... Solennità del SS Corpo e Sangue di Cristo e .... il cinque Maggio ...
09.06.2021 08:46
“ ... Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di queste parole ... “ .
“ ... Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza ... “ .
“ ... Questo è il mio corpo . Questo è il mio sangue ... “ .
Sono tre frasi che abbiamo sentito proclamare nelle letture di oggi seconda domenica dopo Pentecoste , solennità del S.S. Corpo e Sangue di Cristo : in sequenza sono tratte dal libro dell’Esodo , dalla lettera agli Ebrei e dal Vangelo secondo Marco .
Il sangue di cui si parla nelle tre letture suggella un’alleanza , una promessa reciproca , dunque fede riposta reciprocamernte dalle parti .
Le parti in causa fratelli cristiani sono due : l’uomo , ovvero ognuno di noi personalmente e Dio ; e il risultato di questa alleanza di questa promessa si traduce che la nostra poca fede ha dato origine alla storia della salvezza in cui siamo calati , di cui siamo parte e ciò , è storia della nostra infedeltà e l’auspicio del passaggio dall’infedeltà alla fedeltà , dall’essere credenti e non increduli che Gesù contestò a Tommaso .
Un miraggio per l’uomo , per noi fratelli ?
No, direi piuttosto una tensione ; magari il passaggio dall’infedeltà alla fedeltà non si raggiunge immeditamente o magari non si raggiunge affatto , ma ad esso si tende , ci si adopera , ci si impegna in quella direzione per realizzare quel passaggio .... è la storia della nostra vita .
Diversa è la posizione di Dio . Egli è fedele , e la sua fedeltà l’ha pagata, l’ha conquistata con il sangue che ha versato per rimenere fedele , fermo , stabile alla Parola data ,sua Parola dunque a se stesso perché la sua Parola è Dio stesso : “ ... E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi ; e noi vedemmo la sua gloria , gloria come di unigenito dal Padre , pieno di grazia e di verità .... “ ( Gv.1,14 ) e quel Verbo crea è scritto ripetutamente più volte nel primo capitolo del libro della Genesi : “ ... Dio disse ... “ a cui fa seguito l’affermazione : “ ... e fu ... “ segno che la Parola crea , che la Parola di Dio crea , elaParola di Dio non la parola dell’uomo .
Fratelli , Dio è fedele a se stesso , alle sue scelte , lo scrive Paolo nella sua seconda lettera indirizzata al discepolo Timoteo ( 2,11-13 ) . “ ... Certa è questa parola: .... egli però rimane fedele,perché non può rinnegare se stesso ... “ . Dio non può rifiutare la sua fedeltà ai doveri che il suo credo comporta .
Dunque abbiamo ascoltato per bocca dell’apostolo, scrittore ispirato da Dio ,che Dio rimane fedele alla Parola data perché diversamente rinnegherebbe se stesso , negherebbe se stesso , rifiuterebbe se stesso e siccome ciò che è non può non essere , Dio , perfezione , non può essere fedele e nello stesso tempo infedele, non sarebbe più perfetto , non sarebbe più Dio .
Diversamente l’uomo, che è capace a tradire , si pensi a Giuda e non solo lui , nel fare memoria nel 700centesimo anniversario della morte di Dante Alighieri possiamo citare i traditori di Giulio Cesare, Bruto e Cassio menzionati con Giuda dal sommo poeta .La storia è una strada lastricata di tradimenti e traditori .
Dio paga con il suo sangue la fedeltà alla sua Parola , la sua Passione né è la testimonianza .
L’uomo , per sua natura ha difficoltà a rimanere fedele alla parola data e ancor più difficoltà a donare la prorpria vita per rimanere fedele alle promesse fatte . Non è così per tutti gli uomini ,ad esempio i martiri , al pari di Dio , ad imitazione del Signore Gesù pagarono con il sangue la loro fedeltà , ma sono pochi se confrontati all’umanità intera , un piccolo resto : quel piccolo resto a cui la Sacra Scrittura fa riferimento .
E’ ancora l’autore ispirato, l’apostolo Paolo , scrivendo alla comunità cristiana che era in Roma (5,7-8 ) , ad confermare quanto si è poc’anzi affermato : “ ... Ora, a stento si trova chi sia disposto a morire per un giusto; forse ci può essere chi ha il coraggio di morire per una persona dabbene. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi ... “ .
Il piccolo resto , il testimone dunque , è una rarità , si fa fatica a trovarlo , a trovare colui che è coerente al suo credo sino a testimoniarlo a confessarlo versando il proprio sangue .
Non così per Dio abituale alla coerenza , sino al totale sacrificio di se stesso .
