SONO I PRINCIPI CHE VOGLIONO IL PAPA RE
Ricevo dalle sorelle clarisse di Camerino gli auguri per l’imminente Natale. Il loro biglietto reca sulla prima pagina una frase di papa Francesco che così recita:” dite a tutti, che pregare non è perdere tempo, adorare Dio non è perdere tempo, lodare Dio non è perdere tempo”. Questa frase mi ha colpito, anche perché in questi giorni ho assistito ad una trasmissione televisiva sul canale di rai storia che raccontava i fatti riguardati i fatti le madri di Plaza de Mayo a Buenos Aires. Ho accostato a questo fatto le parole pronunciate da papa Francesco, una vera e propria esortazione, e credo di comprendere, capire la formazione del santo padre, un uomo che ha vissuto i drammi della dittatura, della crisi economica e della povertà nelle e delle periferie da cui quell’esortazione sgorga spontanea nella vita di un cristiano credente e praticante. Lì c’è la forza, quelle parole sono la sintesi e la ricapitolazione di una vita in prima linea, mentre qui si specula per invitarlo al Santuario di Oropa… La speculazione dovrebbe essere indotta a prendere coscienza che come scriveva profeticamente don Ferraris “stiamo andando sempre più giù”, sprofondando in una crisi che più che economica è crisi di valori, è crisi morale, è crisi spirituale. Siamo sull’orlo di un baratro e come i giorni passati c’insegnano la terra sta piano piano scendendo a valle, staccandosi scivolando con il pericolo di un crollo imminente che inghiottirebbe tutti verso il basso… Tremendo per tutti. Come Chiesa locale invece d’invitare il papa ad Oropa o organizzare pellegrinaggi nel primo anniversario della “forzata” discesa della sacra effige in città, come esorta papa Francesco si annunci: “dite a tutti che la preghiera non è perdere tempo, adorare Dio non è perdere tempo, lodare Dio non è perdere tempo”. E’ singolare constatare che per più di due anni presso la Chiesa cittadina della SS Trinità il venerdì e sabato sera è stato esposto il SS Sacramento affinchè il santo popolo di Dio potesse pregare, adorare e lodare il suo Signore e che nei due anni non si sia mai detto a tutti di quest’occasione mentre si è detto, che durante le veglie guidate dal vescovo si doveva sospendere l’esposizione, che tre ore per sera erano un’esagerazione, bastandone due, sino ad indurre ad annullare quell’occasione di preghiera, adorazione e lode a Dio. Secondo il giudizio di alcuni alti prelati il papa è vecchio, porta le scarpe nere, lascia intravedere, sotto la talare, la camicia sui pantaloni scuri, non porta i gemelli ai polsini della camicia… Conosce però molto bene la preghiera, l’adorazione e la lode e la promuove con il suo esempio quanto non fanno quei principi che vorrebbero il papa re.