SOLENNITA' SS. CORPO E SANGUE DI GESU'

22.06.2014 17:09

Pubblichiamo l'omelia tenuta in occasione della solennità del SS CORPO E SANGUE di GESU' il 21 giugno c.a  nella chiesa di S. Lorenzo in Ponderano.

Il tema dell’Eucarestia fratelli cristiani non deve essere posto al centro dell’attenzione solamente oggi nella solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo. L’Eucarestia è fulcro, centro, partenza della vita cristiana, della nostra vita fratelli cristiani. L’Eucarestia, è un cammino, è il cammino, come abbiamo sentito nella prima lettura e quando si cammina non si è mai nello stesso posto di prima, sia che si avanzi o che si indietreggi. Non essere più nello stesso posto di prima è movimento, azione, atto. L’Eucarestia dunque atto, cioè realtà, azione, vita. Si è morti quando si è nell’impossibilità di compiere un atto, un qualsiasi atto; l’Eucarestia dunque è un atto compiuto, che si sta compiendo, da compiersi: è vita. Se è vita, se in sé c’è vita genera vita è nella possibilità di generare vita. E’ dalla vita che nasce vita. Prima abbiamo accennato che l’Eucarestia è cammino, e noi fratelli cristiani proprio perché cristiani sappiamo che il nostro cammino è eterno, ed è dall’eternità. Il nostro cammino inizia dall’origine, sono già uomo nella mente di Dio, perché mi ha pensato, fin dall’inizio, dall’origine del tempo, quando Dio in Genesi inizia con il separare il cielo dalle acque, quando dal caos trae l’armonia, li inizia il mio personale progetto di salvezza, lì io inizio a vagire, per poi muovere i primi passi, perché io sono nel suo progetto: l’umanità cioè l’unità nella diversità al suo cospetto. Dio nel suo progetto ha pensato tutto dall’origine quindi ha pensato anche a me. E pensare che c’è chi crede, pensa, dichiara che sono uomo nel momento in cui sono concepito. Sono uomo, maschio, sono Andrea dall’eternità per l’eternità, questo è il miracolo, l’evento eccezionale, qualunque sia la mia condizione di li inizia il mio cammino che non si fermerà più, come del resto l’Eucarestia. L’Eucarestia è dall’origine perché è il Corpo di Cristo, che è Dio, Dio Trino, è dall’origine e per l’eternità, perché Dio è l’origine, è colui che ha originato l’atto che è vita, movimento dunque cammino. L’Eucarestia essendo il Corpo del Cristo, Dio, presenza reale di Dio che è tutto, che è il tutto. Tutto è li contenuto perché tutto è ricapitolato in Cristo, dunque nell’Eucarestia, come c’insegna S. Paolo. Nel Corpo di Cristo, dunque nell’Eucarestia, c’è tutta la storia dell’universo, l’universo sarà qui ora, tra poco nel momento della consacrazione, ora contenuto in quel calice e in quella patena. L’universo è l’universo che è stato e che sarà, in quelle poche briciole di pane e in quelle gocce di vino. E’ all’interno di quel calice, li ci sono io contenuto che sono parte del tutto, dalla mia origine, dall’eternità, eternamente contenuto; questo è sicuramente un mistero ed è l’unico miracolo, l’unico evento che avviene e si ripete, nell’Eucarestia, sotto gli occhi di un’umanità cieca per scelta, non per caso, per scelta perché preferisce non vedere, non vuole rendersi conto di ciò di cui è parte; si perde nei viaggi in Europa e nel resto del mondo a ricercare i luoghi dei miracoli e delle apparizioni, i luoghi di culto (lecito, non sono qui di certo per affermare il contrario), quando ha sotto il naso la reale presenza di Dio, un corpo, anima e spirito, la perfezione. Il miracolo è quell’atto reale vero della consacrazione del pane e del vino che diviene corpo e sangue di Gesù il Cristo, Figlio di Dio, Dio uno e trino, Padre e Figlio e Spirito Santo: ciò ha un nome una parola ostica: transustanziazione. Una bambina sopravvissuta al tristemente famoso campo di sterminio di Auschwiz, in cui lei ebrea-polacca, atea era stata internata, ha affermato che proprio li dove il suo popolo decretava la morte di Dio, la non esistenza di Dio in quel luogo, ebbene lei bambina, piccola creatura, ne ha affermato la presenza e l’esistenza. Divenuta cristiana fu collaboratrice dell’allora vescovo di Cracovia Karol Woitila, ora San Giovanni Paolo II, ammalatasi di una forma di tumore gravissima, che non avrebbe dovuto lasciarle scampo, per intercessione di San Pio di Pietralcina su richiesta del vescovo di Cracovia guarì, in lei si compì il miracolo della guarigione. Ho assistito ad un’intervista, nel tempo della santificazione del frate di Pietralcina, affermò che l’unico e solo  miracolo che lei riconosceva, avveniva in ogni istante nelle chiese del mondo nell’atto della consacrazione. Ecco spiegata l’eucarestia, un miracolo, un atto, un movimento perenne dell’eternità per l’eternità, dove la presenza di Dio, il tutto è tutto. Don Divo Barsotti osserva: “ cerco Dio solo”, e Teresa la Grande: “solo Dio basta”. Ecco nuovamente spiegata l’eucarestia: ricerca e scoperta. In essa il cristiano sente di vivere perché immerso nella vita eterna che non contempla più la morte: “ Dov’è o morte la tua vittoria? Dov’è o morte il tuo pungiglione?” scrive san Paolo ai Corinti riprendendo il profeta Osea. L’atteggiamento che è richiesto a me è l’accoglienza di quest’atto, di questo miracolo, di questo evento, dell’Evento, che è persona, che è Dio in cui ci sono anch’io, sono contenuto perché sono parte del tutto dunque di Dio. In Dio sono Dio affermano i padre e i mistici. Scartare, ignorare, mettere da parte quell’atto significa scartarmi, ignorarmi, mettermi da parte, questo ,lo posso fare, sono libero di farlo, non lo può fare il Signore il quale è fedele, e per fedeltà per rimanere fedele alla sua parola si dona, continua a donarsi a chi vuole riceverlo e a chi sa riceverlo. Il mio è l’atteggiamento di chi tende, allunga i palmi delle mani aperti per ricevere, e ottenere il dono per poi assumerlo, farlo suo, trasformando così la sua vita. Atto, miracolo, evento, cammino dunque movimento, che si perpetua e che  trasforma e trasfigura cioè mi porta oltre, ciò è miracolo che fa miracolo, cambia, rimanda: atto, atti, vita continua vita eterna e eterna vita.

donandreagiordano