... sforzatevi ...
24.08.2019 14:17
“ … Sforzatevi di entrare …… “ così , con queste parole proclamate , il Signore ci esorta , ci incoraggia oggi XXI domenica del Tempo Ordinario .
Il Signore dunque ci invita a mettersi in gioco e , passatemi il termine un po’ sgrammaticato , a mettere del nostro nel rapporto con Lui .
“ … Sforzatevi … “ ci chiede il Signore , cioè sollecita , sprona , stimola , pungola ognuno di noi ad impiegare in modo superiore al consueto le nostre forze , le nostre energie , per superare un ostacolo o gli ostacoli che si interpongono tra noi e Lui , alfine di raggiungere il risultato finale : il rapporto personale , intimo con Lui , l’incontro , il rapporto sponsale , definitivo , eterno .
Non è automatico il rapporto con il Signore , non è un automatismo , non è a gettoni il rapporto con Lui .
Va cercato ,voluto , desiderato , richiesto , va costruito , mantenuto , alimentato , vissuto giorno per giorno , perché è rapporto sponsale , cioè continuo ; teso e rivolto all’eternità perché è incontro con l’Eterno , Colui che è da sempre e per sempre .
A Betania nella casa di Simone il lebbroso Gesù pronunciò le parole che si possono leggere nel Vangelo di Marco ( 14,7 ) : “ … i poveri infatti li avete sempre con voi e potete beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre … “ .
Il monito è chiaro , noi fratelli cristiani saremo sempre in compagnia e da questa , dalla compagnia , saremo sempre beneficati, daremo e riceveremo , trarremo profitto ,ma non sempre avremo con noi il Signore , non sempre avremo o saremo in sua compagnia , perché non sempre vogliamo averlo come compagno, non sempre scegliamo di averlo al nostro fianco perché il Signore è scomodo , perchè il Signore , che è Padre , ci rimprovera , ci riprende , perché è giusto , retto e schietto , perché è dentro di noi nel nostro intimo , nella nostra coscienza che se ascoltata , interrogata , fa male , ci fa soffrire , ci spinge ad essere piuttosto che ad avere o apparire .
Ecco perché si legge poco la Parola di Dio , si preferiscono altre letture anche spirituali ma non la sua Parola , perché leggere la Parola significa essere in sua compagnia , in compagnia del Signore , significa essere spinti ad interrogarci , significa andare a fondo delle cose , significa sentirsi inadeguati , indifesi , incapaci , limitati , poveri …. insomma emerge la vera natura della nostra umanità , del nostro essere .
Capita anche nel rapporto sponsale , capita tra lo sposo e la sposa , capita nei rapporti di amicizia , perché l’uomo è infedele , non è grato , non è linerare , non è semplice . L’uomo , noi , noi tutti fratelli critiani , santi inclusi, siamo complessi e la nostra complessità sta nell’essere inclini al peccato che è la decisione di scegliere limitatamente il Signore , di essere convinti di poterne fare a meno , di non permettergli di entrare totalmente nella nostra vita , di fare barriera , di porre ostacoli di escluderlo dal nostro privato ,proprio perchè il Signore parla , dà voce alla nostra coscienza .
Se scegliamo solo l’uomo , se scegliamo solo i poveri ( perché tali siamo , tutti nessuno escluso , poveri , cioè bisognosi ) se scegliamo solamente l’umano, l’umanità , esludendo il divino , la divinità , non scegliamo il Signore , lo estromettiamo , non varchiamo la soglia della porta che immette nel suo mondo , nel suo regno ,nel suo ambito , nalla sua realtà , nella vera realtà che è ciò che è definitivo , ciò che è certo , la realizzazione di ciò che si spera , la fede .
La responsabilità dell’ esclusione , parziale o totale , di Dio dalla nostra vita , ha dunque origine in noi stessi , siamo noi ad escluderci da ciò che sta oltre gli stipiti di quella porta che immette nell’ambito della realtà divina , siamo noi stessi a rendere quel varco sempre più stretto , ad accompagnare , sospingere quella porta alla sua completa chiusura , quando cioè sarà impossibile , per nostra negligenza , attraversare e passare da qui a là , quando sarà impossibile passare all’altra sponda .
L’altra sponda , oltrepassare gli stipiti della porta significa superare , scavalcare il conosciuto , andare oltre al conosciuto , è dunque incontrare, affrontare l’inconosciuto, l’inconoscibile , è ciò che c’è da scoprire , l’ignoto , il tesoro , è ciò che c’è da conoscere , da comprendere , è novità , dunque è fatica .
Meglio per l’uomo la consuetudine , la ripetitività , il conosciuto .
L’ignoto porta con sé l’inconosciuto,l’inconoscibile dunque la paura ,l’incertezza , il rischio , il dubbio …. forse la sconfitta .
Nel libro dell’Esodo paura , incertezza , dubbio sono la compagnia del popolo di Israele e non solo per i per quarant’anni di deserto , sono la manifestazione , la reazione dell’umano al cospetto del divino .
Il conosciuto ha come risvolto la pigrizia , l’arrendevolezza , la comodità , la facilità , il conforto , l’agiatezza sino a sfociare nel lusso .
L’ignoto è il divino che sta in noi e oltre noi , il conosciuto è l’umanità che è in noi e di fronte a noi .
Siamo dunque umani , ma al tempo stesso divini , è in noi la divinità come recita il Salmo 81 : “ … Io ho detto: << Voi siete dei, siete tutti figli dell'Altissimo >> … “ . Siamo divini perché siamo figli di Dio come leggiamo nella prima lettera di Giovanni ( 3,1 ) : “ … Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! … “ .
Si legge nel libro del profeta Geremia ( 17,5 – 7 ) : “ … Maledetto l'uomo che confida nell'uomo,che pone nella carne il suo sostegno e dal Signore si allontana il suo cuore … Benedetto l'uomo che confida nel Signore e il Signore è sua fiducia ….. “ e il Salmo 145 ( 3 ) così recita :“ … Non confidate nei potenti, in un uomo che non può salvare …. “.
Chi confida nel Signore , chi in Lui ripone piena fiducia , chi ha fede in Lui , chi dunque si affida totalmente a Lui sa, è a conoscenza che il Signore non lo abbandona , perché Dio , il Signore , è fedele si prega nel Salmo 146 ( 6 ) : “ … Egli è fedele per sempre …” . Dunque ?
Dunque se la porta è chiusa , se noi abbiamo chiuso la porta , come figli , con umiltà si bussa perché Gesù insegna : “… Ebbene io vi dico : …. bussate e vi sarà aperto … Perché a chi bussa sarà aperto …. “ .