Nel dialogo con Pilato che l’apostolo Giovanni ( 18,36 ) riporta nel suo Vangelo emerge che Gesù avendo la possibilità e la potenza per evitare la Passione , l’affronta comunque : “ ... Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù»... “ e nell’affrontare la Passione che gli viene prospettata nel dialogo con il Padre nell’orto degli ulivi Gesù sudò sangue , tale fu lo stress e la paura nel prendere coscienza e visione di ciò che di lì a poco avrebbe vissuto , subito . Malgrado ciò affermò la sua totale disponibilità , il suo totale amore per l’umanità e la completa obbedienza al Padre : “ ... «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà» si legge nel vangelo di Luca .( 22, 42 )
Solo Dio è in grado di offrire la propria vita in favore di chi ritiene amico , solo Dio è capace di darsi completamente senza riserve , nell’atto dell’amore supremo che è quello del concedersi totalmente , senza riserve , senza remore , fino a perdersi per l’altro e nell’altro .
Questo atto, l’atto dell’amore totale ne fa un essere unico , la sua identità è dunque l’unicità , come recita il primo dei comandamenti che il Signore detta a Mosè e che il libro dell’Esodo riporta (20,2-5 ) : “ ... Io sono il Signore, tuo Dio .... non avrai altri dèi di fronte a me. Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra. Non ti prostrerai davanti a loro e non li servirai. Perché io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso .... “ .
Dio duqnue è unico , ma Trino cioè comunità perché ama , cioè si dona all’altro da sè, e ciò lo abbiamo celebrato domenica scorsa , solennità della SS. Trinità .
Dio ha stabilito con l’uomo un’ alleanza , ha dato la sua Parola ricevendo dall’uomo la sua . Dio dunque concede se stesso , il suo sangue e il sangue veicola la vita ;.Dio dunque , offre , concede all’uomo la vita , la sua vita , perché l’uomo sia eterno come Lui è eterno .
Ci sia noto fratelli che l’eternità con l’auto-esistenza , la potenza, la conoscenza, la santità, la giustizia, la bontà e la verità è uno degli attributi divini essenziali , cioè ciò che identifica Dio . L’uomo non può identificarsi con Dio , perché l’uomo non è Dio , noi non siamo Dio , ma siamo in Dio , godiamo dei beni di Dio perché di Lui siamo Figli , siamo stati voluti figli ,come afferma Giovanni nella sua prima lettera (3,1 ) : “ ... Quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! ... “ .
C’è tanto in queste parole ispirate . C’è tutto . Il grande amore del Padre che riversa in noi è il sacrificio del Figlio ,la sua morte , il sangue versato in nostro favore . Il dono della vita del Figlo ha un peso , con ragione lo scrisse Paolo nella sua prima lettera inviata alla comunità cristiana che era in Corinto ( 6,20 ) : “ ... Infatti siete stati comprati a caro prezzo ... “ . Il prezzo , caro , è lo scambio del Figlio per i figli .
Ma c’è di più , se siamo figli abbiamo il diritto di ereditare . Ma cosa ereditiamo ? Qual’è l’attributo divino a cui possiamo accedere dopo il scarificio del Figlio e dopo l’essere divenuti noi stessi figli ?
L’eternità , la vita eterna , lo afferma Paolo nella lettera ai Romani ( 8,14-17 ) : “ ... Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo: «Abbà, Padre!». Lo Spirito stesso attesta al nostro spirito che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se veramente partecipiamo alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria ... “ .
Essere parte della promessa a cui Dio , lui solo , è fedele ci procura la vita eterna , la partecipazione alla vita divina , la divinità . Paolo lo ricorda nella sua lettera ai Colossesi (2,9-10 ) : “ ... È in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi avete in lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni Potestà ... “ perché come osservò S. Tommaso d’Aquino nelle Opere : “ ...
L’Unigenito Figlio di Dio , volendoci partecipi della sua divinità , assunse la nostra natura e si fece uomo per far di noi da uomini dei ... “ . Che noi fossimo divini perché figli di Dio , pur rimanendo uomini, si è imparato pregando il Salmo 81 che così recita: “ ... voi siete dei , siete tutti figli dell’Altissimo , ma certo morirete come ogni uomo ... “ .
Fratelli vi leggo ancora ciò che scrisse ,nel Commento sul Vangelo di Giovanni , il vescovo Cirillo d’Alessandria : “ ... Infatti abbiamo lasciato la vita animale e obbediamo alle leggi dello Spirito .In tal modo abbanodoniamo la nostra vita ,ci uniamo allo Spirito Santo ,acquistiamo una conformità celeste a lui e veniamo trasformati in un certo modo in un’altra natura . Perciò siamo chiamati non più uomini solamente, ma anche figli di Dio e uomini celesti. Siamo resi cioè partecipi della natura divina ... “ . Tutto ciò perché : “ … Essendo lui Dio deificherà anche i suoi … “ scrisse San Bruno nel suo Commento ai Salmi .
Questa è l’alleanza alla quale Dio è fedele , e noi , come rispondiamo ? Come ci poniamo ?
Ai posteri l’ardua sentenza ( Manzoni Il Cinque Maggio ) .