SONO FAVOREVOLE O SFAVOREVOLE HAI REGISTRI DELLE UNIONI CIVILI?

13.03.2015 08:54

Registro e non solo io, la totale assenza di una dichiarazione o della opinione della Chiesa locale sui registri delle unioni civili che in questi giorni hanno occupato le cronache dei giornali locali. Ho registrato le dichiarazioni dei designati o degli autoproclamatisi guide dei cattolici sul giornale diocesano, ma nessuno delle alte gerarchie o dei designati esperti di discipline teologiche hanno minimamente accennato a manifestare o a dare indicazioni ad un gregge sempre più allo sbando, chiamato in causa solo per finanziare progetti (denaro), o convocato per dimostrare forza e presenza (potere). Peccato che poi tirate le somme, (vedasi il noto bollettino parrocchiale di S Stefano) si tirano le orecchie al gregge dimostrando che quanto raccolto per finanziare i faraonici progetti non è bastante e circa il censimento per dimostrare forza e presenze, le fotografie dei giornali dimostrano una diserzione di massa a fronte delle solite presenze (truppe cammellate). Dunque non si ha opinione, o meglio è scomodo e non conveniente avere un’opinione, tanto che si delega altri a pensare per noi (il pensatore). “Il più bel tacere non fu mai scritto” scriveva Dante, ergo… pensiamo e attiviamoci a raccogliere abiti e scatolame, così ci dicono che siamo bravi e tutto va bene. In linguaggio ciclistico permettiamo le fughe in avanti a cattolici impegnati in politica i quali sono lusingati di essere elevati al rango di rappresentanti di un mondo che è disgregato in conseguenza della mancanza di dichiarazioni e dell’opinione della  guida di questa Chiesa locale, che dovrebbe comunicare le precise indicazioni che la Chiesa universale attraverso i suoi organismi detta in materia di morale. Già la morale, una pecca della nostra diocesi, i comportamenti di chi in questi anni si è occupato e si occupa di morale, sono eticamente discutibili, e si commentano da soli. Poi da parte della oligarchia che governa questa diocesi, lo schierarsi è sempre poco conveniente, infondo l’attuale amministrazione comunale è di sinistra, e benchè l’oligarchia dichiari di non fare politica, ritiene la politica arte del compromesso, dunque… muti, allineati e coperti, come c’insegnava ( a noi che l’abbiamo fatta) la “naja”. Questa Chiesa locale c’insegna il compromesso, la Chiesa universale è su un altro binario, che non è il binario morto su cui c’indirizza questo modo di affrontare i problemi, ma è il binario che immette in un circuito, cioè in movimento, in viaggio. Compromessi, silenzi sono il frutto d’incapacità e paure che un pastore non può avere; il gregge dev’essere guidato di giorno verso i pascoli migliori e le sorgenti pure, e tenuto insieme da attenti aiutanti e radunato di notte in recinti sicuri. Persa l’ennesima occasione, ennesima figuraccia.