... siamo chiamati con il tuo nome ...
12.01.2019 14:56
Fratelli cristiani ( da quanto abbiamo sentito proclamare nella prima lettura , tratta dal libro del profeta Isaia , e che la Liturgia della Parola ci offre oggi , Battesimo del Signore giorno in cui si chiude il Tempo del Natale ) dove si prepara “ …. la via al Signore … “ e “ …. la strada al nostro Dio … “? Dove ? In quale luogo ?
La risposta è : “ … Nel deserto … “ e “ … nella steppa … “ se avete ascoltato bene la Parola , sono quelli i luoghi che indica a noi il profeta .
Dunque nella steppa e nel deserto , luoghi solitari , dove regna sovrano il silenzio , il silenzio da amare , da fare proprio , il silenzio come faro e guida nella vita di un cristiano , di ognuno di noi fratelli . Si legge nel capitolo sesto della Regola di S. Benedetto ( che rimanda al Salmo 38 ) : “ … Ho posto un freno alla mia bocca . Ho taciuto e mi sono umiliato ,ho evitato persino di parlare su cose buone … “ appunto per fare silenzio , per vivere il silenzio . Quel silenzio , a cui si attribuisce a Dante questo verso “ il bel tacer non fu mai scritto “ . Quel silenzio , il silenzio di Dio sottolineato dai momenti in cui Gesù si apparta a pregare , solo , in luoghi deserti . Gesù dunque abitava i luoghi deserti , il deserto come abitazione di Dio , come luogo del silenzio di Dio , che è dialogo con Dio : “ … Ma egli si ritirava in luoghi deserti …. “ annota l’evangelista Luca ( 5,16 ) .
Nella steppa e nel deserto dove aleggia il vento , un vento leggero . Ascoltate , con attenzione , fratelli cristiani quanto riporta il primo libro dei Re ( 19,12-13 ) : “ … il Signore non era nel fuoco . E dopo il fuoco un mormorio di vento leggero . Quando Elia lo sentì si coprì la faccia con il mantello … “ . Il Signore è dunque nel vento , perché è Spirito , cioè è ovunque e con chiunque , quello Spirito che nella creazione è già presente per la sicurezza della creazione : “ … In principio Dio creò il cielo e la terra . La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque … “ è quanto possiamo leggere all’inizio della Sacra Scrittura nel libro della Genesi ( 1, 1-2 ) .
Nella steppa e nel deserto dove si fa esperienza della privazione , non quelle cercata o imposta ma quella naturale sobrietà che dovrebbe essere il nostro vivere , la nostra quotidianità fratelli cristiani. Quell’esperienza , quel privilegio di essere protetti , preservati dalla mondanità , anche attraverso l’allontanamento volontario da essa , come la seconda lettura, tratta dalla lettera che Paolo indirizza a Tito suo discepolo , a cui suggerisce : “ … rinnegare … i desideri mondani e … vivere in questo mondo con sobrietà … “ .
Il deserto , la steppa ritenuti dall’uomo luoghi dell’impossibile , di quell’impossibile che Luca ( 1,37 ) nel suo Vangelo ritiene il possibile di Dio .
Facciamo nostre le parole che l’angelo Gabriele rivolge alla Vergine Maria : “ ….. Nulla è impossibile a Dio …. “ dove appunto quell’impossibile è il possibile di Dio a cui il profeta Isaia si riferisce nell’odierna prima lettura : “ …. Ogni valle sia innalzata , ogni monte e ogni colle siano abbassati ; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata … “ .
Ma quando l’impossibile diviene il possibile ?
Quando : “ … niente vi sarà impossibile …. “ annota Matteo ( 17,20 ) nel suo Vangelo .
Quando crederemo , quando seriamente incominceremo a credere ad avere fede ,allora , da quel momento potremmo : “ …. dire a questo monte : spostati da qui a là , ed esso si sposterà …. “ si legge ancora in Matteo ( 17,20 ) . Dunque se saremo in grado di spostare un monte o trasformare le vallate in colli e i colli in vallate allora saremo in grado di vincere il mondo perché scrive Giovanni nella sua prima lettera ( 5,5 ) “ … Carissimi , chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio ? …. “ . Dunque se crediamo a ciò portiamo a compimento l’atto di fede che è quello di credere a ciò che il mondano , la mondanità crede impossibile . Allora , solo allora compiremo l’opera di Dio che come afferma Gesù è credere in Lui : “ … Questa è l’opera di Dio : che crediate in colui che egli ha mandato … “ . ( Gv. 6,29 ) . Credere dunque all’impossibile : il possibile di Dio … suo mistero … nostro mistero .
San Massimo il Confessore nella sua opera , 500 Capitoli , scrisse : “ … Soltanto la fede arriva a questi misteri , essa che è la sostanza e la base di quelle cose che superano ogni comprensione della mente umana … “ e Paolo secoli prima affermò , scrivendo lapidariamente agli Ebrei ( 11,1 ) : “ …. La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono … “ ecco l’impossibile : il possibile di Dio , il nostro possibile .
Fratelli come cristiani abbiamo il dovere , siamo chiamati a vivere il deserto e la steppa , perché avvolti dal silenzio di Dio , fortificati dalla cristiana sobrietà , certi di vincere il mondo perché nulla a noi è impossibile dopo questa esperienza si possa essere elevati , come scrive il profeta Isaia : “ …. Sali su un alto monte , tu che annunci liete notizie …. Alza la tua voce con forza tu che annunci liete notizie …. Alza la voce , non temere ; annuncia …. : Ecco il vostro Dio …” e ciò perché siamo cristiani , perchè : “ … noi siamo chiamati con il tuo nome …. “ ( Ger. 14,9 ) .