che così , solo così si genera . Se siamo qui dunque è perché c’è in noi desiderio di unione , di unità , di apertura alla vita , amore per l’altro , volontà di cambiamento perché amando si è pronti a mettersi in discussione per far posto all’altro nella nostra vita , dentro di noi , al nostro fianco . Siamo chiamati ad una esperienza nuova , ma d’altra parte l’amore è nuova esperienza e novità per tutta la vita , non porta certamente l’abitudine l’amore ,perché l’amore è fantasia e la fantasia è arte e l’arte è ricerca del bello e del bene , del benessere , del sublime , lo sperimentiamo con l’arte figurata , la pittura e la scultura , l’arte declamata la poesia , l’arte ascoltata la musica che portano l’uomo a figurare , a sognare , a pensare dunque creare . Mai nasca in noi un senso di colpa perché non abbiamo accolto il Cristo , guai è una bestemmia , volontariamente lo escludiamo se siamo a lui indifferenti , ma finchè compiamo il gesto di entrare nella sua casa la Domus Dei o di pensarlo solamente ,siamo credenti , figli . Nella parabola del figliol prodigo , il figlio diviene figlio , riacquista la dignità di figlio quando pensa al padre ,nel solo atto di pensarlo , quando inizia a vedere di fronte ai suoi occhi la figura del padre , quando sente nello stomaco i crampi della fame per lui , la fame per il padre e del mondo del padre ,che ha a suo tempo ha assunto e di cui ha nostalgia tanto da desiderare di riassumerlo così da convincersi a convergere nuovamente verso quel mondo a lui proposto ma che la sua libertà aveva rifiutato.  Così fratelli cristiani contempliamo la gloria di Dio , con due semplici ma significativi gesti e fortemente umani , che connotano l’umano e il divino : l’ascolto e l’assumere …… il Verbo  .