... solo il piccolo resto sarà salvato....
27.04.2019 14:49
Il racconto che la Liturgia della Parola propone come prima lettura, oggi seconda domenica di Pasqua , e tratta dal libro degli Atti degli Apostoli , ci presenta la piccola e prima comunità cristiana , radunata , stretta , attorno agli apostoli . La comunità sente , percepisce fortemente la necessità di manifestare fisicamente e pubblicamente il senso dell’unità , a questo riguardo le parole dell’autore degli Atti sono chiare , cristalline : “ … Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone …. “ . I membri della prima comunità cristiana stanno insieme , a contatto , sono corpi che si muovono , si sfiorano , interagiscono di fronte agli altri ,pubblicamente , in una parola fanno comunità fisicamente in un luogo fisico …. nel Tempio , a Gerusalemme , presso il portico di Salomone ci indica Luca, mentre Giovanni nel suo racconto indica come luogo dell’incontro una casa , la casa , quella che sarà la Domus Dei , la chiesa domestica , la Chiesa , luogo fisico e spirituale , casa , dimora della comunità cristiana , dei cristiani , di ogni cristiano : “ … mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano … “ .
L’originata e originale comunità vuole dunque vivere la sua intimità, quella sfera di sentimenti e di affetti più gelosamente custodita contro la curiosità e l’indiscrezione altrui, sia privatamente che pubblicamente, e ciò è ben messo in evidenza da Luca , nel libro degli Atti con queste parole : “ … nessuno degli altri osava associarsi a loro … “ . Quell’intimità è vissuta fisicamente e spiritualmente , in un luogo fisico e spirituale , vissuta soggettivamente e oggettivamente , condivisa , divisa con , divisa tra .…..
La comunità è costituita e limitata a pochi membri ,sono pochi i cristiani , pochi ma in crescita .… mai saranno l’unanimità anche se vi tendono … sempre saranno i pochi dei molti che i Profeti Isaia , Osea , Baruc indicano come una forza , una parte , un o il piccolo resto .
Osea ( 2,1-3 ) profetizza la crescita della comunità il cui numero è paragonato alla : “ … sabbia del mare , che non si può misurare né contare … “ scrive , e se ne profetizza la crescita è perché è consapevole del limitato numero , che crescendo è in divenire . Il numero , sempre secondo la profezia di Osea crescerà , sì che sarà necessaria una guida : “ …. si riuniranno … si daranno un unico capo … “ profetizza ancora Osea e in quel riunirsi è segno di comunità , di essere fisicamente comunità , ciò che conta e si conta.
Il profeta Baruc (2,29-33 ) nel suo libro annota : “ …. questa moltitudine che ora è così grande sarà ridotta ad un piccolo resto … “ e i suoi componenti , continua il profeta : “ … riconosceranno che io sono il Signore loro Dio …. mi loderanno e si ricorderanno del mio nome … abbandoneranno la loro caparbietà e malizia …. “ . Il profeta Baruc prende coscienza e riferisce di una comunità strutturata , di essa leggiamo “ …. questa moltitudine … “ che continua il profeta “ ... sarà ridotta … “ cioè riportata in un ambito gestibile . L’azione , la riduzione e il nuovo ambito a cui la moltitudine è condotta non è certamente di natura umana ( perché l’illusione dei grandi numeri è umano , molto umano ) , l’azione è di natura divina che dell’umano è promotrice . Dio divinità promuove , favorisce , sostiene l’umanità , la comunità , l’uomo e lo sostiene con la sua pedagogia che l’uomo a fatica comprende , e spesso , molto spesso non comprende affatto . Eppure la storia , e in essa la storia della Salvezza , è disseminata di “ riduzioni “ cadute ,cambiamenti repentini e radicali , dolorosi , ri-inizi . Anche nella storia della Chiesa ciò è evidente , si può affermare che il cambiamento ,lo scorrere , il divenire è continuo , che è attualità : le riforme dei grandi ordini alcuni di essi millenari , riduzioni , rinascite ; la crescita numerica di comunità con la conseguente sciamatura a la costituzione di altre nuove e numericamente modeste comunità ; la nascita di piccole realtà , piccoli numeri , piccoli resti ; inizi e ri – inizi che recano in sé non la novità o la consuetudine ma la continuità del carisma originale ossia la prima comunità cristiana .
Quanto fino ad ora affermato traspare nelle parole del profeta Isaia ( 10, 20-22 ) che delinea l’identità del piccolo resto : “ … il resto di Israele e i superstiti della casa di Giacobbe … si appoggeranno al Signore . Tornerà il resto … al Dio forte …. solo un suo resto ritornerà … “ .
Chi brama , torna , ricerca , ritorna all’origine , è un superstite , un resto , dei molti i pochi incapaci di accettare quell’educazione che spinge ad accontentarsi , allo stare tranquilli a godersi la propria apertura mentale , la personale visione del mondo , i propi agi , le proprie pseudo conquiste .
Tornare all’origine , accettare di essere resto , parte , sin’anche scarto è quel mettersi alla sequela come si legge in Matteo ( 8 , 18-22 ) : “ … uno scriba si avvicinò e gli disse : – Maestro io ti seguirò dovunque tu andrai . – Gli rispose Gesù : - Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli dei cieli i loro nidi , ma il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo …. - “ .
Il piccolo resto non può essere confortato da questo mondo , da certezze perché pur essendo di questo mondo , non appartiene al mondo : “ … poiché invece non siete del mondo , ma io vi ho scelti dal mondo ….” sono parole di Gesù che si leggono nel vangelo di Giovanni ( 15,19 ) . Ma non solo non ha certezze il piccolo resto , deve essere pronto ad una continua evoluzione, al capovolgimento delle sue aspettative , e proprio in riferimento a quanto poc’anzi si è riportato del profeta Osea , leggiamo nella lettera ai Romani ( 9, 25- 26 ) : “ … Come Dio dice nel libro del profeta Osea : Io chiamerò ‘ mio popolo ‘ coloro che non sono il mio popolo e ‘ nazione amata ‘ quella che non era amata . E avverrà che nel luogo stesso dove fu detto loro : ‘ voi non siete mio popolo ‘ lì saranno chiamati ‘ figli del Dio vivente ‘…. “. Controsenso ? Paradosso ? No , divina pedagogia .
Pronto , versatile , capace al cambiamento e all’adattamento e a cogliere la divina pedagogia , il piccolo resto ha un’unica certezza , indicata nella lettera ai Romani ( 9, 27- 28 ) : “ … Se anche i figli d’Israele fossero tanto numerosi quanto i grani della sabbia del mare , solo un piccolo resto sarà salvato . Il Signore realizzerà appieno e rapidamente questa sua parola sulla terra … “ .